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Me Contro Te a FqMagazine: “Battere Zalone al cinema? È successo ed era impensabile, lui è il nostro mito” e pensano già al secondo film

Sono amatissimi dai bambini che fanno lievitare le visualizzazioni del loro canale Youtube che conta 4 milioni e mezzo di iscritti, nel frattempo pubblicano l'album “Il Fantadisco dei Me contro te” e pensano ad un grande concerto evento

di Andrea Conti

Tutto quello che toccano si trasforma in oro. Due libri, un diario, un libro di storie, il primo lavoro cinematografico “La vendetta del Signor S”, campione di incassi addirittura contro “Tolo Tolo” di Checco Zalone, e (non contenti) ora arriva un album di inediti “Il Fantadisco dei Me contro te” con otto brani inediti, due tratti dalla colonna sonora del film. Ne hanno fatto di strada i Me Contro Te, ossia Luigi Calagna in arte Luì e Sofia Scalia nota come Sofì, dal 2014 quando hanno mosso i primi passi come youtuber. Luigi era uno studente della facoltà di farmacia, Sofia frequentava il liceo scientifico, quando per gioco decidono di caricare il loro primo video su Youtube.

Qualche numero del loro grande successo sul Web, che raccoglie un platea di piccolissimi dai 5 ai 10 anni: il loro canale Youtube ha quasi 4 miliardi di visualizzazioni complessive, con una media di 150 milioni di visualizzazioni al mese e più di 4 milioni e mezzo di iscritti al canale. I Me contro Te sono presenti anche su altre piattaforme come Instagram (1.5 milioni di follower) e Tik Tok (1.7 milioni di Follower). Li abbiamo incontrati. Sorridenti, carichi e con le idee molto chiare. Il segreto del loro successo? “Cerchiamo di assorbire tutto quello che ci circonda ci informiamo molto e guardiamo molte serie tv poi pensiamo tanto anche alla nostra infanzia a cosa ci sarebbe piaciuto vedere o ascoltare”, raccontano a FqMagazine.

Qual è il vostro rapporto con i bambini che vi seguono?
I bambini non devono essere parte passiva in quello che facciamo e comunichiamo, ci piace che siano attivi lo facciamo anche con i nostri libri. Cerchiamo sempre di mettere in gioco la loro creatività. Sappiamo di essere importantissimi, anche per la crescita dei bambini di oggi, la responsabilità è incredibile e per questo è importante trasmettere messaggi positivi, siamo attivi anche nel sociale.

Come sono nati i Me contro Te?
L’approccio con il Web è arrivato per puro caso. Non abbiamo mai studiato una comunicazione per intercettare i piccoli, abbiamo iniziato con le sfide e poi ispirandoci alla nostra infanzia abbiamo messo in video altri esperimenti. Poi, certo, il nostro essere solari semplici e colorati ha catturato l’attenzione dei più piccoli. Casa nostra è veramente colorata.

La vostra è stata una visione imprenditoriale sin da subito?
Assolutamente no, è stato un puro gioco ed era anche impossibile e impensabile pensare a qualcosa a livello imprenditoriale perché Youtube non era ancora al top. Entrare nel mondo spettacolo era una utopia per noi, i primi video caricati avevano otto visualizzazioni. Però ci divertivamo, caricavamo ogni settimana un video nuovo, come fosse un archivio, curando anche la sceneggiatura dei contenuti. C’è stata una crescita graduale, esponenziale fino alla esperienza a Disney Channel con il ‘Disney Challenge Show – Me contro te‘, che non era collegata con i nostri social, ma che è stata una esperienza ricca di riconoscimenti.

Come vi definireste?
Youtube è solo un tassello delle tante cose che facciamo, ci sono anche i libri, il disco e l’essere attori, diciamo che la parola artista ci definisce in toto. Youtube rimane casa nostra, dove siamo più liberi e ci fa stare bene con la massima naturalezza.

È cambiato qualcosa nel vostro percorso?
Quello che è veramente cambiato non è tanto il contenuto, ma è la responsabilità che mettiamo nelle storie perché sappiamo che a casa rifanno quello che facciamo noi. Quindi vogliamo trasmettere messaggi più positivi, cercando di curare al massimo i contenuti e non dare per scontato alcune cose.

Vi aspettavate il boom del vostro primo film?
Siamo rimasti davvero a bocca a aperta per il grande successo del film. Zalone comunque per noi è ispirazione e punto di riferimento, lo abbiamo conosciuto ed è una bella persona, e anche soltanto pensare di avvicinarci a quei numeri non era contemplato ed era impossibile. Incredibile pensare che al cinema sono andati tanti bambini per la prima volta. Il film è stato l’ultimo tassello di un percorso, nato due anni fa poi Warner ci ha finanziati ed è stato un sogno che si è realizzato.

Perché la necessità di fare anche un disco?
Tutte le canzoni che ci sono in questo disco raccontano un pezzettino di noi, “Insieme” parla della nostra storia, racconta la morale di tutto il film ‘La vendetta del Signor S‘ che è uscito quest’anno, poi c’è il brano ‘Slime song’, che racconta come si fa lo slime ed è divertente farlo. Invece ‘Me con te’ un gioco di parole su ‘Me contro te’, è una poesia d’amore, una canzone romanticissima da San Valentino. ‘Dolcetto scherzetto‘ è nata perché amiamo molto Halloween, è una canzone recitata. Infine ‘Credi in te‘ è una canzone ispirata e invita ai bambini a credere in loro stessi in modo che possano realizzare i loro sogni.

Questo album diventerà anche un concerto?
Ci stiamo pensando, non è escluso.

Come mai la vostra ospitata al Festival di Sanremo non si è concretizzata?
La notizia della partecipazione a Sanremo è stata surreale. Eravamo in giro con la promozione del film ed è uscito un articolo che diceva che avremmo partecipato come ospiti al Festival, poi ci è arrivata la mail ufficiale in cui ci invitavano, ma eravamo troppo vicini alla data della lavorazione del disco, ma anche ad impegni già presi per la promozione del film. Per questo abbiamo declinato.

Pensate di metter su famiglia?
Noi diventare genitori? No, perché siamo ancora giovani e non so cosa potrebbe succedere abbiamo già cinque milioni di bimbi che ci guardano! (ridono, ndr)

Il vostro futuro quale sarà?
Dietro le quinte, ci immaginiamo sceneggiatori di nostri film, ma anche di altri e ci piacerebbe anche lavorare nella produzione. Ci auguriamo anche di girare il secondo film.

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