Continuano le misure di emergenza in Cina per arginare l’epidemia scatenata dal virus Sars-CoV-2. Pechino ha deciso di inasprire le restrizioni per combattere l’epidemia nell’Hubei, provincia focolaio del nuovo coronavirus responsabile della malattia Covid 19. A sessanta milioni di persone è stato chiesto di non uscire da casa (salvo emergenze) e l’uso di auto, come riporta la Bbc, private è stato vietato a tempo indeterminato. Solo una persona per ogni famiglia potrà uscire, ogni tre giorni, per fare la spesa mentre negli edifici sarà aperto un ingresso, sorvegliato per garantire che solo i residenti entrino o escano. Tutti gli esercizi commerciali restano chiusi, ad eccezione di farmacie, hotel, alimentari e servizi medici. Le vittime dell’epidemia, secondo la Johns Hopkins Univeristy, sono 1665. Solo cinque i decessi fuori dalla Cina, registrati a Hong Kong, Filippine, Giappone, Francia e a Taiwan, dove oggi è morto per l’infezione polmonare un uomo di 61 anni che però soffriva anche di diabete ed epatite B. Pechino riferisce anche che i contagi rallentano: per il terzo giorno consecutivo infatti sono calati i nuovi casi di contagio, che hanno raggiunto la cifra di 68.500.
Intanto il ministro della Sanità giapponese Katsunobu Kato ha confermato 70 nuovi casi di contagio a bordo della nave Diamond Princess, per un totale di 355 persone contagiate. La Diamond Princess dal 5 febbraio è in quarantena nel porto di Yokohama, in Giappone, e a bordo ci sono 35 italiani, tra cui il capitano: nessuno di loro, rassicura il ministro degli Esteri Di Maio, manifesta sintomi. La Farnesina è già al lavoro per organizzare per loro un aereo per il rimpatrio: “Partirà un volo anche per loro – ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook – lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza”. È intanto iniziata l’evacuazione dei passeggeri statunitensi dalla nave.
“Xi era a conoscenza della crisi dal 7 gennaio”: quei 13 giorni di ‘buco’ nelle versioni ufficiali – Il presidente Xi Jinping risponde a chi lo accusa di aver tardato nel gestire l’emergenza. Era a conoscenza dal 7 gennaio dell’epidemia da coronavirus, a dispetto di un primo intervento ufficiale di 13 giorni dopo, del 20 gennaio, quando una sua direttiva sollecitò i comitati del Partito comunista e i governi di ogni livello “ad adottare misure adeguate per frenare la diffusione dell’epidemia”. Per placare le polemiche montate soprattutto sui social sulla gestione della crisi, Qiushi, la più importante rivista del Partito comunista cinese, ha pubblicato, nell’ultimo numero fresco di stampa, un discorso di Xi del 3 febbraio, in cui il presidente dice di “aver dato di continuo istruzioni verbali e scritte” da inizio gennaio e di aver personalmente ordinato la quarantena di circa 60 milioni di persone con la chiusura della provincia dell’Hubei.
“Dal primo giorno del Capodanno lunare a oggi, la prevenzione e il controllo della situazione epidemica è stata la questione di cui sono stato più preoccupato”, rivendica Xi, nel testo pubblicato dalla ‘bibbia’ del Pcc.
Come ulteriore misure preventiva, le autorità della provincia di Hubei hanno annunciato il divieto alla circolazione dei veicoli, che si aggiunge alle restrizioni sui trasporti già in vigore. Previste alcune eccezioni per i veicoli impegnati nelle attività di prevenzione dell’epidemia e nel trasporto dei beni necessari.
La virologa Capua: “Dati Cina incompleti, ma il nemico è il panico” – “I dati che si hanno dalla Cina sono incompleti – ha detto la virologa Ilaria Capua, che negli Stati Uniti dirige il One Health Center of Excellence dell’University of Florida – non per malafede, ma perché sono 1,5 miliardi di persone. Non si possono fare così tanti test in un mese”. In Francia, dove è stato registrato il dodicesimo caso di Covid-19, ieri è morto il primo paziente al di fuori dell’Asia, primo decesso in Europa tra i cinque avvenuti fuori dalla Cina. “Credo sia verosimile che questo coronavirus farà il giro del mondo, sono convinta che arriverà anche in Europa e in Italia in maniera più consistente, per il fatto che non abbiamo anticorpi a difenderci – dice ancora la virologa, intervenuta in un convegno a Venezia – Ma vanno evitati scenari apocalittici: il più grande nemico della lotta al virus è il panico, che può trasformare questa crisi sanitaria in un disastro”. Un primo caso di coronavirus è stato registrato anche in Africa, in Egitto. La massima allerta per l’epidemia, ricorda, non è in Africa ma in Asia. “Dobbiamo augurarci che il sistema di contenimento messo in piedi dalla Cina permetta all’infezione di scomparire alla spicciolata e non di montare come un’onda travolgente. Perché il problema grave è che se la popolazione si infetta tutta insieme, il Paese si ferma”, con conseguenze economiche disastrose.
