Piotr Pavlenski è in stato di fermo. La diffusione di immagini private dell'uomo di Macrone ha lasciato il partito di maggioranza senza candidato a un mese dalle elezioni
È stato fermato a Parigi Piotr Pavlenski, l’artista russo che afferma di essere all’origine della diffusione del video a sfondo sessuale che ha messo in crisi la candidatura di Benjamin Griveaux a sindaco della capitale francese, spingendo il candidato di En Marche a rinunciare alla corsa. Griveaux, uomo del presidente Emmanuel Macron, ha lasciato il partito di maggioranza senza candidato a un mese dalle elezioni. A poco più di 10 giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste la candidatura di Griveaux procedeva peggio di ogni previsione: era lontano, al terzo posto, dietro la sindaca uscente Anne Hidalgo, e dietro la concorrente per ora più agguerrita, la rappresentante della destra dei Republicains, Rachida Dati, ex ministra della Giustizia di Nicolas Sarkozy.
Fra i nomi che circolano più insistentemente, quello dell’ex ministro Mounir Mahjoubi, che si è detto disponibile, e quello del portavoce del partito in Senato, Julien Bartegon. Intanto, tutti i partiti, dalla sinistra de La France Insoumise, all’estrema destra del Rassemblement National, hanno condannato all’unanimità la diffusione sul web del video. Il governo si è stretto al suo fianco, gridando a una “campagna di fango”. Lo stesso Griveaux ha sottolineato di aver avuto l’appoggio di Macron “qualunque fosse stata la decisione” adottata. Sul rischio di manipolazioni alle prossime presidenziali, il presidente della Repubblica ha condannato che “dei privati utilizzino tecnologie di ‘deep fake’, manipolazioni, infiltrazioni e diffondano informazioni ad altissima velocità di qualsiasi tenore senza alcuna tracciabilità, in sistemi democratici ipermediatici dove tutto si viene a sapere immediatamente, con un effetto di emotività e intimidazione”.