L'amministratore delegato della multiutility capitolina era indagato per corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta sul nuovo stadio, legata a due sponsorizzazioni erogate in favore del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito
La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per l’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, indagato in uno dei filoni dell’inchiesta sul nuovo stadio. Nei confronti del manager l’accusa era di corruzione legata a due sponsorizzazioni erogate in favore del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, tramite il suo braccio destro Camillo Mezzacapo, da 25mila euro ciascuna, che Acea fece per dei concerti di Natale nel 2017 e 2018 e che si tennero presso l’auditorium di via della Conciliazione. Il manager, nominato il 3 maggio 2017 nella multiutility capitolina su indicazione del socio di maggioranza, il Comune di Roma – e dunque della sindaca Virginia Raggi – a marzo scorso aveva ricevuto la perquisizione a casa e in ufficio da parte dei carabinieri e della Guardia di Finanza.
Ora i pm nella richiesta di archiviazione spiegano che “Donnarumma è stato iscritto per il reato di corruzione perché si riteneva che avesse sollecitato la società Acea al conferimento di incarichi di consulenza legale allo studio Mezzacapo per compensare De Vito per il contributo dato alla sua nomina, quale amministratore delegato della società”. Per gli inquirenti, però, “benché emerga chiaramente dalle conversazioni intercettate come questa fosse l’aspettativa, ed anche la pretesa, di Mezzacapo e di Gianluca Bardelli (imprenditore indagato nel procedimento, ndr), tuttavia le indagini non hanno consentito di raccogliere gli elementi utili a sostenere che pari fosse l’intento di Donnarumma, il quale invece sembra aver agito, al di fuori di qualsivoglia accordo illecito, secondo la prassi seguita con riferimento anche ad altri professionisti”.
I pm sottolineano ancora che “la posizione di Donnarumma in relazione all’erogazione di somme di denaro sotto forma di adesione a contratti di sponsorizzazione stipulata da Acea su sollecitazione di De Vito non ha trovato conferma nelle indagini che hanno rivelato come la decisione di stipulare i contratti in questione sia stata in realtà assunta da Luca Lanzalone“, l’ex presidente di Acea accusato di corruzione e traffico di influenze nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. De Vito è stato scarcerato a novembre scorso dopo aver ottenuto la revoca della misura cautelare e, pochi giorni dopo, ha ripreso il suo posto come presidente dell’Assemblea in Campidoglio. Intanto è a processo insieme a Camillo Mezzacapo con l’accusa di corruzione nell’ambito di un filone dell’inchiesta sul nuovo Stadio della Roma.