Spallanzani: “Niccolò sta bene, senza febbre” – Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sentito al telefono Niccolò, il ragazzo rientrato ieri dalla Cina: sta bene ed è sereno. Tutti i controlli per il coronavirus hanno dato esito negativo. Niccolò, nella telefonata con Speranza, ha ringraziato tutti, dal personale dello Spallanzani a tutti quelli che l’hanno assistito per il volo. L’ultimo bollettino medico diffuso dall’Istituto Spallanzani conferma che il ragazzo sta bene e non ha più la febbre: “Continua ad essere sereno e di ottimo umore”. L’adolescente è risultato negativo anche al secondo test sul coronavirus. Mentre rimangono in terapia intensiva i tre casi accertati fino a oggi di coronavirus: la coppia di turisti cinesi, le cui condizioni “sono in miglioramento”e il ricercatore 29enne, che è in “ottime condizioni” e resta “in osservazione”. Anche lui : le sue condizioni “sono buone, lavora, si riposa ed è tranquillo” L’ospedale romano specializzato in malattie infettive fa sapere che delle 68 persone che si sono presentate in accettazione, 59 sono state dimesse, mentre 10 pazienti sono tutt’ora ricoverati, di cui sei sono in attesa dei risultati del test per il virus covid-19, com’è stata chiamata la nuova infezione polmonare.
Riunione al ministero della Salute: “Controlli a 360 gradi” – Questa mattina si è riunita una task force alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Il tavolo ha esaminato i numeri riferiti dalla Protezione Civile dei controlli finora effettuati nei porti e negli aeroporti italiani: oltre 1 milione e 200mila i passeggeri controllati negli aeroporti, più di 54mila invece quelli delle navi, sommati ai 20mila membri degli equipaggi. Oltre 3300 i medici, infermieri e volontari impegnati nei controlli. “Abbiamo proceduto con un’attenta valutazione della situazione a livello internazionale ed è emersa la stabilità del fenomeno nel territorio dell’Unione Europea – ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri al termine della riunione – L’Italia ha attuato per prima misure idonee ad arginare il contagio. I serrati controlli aeroportuali – continua Sileri – stanno fornendo importanti dati che ci consentono di procedere con un monitoraggio a 360 gradi“. Il ministero inoltre ha annunciato che “un tavolo tecnico-scientifico valuterà le procedure sanitarie da mettere in atto” per l’eventuale ritorno degli italiani a bordo della nave da crociera Diamond Princess.
Diamond Princess, gli Stati Uniti rimpatriano 380 cittadini – La quarantena della nave giapponese si allunga sempre di più: i passeggeri sarebbero dovuti sbarcare il 19 febbraio, ma le persone cominceranno a scendere dalla nave solo il 21 febbraio “e nei giorni a seguire”: lo ha annunciato il presidente dell’armatore, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto ai passeggeri, spiegando che il ritardo è dovuto all’impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista. Per questo, gli Stati Uniti hanno deciso di evacuare i propri cittadini a bordo della nave: a circa 380 persone è stata offerta la possibilità di salire su due voli charter in partenza dal Giappone verso gli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, le operazioni dovrebbero concludersi entro domenica.
Il Giappone fa sbarcare gli anziani – L’unica altra eccezione alla quarantena è per i passeggeri più anziani: le autorità giapponesi hanno deciso di far sbarcare alcune decine di ultraottantenni per trasferirli in alloggi protetti messi a disposizione dal governo, in modo da passare il periodo di isolamento in un ambiente più sicuro e confortevole. Potranno sbarcare solo a condizione che i test risultino negativi. Gaku Hashimoto, alto funzionario del ministero della Sanità, ha annunciato che tutti i passeggeri “considerati ad alto rischio per la salute” saranno sottoposti a nuovi esami: “Coloro che risultano positivi saranno ricoverati in ospedale. Coloro che risultano negativi, sbarcheranno e saranno trasferiti negli alloggi protetti forniti dal governo”.
