L’uomo è stato raggiunto da un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Teramo. "Non c'è stata mai denuncia per maltrattamenti e l’unica questione in piedi tra la coppia era la imminente udienza di comparizione per la separazione consensuale" dice l'avvocato
Ieri l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio da parte della procura di Teramo, oggi la notizia che il marito di Simona Viceconte, 45 anni, suicida giovedì scorso a Teramo come la sorella Maura (51) è indagato per maltrattamenti e per responsabilità per dolo o colpa. L’ipotesi di chi indaga, in attesa di tutti gli accertamenti del caso, è che possa essere responsabile della condizione psicologica che ha spinto la moglie a togliersi la vita.
L’uomo è stato raggiunto da un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Teramo, atto necessario all’autopsia. L’avviso di garanzia è un atto dovuto in presenza di un accertamento irripetibile come l’autopsia che consente all’indagato di nominare un proprio consulente che l’uomo non ha nominato. L’autopsia, eseguita dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, ha confermato che il decesso è stato causato da asfissia da impiccamento. Non è emersa evidenza di altre tracce, così come di patologie in corso: l’unico quesito chiesto al perito era di stabilire la causa della morte. Il perito ha prelevato campioni biologici, che serviranno per gli approfondimenti di laboratorio tesi a individuare eventuali tracce di farmaci.
“Non c’è stata mai denuncia per maltrattamenti e l’unica questione in piedi tra la coppia era la imminente udienza di comparizione per la separazione consensuale” dice Antonietta Ciarrocchi, legale dell’uomo. L’esame necroscopico, affidato all’anatomopatologo Giuseppe Sciarra e in corso all’ospedale Mazzini di Teramo, dovrà tendere a chiarire l’eventuale segno obiettivo di maltrattamenti, così come di eventuali terapie antidepressive o l’esistenza di gravi patologie.
Il corpo senza vita è stato ritrovato, nel primo pomeriggio di venerdì, nel sottoscala del condominio: la vittima si è impiccata con un foulard stretto alla ringhiera della scalinata. Un anno fa, il 10 febbraio 2019, la sorella Maura, primatista italiana dei 10mila metri e azzurra all’Olimpiade di Sydney 2000, aveva scelto di togliersi la vita con le stesse modalità. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera il rapporto tra i due coniugi era in crisi e la coppia era in fase di separazione dopo alcuni tentativi di riconciliazione.