Il presidente del Consiglio, di fronte alla minaccia di forfait delle ministre renziane al tavolo del governo per parlare della riforma della giustizia e prescrizione, avverte gli alleati: "Italia Viva diserta il consiglio dei ministri? Ingiustificata". Renzi conferma: "Non ci saremo. Contro di noi attacco sguaiato, non faremo falli di reazione. Noi non chiediamo la crisi ma l'apertura dei cantieri". Poi non esclude l'opzione voto. Zingaretti sta con Conte
“Da Italia Viva opposizione maleducata e aggressiva, non accettiamo ricatti”. “Conte vuole cambiare maggioranza? Lo faccia, sa già come si fa”. Nel giorno in cui Italia Viva vota per la terza volta con Lega e Forza Italia per abbattere (senza successo) la riforma Bonafede sulla prescrizione, il premier conte perde la pazienza e non le manda a dire al partito di Renzi. La replica dell’ex premier arriva poche ore dopo ed è altrettanto forte. Sul tema della prescrizione si passa così dal braccio di ferro allo scontro aperto, con Renzi che in un programma televisivo serale arriva a non escludere l’opzione voto, mentre trapela la notizia di una telefonata nel corso della giornata tra Conte e Mattarella.
LE PAROLE DI CONTE – “Italia Viva non parteciperà al Consiglio dei ministri in cui si parlerà di prescrizione? Giuseppe Conte: “Assenza ingiustificata. Qui i ricatti non sono accettati”, ha continuato. “Fanno opposizione maleducata e aggressiva, credo che debbano un chiarimento agli italiani“. Dopo giorni di tensioni, nonostante l’intesa raggiunta al vertice di maggioranza di una settimana fa, il premier ha scelto di rivolgersi direttamente a Italia viva perché chiarisca le sue intenzioni. Un discorso che, sotto alcuni aspetti, ricorda l’ultimatum che il presidente del Consiglio fece agli allora alleati del governo gialloverde a inizio giugno scorso. “Il clima non può essere questo”, ha detto.
Conte, intervenendo a margine della celebrazione dei 73 anni dell’Ucid, ha iniziato criticando la scelta dei renziani di disertare i tavoli di confronto: “Il non sedersi al tavolo quando si ha un incarico istituzionale”, ha dichiarato il premier, “non sarebbe un fatto da trascurare, la riterrei un’assenza ingiustificata“. Per questo, ha aggiunto: “Credo che Iv debba darci un chiarimento, non al sottoscritto ma agli italiani”. E ha definito “surreale, paradossale“, l’atteggiamento di Italia viva. Atteggiamento che, ha sottolineato, “ci si aspetterebbe da un partito di opposizione che fa un’opposizione aggressiva e anche un po’ maleducata”. Alla domanda però se Conte stia cercando alternative, ha risposto: “Secondo voi è pensabile che un presidente del Consiglio che siede in una maggioranza si metta a cercarne un’altra? Questo non sono io”, ha detto. In giornata, riferiscono fonti parlamentari, Conte ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“MA PER COSA RENZI SFIDUCIA BONAFEDE?” – Conte ha anche ricordato la minaccia di alcuni giorni fa arrivata da Renzi e i suoi di una sfiducia dello stesso ministro della Giustizia: “Italia viva un giorno sì e l’altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, Iv vota costantemente con le opposizione in questi giorni. A parte che alcune di queste iniziative sono illogiche, io sfido gli italiani a comprendere come può un compagno di viaggio minacciare la sfiducia di un ministro che non è solo il capo delegazione della principale forza di maggioranza relativa, ma è anche il ministro che abbiamo lodato tutti per la riforma del processo civile. E’ un ministro che si è intestato una riforma della prescrizione che a non tutti piace ed è già in vigore, ma attenzione: si può non condividere ma è per questo che ci si siede attorno a un tavolo e si lavora insieme. Il ministro Bonafede si è reso disponibile a superare quella norma, siamo arrivati a lodo Conte, poi a una mediazione ancora più avanzata”. Secondo il premier, le recriminazioni di Italia viva non tengono conto con le mediazioni già raggiunte nella maggioranza: “Non c’è nemmeno più la norma Bonafede, quindi lo si insulta per cosa? Lo si sfiducia per cosa? Perché da giovane trascorreva qualche nottata in discoteca a fare il dj? Io l’ho conosciuto per aver fatto un dottorato di ricerca all’università di Pisa. Son tutte cose che da un partito di opposizione che volesse fare una opposizione aggressiva e maleducata si possono anche accettare, ma chiedo agli italiani: da un partito di maggioranza si possono accettare? Credo che Iv debba darci un chiarimento, ma non a me, a tutti gli italiani”. Conte ha anche invitato a “non farsi distrarre dalle polemiche” e ha ripreso un discorso usato più volte ai tempi dell’insediamento del governo giallorosso, ovvero la necessità di usare “un linguaggio sobrio”: “Sempre più si avverte, ascoltando nel profondo i bisogni e le stanze del nostro popolo, il desiderio di riferimenti sicuri, l’urgenza di recuperare, sia nelle relazioni interpersonali, sia nella dimensione pubblica, soprattutto nella politica, un metodo e un linguaggio mite, sobrio, autentico, responsabile, rispettoso dello Stato e delle sue Istituzioni“.
