Bologna, la città in cui Patrick George Zaki frequenta l’Università come studente con il progetto Erasmus Mundus, si mobilità per il giovane egiziano, arrestato e detenuto al Cairo e accusato di essere “terrorista” per una serie di post pubblicati su Facebook. “Sappiamo che ha chiesto i suoi libri per continuare a studiare, un modo per rimanere aggrappato alla possibilità di tornare”, racconta a Sono le Venti, il programma di Peter Gomez in onda dal lunedì al venerdì alle 19.55 sul Nove, Francesca Santoro, di Amnesty Bologna. “Quello che il governo sta cercando di far passare è che Patrick sia omosessuale – continua – che in Egitto è un reato. Stanno cercando di usare questa macchina del fango, la stessa cosa fatta con Regeni”. Picchiato e torturato, ora Zaki rischia l’ergastolo. “L’obiettivo è che l’attenzione del tema sia mantenuta alta”, è l’appello lanciato da Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna. Prevista per lunedì un’altra manifestazione.