Di Maio: “Un volo per rimpatriare italiani” – La Farnesina sta monitorando la situazione dei 35 italiani a bordo insieme al commissario straordinario Angelo Borrelli: sarebbe già allo studio la possibilità di realizzare un volo di rimpatrio per i connazionali. “Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone”, ha annunciato Di Maio su Facebook. Venticinque di loro sono membri dell’equipaggio, incluso il capitano Gennaro Arma, tutti al momento in buone condizioni di salute. “Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”. Al loro rientro in Italia, dovranno passare 14 giorni in isolamento, esattamente come gli altri italiani rimpatriati da Wuhan. La task force ministeriale sta valutando la struttura più adatta: tra le ipotesi al vaglio c’è anche la cittadella militare della Cecchignola.
La vita in quarantena – Intanto sulla Diamond Princess da ieri è scattata una ulteriore stretta alle già rigide regole di convivenza. I passeggeri che escono dalle loro cabine devo rispettare una distanza di due metri, e non più di un metro, l’uno dall’altro. Ed è stato ridotto di mezzora, da 90 a 60 minuti, il tempo concesso per stare all’aperto. Le mascherine vengono cambiate due volte al giorno e ogni 4 ore viene misurata la temperatura corporea: chi ha più di 37.5 viene automaticamente sottoposto al test per il coronavirus. Alcuni di loro hanno raccontato sui social la vita “al rallentatore”: le lunghe giornate passate in cabina a guardare film o ascoltare musica, e le lezioni di tai chi improvvisate sul ponte per sfruttare al massimo l’ora d’aria.
Il caso della nave Westerdam – Una donna americana di 83 anni che si trova a bordo della nave da crociera MS Westerdam è stata trovata positiva al test del coronavirus. Sulla nave, che dopo essere stata rifiutata da diversi porti è riuscita ad attraccare in Cambogia, ci sono oltre 2.200 persone. I primi esami eseguiti su una trentina di passeggeri avevano dato esito negativo.
Mondo
Coronavirus, la Cina ordina di non uscire di casa a 60 milioni di persone. “Xi era a conoscenza della crisi dal 7 gennaio”
Il ministro della Sanità giapponese Katsunobu Kato ha confermato 70 nuovi casi di contagio a bordo della nave Diamond Princess, per un totale di 355 persone contagiate. Gli Usa hanno iniziato a evacuare i loro cittadini, verso il rimpatrio anche i 35 italiani a bordo
Continuano le misure di emergenza in Cina per arginare l’epidemia scatenata dal virus Sars-CoV-2. Pechino ha deciso di inasprire le restrizioni per combattere l’epidemia nell’Hubei, provincia focolaio del nuovo coronavirus responsabile della malattia Covid 19. A sessanta milioni di persone è stato chiesto di non uscire da casa (salvo emergenze) e l’uso di auto, come riporta la Bbc, private è stato vietato a tempo indeterminato. Solo una persona per ogni famiglia potrà uscire, ogni tre giorni, per fare la spesa mentre negli edifici sarà aperto un ingresso, sorvegliato per garantire che solo i residenti entrino o escano. Tutti gli esercizi commerciali restano chiusi, ad eccezione di farmacie, hotel, alimentari e servizi medici. Le vittime dell’epidemia, secondo la Johns Hopkins Univeristy, sono 1665. Solo cinque i decessi fuori dalla Cina, registrati a Hong Kong, Filippine, Giappone, Francia e a Taiwan, dove oggi è morto per l’infezione polmonare un uomo di 61 anni che però soffriva anche di diabete ed epatite B. Pechino riferisce anche che i contagi rallentano: per il terzo giorno consecutivo infatti sono calati i nuovi casi di contagio, che hanno raggiunto la cifra di 68.500.
Intanto il ministro della Sanità giapponese Katsunobu Kato ha confermato 70 nuovi casi di contagio a bordo della nave Diamond Princess, per un totale di 355 persone contagiate. La Diamond Princess dal 5 febbraio è in quarantena nel porto di Yokohama, in Giappone, e a bordo ci sono 35 italiani, tra cui il capitano: nessuno di loro, rassicura il ministro degli Esteri Di Maio, manifesta sintomi. La Farnesina è già al lavoro per organizzare per loro un aereo per il rimpatrio: “Partirà un volo anche per loro – ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook – lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza”. È intanto iniziata l’evacuazione dei passeggeri statunitensi dalla nave.
