Cultura

VoceAllOpera porta Rossini ai tempi di Trump: la nuova “Italiana in Algeri” è Oriana Fallaci, la giornalista che sfidò il maschilismo

Il regista Gianmaria Aliverta ambienta l'opera in un'Africa conquistata dagli americani. Nel cast giovani promesse vocali, tutte tra i 20 e i 30 anni. In scena sabato 15 febbraio alle ore 20 (e in replica domenica alle 16) allo Spazio Teatro 89

di F. Q.

Nel 1805, le cronache milanesi raccontarono l’incredibile vicenda di Antonietta Frapolli, rapita dai corsari e portata nell’harem del Bey di Algeri Mustafà-ibn-Ibrahim. La vicenda ispirò Angelo Anelli, che ne ricavò un dramma giocoso, ma soprattutto ispirò un compositore appena ventunenne, che nel giro di tre settimane riprese quel libretto, scrisse la musica e ne tirò fuori un’opera che sarebbe stata definita da Stendhal come “la perfezione del genere buffo”. Nacque così “L’Italiana in Algeri” di Gioachino Rossini, che la compagnia sperimentale milanese VoceAllOpera ha scelto come suo secondo titolo di stagione: in scena sabato 15 febbraio alle ore 20 (e in replica domenica alle 16) allo Spazio Teatro 89.

La regia dell’opera è affidata a Gianmaria Aliverta, che, dopo il Pinocchio alla Fenice di Venezia, torna a Milano nello spazio creativo di periferia che ha visto crescere la sua compagnia di under35. Famoso per le scelte attuali e mai scontate, dopo aver fatto cantare Rigoletto en travesti e Carmen in un’autofficina, stavolta ambienta “L’Italiana” nel mezzo dello scontro diplomatico tra Stati Uniti e Medio Oriente, senza nessuna collocazione temporale precisa. “Ho immaginato un’Algeri conquistata dagli americani, come tutto il continente africano – racconta Aliverta – Mustafà, il Bey della città, come un sostenitore talmente sfegatato di Donald Trump da scimmiottarne gli atteggiamenti, compreso quello irrispettoso nei confronti delle donne”. Ed è qui che arriva Isabella, una donna italiana dal forte carattere, in grado di far scricchiolare l’ordine costituito di un mondo maschilista. Aliverta l’ha immaginata nei panni della giornalista Oriana Fallaci: “Ho voluto tributare un omaggio al suo lavoro svolto in un’epoca in cui era molto difficile farlo da donna”.

Il maestro Marco Alibrando – grande conoscitore e appassionato di Rossini – dirigerà un’orchestra composta dalla Civica di fiati di Milano e dall’ensemble d’archi della scuderia di VoceAllOpera. Nel cast giovani promesse vocali, tutte tra i 20 e i 30 anni, reclutate da VoceAllOpera nel suo costante lavoro di talent scout: Isabella sarà impersonata da Sara Rocchi (e da Sayumi Kaneko nella recita per le scuole), Mustafà da Lorenzo Barbieri, Lindoro da Bekir Serbest, Taddeo da Alfonso Ciulla, Haly da Lorenzo Liberali, Elvira da Kaori Yamada, Zulma da Marta Di Stefano. Squadra che vince non si cambia: anche in questa nuova produzione le scenografie sono di Danilo Coppola, i costumi di Sara Marcucci e le luci di Elisabetta Campanelli. Brunella De Laurentis sarà l’assistente di regia, mentre Giacomo Mutigli dirigerà il coro. La Stagione lirica di VoceAllOpera, che con pochissimo budget tira fuori dal cilindro allestimenti originali, è resa possibile grazie alla sinergia con Spazio Teatro 89 e Fondo Morosini.

VoceAllOpera porta Rossini ai tempi di Trump: la nuova “Italiana in Algeri” è Oriana Fallaci, la giornalista che sfidò il maschilismo
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