LA REPLICA DI RENZI – A distanza di un paio di ore, Matteo Renzi ha organizzato una diretta sulla sua pagina Facebook per rispondere al presidente del Consiglio. Dopo aver confermato l’assenza dei suoi ministri al cdm, l’ex premier ha parlato di attacco sguaiato, sottolineando che comunque “non cadremo nella provocazione, anche perché fare il presidente del Consiglio è un mestiere difficile e può capitare di usare parole sbagliate“. Successivamente, l’ex Rottamatore ha sottolineato che Italia Viva “non chiede l’apertura della crisi di governo, ma l’apertura dei cantieri”, prima di tornare a battere sulla differenza per lui fondamentale tra il suo “garantismo” e il “giustizialismo” di parte del governo. Chiaro il riferimento al Movimento 5 Stelle, ma Renzi non ha risparmiato neanche attacchi al Pd, pur stando molto attento nel complesso a evitare lo strappo decisivo con la maggioranza di cui fa parte (anche se per tre volte ha votato con le opposizioni). Anche perché, come hanno detto il segretario Zingaretti e il vicesegretario Orlando, se cade il governo si va al voto. Una prospettiva che a Renzi non può piacere, specie se dovessero rispondere al vero gli ultimi sondaggi che lo danno vicino al 4 per cento.
Per rispondere alle parole del premier, Renzi ha utilizzato il gergo calcistico: “Quando uno nel calcio riceve un bel calcione da dietro la prima cosa da non fare è un fallo di reazione. Non cadremo nella provocazione, anche perché fare il presidente del Consiglio è un mestiere difficile e può capitare di usare parole sbagliate. Conte è presidente del Consiglio anche di questo governo per due motivi – ha spiegato – per evitare che aumentasse l’Iva e per evitare che Salvini portasse l’Italia fuori dall’euro vincendo le elezioni in autunno. Questi due obiettivi sono stati raggiunti. Ora Conte deve dire che indirizzo deve dare a questo governo, e io sono molto preoccupato per il Paese, per la sua economia. Caro presidente del Consiglio se vuoi aprire la crisi fallo. Noi non abbiamo chiesto di aprire la crisi, ma di aprire i cantieri. Tu puoi cambiare maggioranza, presidente del Consiglio. Sai come farlo, perché lo hai già fatto. Se noi siamo opposizione, voi non avete la maggioranza – ha minacciato – Non puoi dire che siamo opposizione maleducata: se vuoi cambiare maggioranza fallo, ti daremo una mano”. Infine il messaggio anche agli altri alleati: “Suggerisco a tutti di smettere di dare fastidio a Italia viva. Lo dico al presidente del Consiglio, lo dico agli altri: se si vuole lavorare diamoci da fare. Se qualcuno vuole staccare la spina lo faccia prendendosi la responsabilità“.
POI RENZI IN TV NON ESCLUDE IL VOTO – Intervenendo su Rete 4 a ‘Dritto e rovescio’ Matteo Renzi si è espresso sulla possibilità di tornare al voto: “Questo lo decide il presidente della Repubblica. È chiaro che c’è anche questa possibilità”. Ma, aggiunge, esistono anche altre opzioni: “La prima è che il governo si metta a lavorare e vada avanti, la seconda è che che il governo apra la crisi e ci sarà un altro governo ancora e la terza è che si torni a votare. Da queste tre non si esce: io sono disponibile a tutte e tre”.
ZINGARETTI STA CON CONTE – L’intervento di Conte ha subito ricevuto il sostegno del segretario Pd Nicola Zingaretti: “Comprendo e condivido”, ha detto nel corso di una conferenza stampa al Nazareno, “la forte preoccupazione espressa poco fa da Conte, il suo richiamo alla serietà di tutta la maggioranza, per reagire a fibrillazioni che è giusto prendere sul serio e sulle quali si chiede una maggiore collegialità”. In generale però, il leader dem ha smentito ogni ipotesi di crisi di governo: “Non ho elementi per dire che siamo in presenza o alla vigilia di una crisi, che nessuno ha dichiarato. Conte ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, è giusto porre domande, non per distruggere ma per risolvere i problemi”. Nonostante le dure parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova ed Elena Binetti non dovrebbero partecipare alla riunione di Governo.