“Xi era a conoscenza della crisi dal 7 gennaio”: quei 13 giorni di ‘buco’ nelle versioni ufficiali – Il presidente Xi Jinping risponde a chi lo accusa di aver tardato nel gestire l’emergenza. Era a conoscenza dal 7 gennaio dell’epidemia da coronavirus, a dispetto di un primo intervento ufficiale di 13 giorni dopo, del 20 gennaio, quando una sua direttiva sollecitò i comitati del Partito comunista e i governi di ogni livello “ad adottare misure adeguate per frenare la diffusione dell’epidemia”. Per placare le polemiche montate soprattutto sui social sulla gestione della crisi, Qiushi, la più importante rivista del Partito comunista cinese, ha pubblicato, nell’ultimo numero fresco di stampa, un discorso di Xi del 3 febbraio, in cui il presidente dice di “aver dato di continuo istruzioni verbali e scritte” da inizio gennaio e di aver personalmente ordinato la quarantena di circa 60 milioni di persone con la chiusura della provincia dell’Hubei.
“Dal primo giorno del Capodanno lunare a oggi, la prevenzione e il controllo della situazione epidemica è stata la questione di cui sono stato più preoccupato”, rivendica Xi, nel testo pubblicato dalla ‘bibbia’ del Pcc.
Come ulteriore misure preventiva, le autorità della provincia di Hubei hanno annunciato il divieto alla circolazione dei veicoli, che si aggiunge alle restrizioni sui trasporti già in vigore. Previste alcune eccezioni per i veicoli impegnati nelle attività di prevenzione dell’epidemia e nel trasporto dei beni necessari.
La virologa Capua: “Dati Cina incompleti, ma il nemico è il panico” – “I dati che si hanno dalla Cina sono incompleti – ha detto la virologa Ilaria Capua, che negli Stati Uniti dirige il One Health Center of Excellence dell’University of Florida – non per malafede, ma perché sono 1,5 miliardi di persone. Non si possono fare così tanti test in un mese”. In Francia, dove è stato registrato il dodicesimo caso di Covid-19, ieri è morto il primo paziente al di fuori dell’Asia, primo decesso in Europa tra i cinque avvenuti fuori dalla Cina. “Credo sia verosimile che questo coronavirus farà il giro del mondo, sono convinta che arriverà anche in Europa e in Italia in maniera più consistente, per il fatto che non abbiamo anticorpi a difenderci – dice ancora la virologa, intervenuta in un convegno a Venezia – Ma vanno evitati scenari apocalittici: il più grande nemico della lotta al virus è il panico, che può trasformare questa crisi sanitaria in un disastro”. Un primo caso di coronavirus è stato registrato anche in Africa, in Egitto. La massima allerta per l’epidemia, ricorda, non è in Africa ma in Asia. “Dobbiamo augurarci che il sistema di contenimento messo in piedi dalla Cina permetta all’infezione di scomparire alla spicciolata e non di montare come un’onda travolgente. Perché il problema grave è che se la popolazione si infetta tutta insieme, il Paese si ferma”, con conseguenze economiche disastrose.
Spallanzani: “Niccolò sta bene, senza febbre” – Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sentito al telefono Niccolò, il ragazzo rientrato ieri dalla Cina: sta bene ed è sereno. Tutti i controlli per il coronavirus hanno dato esito negativo. Niccolò, nella telefonata con Speranza, ha ringraziato tutti, dal personale dello Spallanzani a tutti quelli che l’hanno assistito per il volo. L’ultimo bollettino medico diffuso dall’Istituto Spallanzani conferma che il ragazzo sta bene e non ha più la febbre: “Continua ad essere sereno e di ottimo umore”. L’adolescente è risultato negativo anche al secondo test sul coronavirus. Mentre rimangono in terapia intensiva i tre casi accertati fino a oggi di coronavirus: la coppia di turisti cinesi, le cui condizioni “sono in miglioramento”e il ricercatore 29enne, che è in “ottime condizioni” e resta “in osservazione”. Anche lui : le sue condizioni “sono buone, lavora, si riposa ed è tranquillo” L’ospedale romano specializzato in malattie infettive fa sapere che delle 68 persone che si sono presentate in accettazione, 59 sono state dimesse, mentre 10 pazienti sono tutt’ora ricoverati, di cui sei sono in attesa dei risultati del test per il virus covid-19, com’è stata chiamata la nuova infezione polmonare.
