“Caso Gregoretti? Mi disturba il comportamento pilatesco di chi adesso vuole scaricare solo su Salvini una responsabilità politica, valutabile anche come penalmente rilevante, che è anche di altri membri del governo. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di impedire il reato, quindi il presidente del Consiglio doveva impedirlo. Se Salvini deve essere giudicato penalmente, devono essere chiamati in corresponsabilità tutti gli altri“. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), l’ex magistrato Antonio Di Pietro si pronuncia sul voto del Senato in merito alla vicenda Gregoretti.
Di Pietro fa una premessa doverosa: “Dobbiamo partire da un presupposto tecnico: tenere bloccate delle persone sul suolo italiano è un atto di prepotenza che si chiama sequestro di persona. Stabilito questo, la legge dice: se tu che sei al governo lo fai per difendere i confini e l’indipendenza dello Stato, anche se questo è indubbiamente un reato, tu non sei perseguibile. Questo è il tema. Stabilito che nel caso di specie, la nave militare era italiana e non una nave da guerra straniera, stabilito che sopra sulla non c’erano kamikaze ma dei poveri disperati che morivano di fame, è ovvio che, sul piano tecnico, il reato può esserci. Tuttavia – continua – delle due l’una: o si vota per mandare tutto il governo Conte Uno a giudizio oppure si stabilisce che non ci debba andare nessuno. La legge dice che chi ha l’obbligo di impedire un reato è punito come se l’avesse commesso. Ma è ovvio. Se sei un carabiniere che ha appena finito il suo turno e vedi uno che stupra una ragazza, non è che non intervieni perché non sei in servizio in quel momento. Anche il presidente del Consiglio è sempre in servizio, così come gli altri ministri”.
E rincara: “Salvini ha operato con l’acquiescenza complice di tutti gli altri membri del governo. Quello che di questa storia non mi convince è l’ipocrisia degli altri componenti del governo che oggi fingono di dire che Salvini ha fatto tutto da solo. Ma quella politica scellerata, come dimostra anche il caso Diciotti, era stata evidenziata anche prima della vicenda Gregoretti. E quella politica, che è abuso delle proprie funzioni, è una responsabilità costituzionale che riguarda tutti i componenti del governo. Se Salvini deve essere giudicato penalmente, devono essere chiamati in corresponsabilità tutti gli altri. Se Conte non era d’accordo con Salvini, poteva emanare un provvedimento. E quello che fa rabbia – prosegue – è proprio il suo silenzio pilatesco. Ponzio Pilato non è che disse: “Va bene così”. Si girò dall’altra parte. E Conte coi ministri ha fatto finta di niente. Personalmente ritengo che il sequestro ci sia stato e che sia avvenuto un abuso, ma o questo abuso ha soltanto una valenza politica, e in questo caso assumetevi tutti la responsabilità davanti al popolo, oppure fate due pesi e due misure, trasformando Salvini, che ha approfittato del suo ruolo, in un una vittima. Cosa avrei votato io? Se fossi stato in maggioranza o all’opposizione, avrei comunque votato perché i magistrati giudicassero Salvini e l’operazione di governo“.
L’ex leader dell’Italia dei Valori esprime la sua opinione sulla querelle interna alla maggioranza attorno alla prescrizione: “Mettendo da parte la reciproca antipatia personale con Renzi, non si può dire sempre che Renzi sbaglia ogni volta che parla. Sulla prescrizione non ho le stesse certezze assolute di certi miei ex colleghi. A mio avviso, quando c’è un rinvio a giudizio, io cittadino voglio sapere se ho a che fare con una persona innocente o colpevole. Il problema di fondo è che oggi non lo vengo a sapere perché non solo c’è la prescrizione, ma soprattutto c’è l’incertezza del processo, cioè non si sa quando comincia e quando finisce il processo. Volete che ci sia la prescrizione? – spiega – Bene, però stabilite che il termine iniziale della prescrizione cominci da quando il reato viene scoperto non da quando viene commesso. E’ sufficiente mezza riga. Mettiamo il caso che uno faccia una rapina, nasconda il bottino e qualche tempo dopo evada il fisco. Supponiamo che il reato venga scoperto a 4 anni dalla rapina. Ebbene, la prescrizione scatta da quando è stato commesso il reato. Ma se questo è stato commesso 4 anni prima, come riesco a fare velocemente un processo? La maggior parte dei reati di corruzione vengono scoperti anche anni dopo. Persone come Andreotti e Berlusconi hanno beneficiato della prescrizione, proprio perché i reati che sono stati scoperti molti anni dopo rispetto a quando sono stati commessi“.