Facevano parte dello stesso gruppo in cui si trovava la coppia di connazionali tuttora ricoverata in terapia intensiva all'ospedale di Roma. Sono stati dimessi ieri sera ma hanno dovuto passare un'altra notte nella clinica perché "nessuno era disposto ad accoglierli"
Sono saliti su un pullman bianco diretto all’aeroporto tra i saluti, i sorrisi commossi e gli abbracci del personale sanitario che li ha assistiti durante la quarantena. I 20 turisti cinesi che sono rimasti per due settimane in isolamento allo Spallanzani avrebbero potuto lasciare la clinica la sera prima. Ma non è stato possibile, perché nessuno era disposto ad accoglierli. “Non erano preoccupati per il fatto di essere stati ricoverati ma li preoccupava il fatto che gli alberghi non li accettavano e sono dovuti rimanere un’altra notte – ha detto Regina, una delle infermiere che li ha assistiti durante la quarantena -. Lo stesso con i taxi: li chiamavano parlando in inglese ma quando i tassisti vedevano che erano cinesi e non li facevano salire“.
I 20 erano rimasti ricoverati in via precauzionale visto che che nel loro gruppo c’era anche la coppia di connazionali che tuttora si trova in terapia intensiva. “Ieri erano senza mascherina, senza guanti, potevano socializzare e quindi anche uscire ma non hanno trovato posto, non avevano dove andare – continua Regina -. Loro volevano uscire, pernottare fuori ma non è stato possibile”.
Ieri sera, a quanto riferito, era stata organizzata una piccola festa di saluto in ospedale con tanto di palloncini. Agli ormai ex pazienti sono stati fatti dei piccoli doni: un astuccio con dei colori per i bambini, il libro sulle dimore storiche e le bellezze del Lazio agli adulti. Il professor Francesco Vaia, dando lettura del bollettino medico, ha riferito che i 20 sono “in ottime condizioni di salute e di spirito. La lettera di dimissioni è stata consegnata ieri sera ai nostri ospiti per motivi organizzativi. D’accordo con l’ambasciata cinese che ha provveduto ai mezzi di trasporto, questi ospiti sono andati via questa mattina. Quindi – ha continuato – non c’è stato nessun contatto con altre strutture. Il messaggio che viene diramato oggi dallo Spallanzani è che queste persone erano contatti primari della coppia cinese positiva e sono andati via da qui senza essere contagiati: questo messaggio dev’essere chiaro ed è il messaggio che dallo Spallanzani arriva al popolo italiano”.
La struttura fa sapere che a oggi, presso l’accettazione, sono stati “valutati 66 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 49, risultati negativi al test, sono stati dimessi”. Diciassette “sono tuttora ricoverati: 3 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 13 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato. Un solo paziente rimane comunque ricoverato per altri motivi clinici“.