Riunione al ministero della Salute: “Controlli a 360 gradi” – Questa mattina si è riunita una task force alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Il tavolo ha esaminato i numeri riferiti dalla Protezione Civile dei controlli finora effettuati nei porti e negli aeroporti italiani: oltre 1 milione e 200mila i passeggeri controllati negli aeroporti, più di 54mila invece quelli delle navi, sommati ai 20mila membri degli equipaggi. Oltre 3300 i medici, infermieri e volontari impegnati nei controlli. “Abbiamo proceduto con un’attenta valutazione della situazione a livello internazionale ed è emersa la stabilità del fenomeno nel territorio dell’Unione Europea – ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri al termine della riunione – L’Italia ha attuato per prima misure idonee ad arginare il contagio. I serrati controlli aeroportuali – continua Sileri – stanno fornendo importanti dati che ci consentono di procedere con un monitoraggio a 360 gradi“. Il ministero inoltre ha annunciato che “un tavolo tecnico-scientifico valuterà le procedure sanitarie da mettere in atto” per l’eventuale ritorno degli italiani a bordo della nave da crociera Diamond Princess.
Diamond Princess, gli Stati Uniti rimpatriano 380 cittadini – La quarantena della nave giapponese si allunga sempre di più: i passeggeri sarebbero dovuti sbarcare il 19 febbraio, ma le persone cominceranno a scendere dalla nave solo il 21 febbraio “e nei giorni a seguire”: lo ha annunciato il presidente dell’armatore, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto ai passeggeri, spiegando che il ritardo è dovuto all’impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista. Per questo, gli Stati Uniti hanno deciso di evacuare i propri cittadini a bordo della nave: a circa 380 persone è stata offerta la possibilità di salire su due voli charter in partenza dal Giappone verso gli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, le operazioni dovrebbero concludersi entro domenica.
Il Giappone fa sbarcare gli anziani – L’unica altra eccezione alla quarantena è per i passeggeri più anziani: le autorità giapponesi hanno deciso di far sbarcare alcune decine di ultraottantenni per trasferirli in alloggi protetti messi a disposizione dal governo, in modo da passare il periodo di isolamento in un ambiente più sicuro e confortevole. Potranno sbarcare solo a condizione che i test risultino negativi. Gaku Hashimoto, alto funzionario del ministero della Sanità, ha annunciato che tutti i passeggeri “considerati ad alto rischio per la salute” saranno sottoposti a nuovi esami: “Coloro che risultano positivi saranno ricoverati in ospedale. Coloro che risultano negativi, sbarcheranno e saranno trasferiti negli alloggi protetti forniti dal governo”.
Di Maio: “Un volo per rimpatriare italiani” – La Farnesina sta monitorando la situazione dei 35 italiani a bordo insieme al commissario straordinario Angelo Borrelli: sarebbe già allo studio la possibilità di realizzare un volo di rimpatrio per i connazionali. “Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone”, ha annunciato Di Maio su Facebook. Venticinque di loro sono membri dell’equipaggio, incluso il capitano Gennaro Arma, tutti al momento in buone condizioni di salute. “Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”. Al loro rientro in Italia, dovranno passare 14 giorni in isolamento, esattamente come gli altri italiani rimpatriati da Wuhan. La task force ministeriale sta valutando la struttura più adatta: tra le ipotesi al vaglio c’è anche la cittadella militare della Cecchignola.
La vita in quarantena – Intanto sulla Diamond Princess da ieri è scattata una ulteriore stretta alle già rigide regole di convivenza. I passeggeri che escono dalle loro cabine devo rispettare una distanza di due metri, e non più di un metro, l’uno dall’altro. Ed è stato ridotto di mezzora, da 90 a 60 minuti, il tempo concesso per stare all’aperto. Le mascherine vengono cambiate due volte al giorno e ogni 4 ore viene misurata la temperatura corporea: chi ha più di 37.5 viene automaticamente sottoposto al test per il coronavirus. Alcuni di loro hanno raccontato sui social la vita “al rallentatore”: le lunghe giornate passate in cabina a guardare film o ascoltare musica, e le lezioni di tai chi improvvisate sul ponte per sfruttare al massimo l’ora d’aria.
Il caso della nave Westerdam – Una donna americana di 83 anni che si trova a bordo della nave da crociera MS Westerdam è stata trovata positiva al test del coronavirus. Sulla nave, che dopo essere stata rifiutata da diversi porti è riuscita ad attraccare in Cambogia, ci sono oltre 2.200 persone. I primi esami eseguiti su una trentina di passeggeri avevano dato esito negativo.
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Sankt Moritz, 13 mar. -(Adnkronos) - La prima tappa della Coppa delle Alpi by 1000 Miglia 2025, partita da Brescia alle 9:00 di stamattina, è in conclusione. La classifica aggiornata alla Prova di Media sul Passo Eira vede Francesco e Giuseppe di Petra in testa a bordo della loro Fiat 508C del 1938, seguiti da Belotti-Plebani sulla Bugatti T 37 A del 1927 e da un’altra 508C ma del 1937, quella di Aliverti-Polini. Conclusa la sosta per il pranzo a Tirano, gli equipaggi hanno iniziato a risalire la Valtellina toccando prima Grosio, con la vista del Castello Vecchio di San Faustino sullo sfondo, e poi Bormio, che ha ospitato un controllo timbro in pieno centro storico. Una volta lasciata alle spalle la cittadina, hanno iniziato a profilarsi i primi scorci imbiancati. Ben presto, gli equipaggi si sono visti immersi in un panorama completamente innevato, reso ancor più bello dalla luce del sole del pomeriggio.
Sul Passo Eira, ad un’altitudine di 2000 metri, si è tenuta la prima Prova di Media della manifestazione, dopodiché il convoglio è giunto a Livigno, che ha accolto i piloti per un coffee break nella Piazza del Comune. Il benvenuto del centro cittadino è stato caloroso, con una folla entusiasta che si è riunita nei pressi dell’arco all’arrivo nella cittadina, partner della Coppa delle Alpi 2025. Costeggiando il lago di Livigno, ghiacciato dalle rigide temperature invernali, gli equipaggi sono entrati in Svizzera passando dal tunnel Munt la Schera. Le vetture sono infine giunte a St. Moritz, primo traguardo di tappa della Coppa delle Alpi 2025.
Lasciandosi alle spalle la Torre Pendente di San Maurizio, hanno effettuato le ultime prove di giornata e, dopo aver costeggiato il lago di St. Moritz, sono finalmente giunte al Controllo Orario finale nella centralissima via Serlas sotto una consistente nevicata.
Verona, 13 mar. - (Adnkronos) - "Abbiamo voluto e portato all’interno di una manifestazione fieristica un progetto di natura sociale, per la prima volta in assoluto, in quanto non era mai accaduto che si dedicasse un intero padiglione alla fiera del sociale. Lo abbiamo fatto per la prima volta in occasione del primo evento di LetExpo, e ora siamo alla quarta edizione. Siamo partiti con tre organizzazioni tra fondazioni e associazioni: Fondazione Grimaldi, la Comunità Lautari e l’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, con la sua Fondazione. Oggi sono più di 50 organizzazioni, c’è stata una crescita esponenziale. Sono felice di aver condiviso tutte queste annate con il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha condiviso con noi questi momenti”. Lo ha detto Eugenio Grimaldi, executive manager del Gruppo Grimaldi e presidente di Alis per il Sociale alla quarta edizione di LetExpo, la fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, in programma a Verona fino al 14 marzo. La fiera è promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere, LetExpo rappresenta l’evento nazionale e internazionale di riferimento della filiera, con un focus sulle attuali dinamiche geopolitiche e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“Il ministro Locatelli ha ascoltato le istanze di queste fondazioni e organizzazioni, ci ha invitato a Palazzo Chigi, dove abbiamo avuto modo di parlare delle loro criticità e ascoltandole credo che nei nuovi decreti abbiano potuto portare e sollevare delle linee guida presenti oggi in questi nuovi decreti. Quindi, rappresenta un risultato tangibile che ci dà grande soddisfazione - afferma Grimaldi - Ho avuto la percezione anche di una crescita per i prossimi anni e questo dà sicuramente grande soddisfazione e ancora più voglia di lavorare”.
“E’ stato un momento di grande soddisfazione aver avuto momenti di condivisione con i gruppi del ministero della Difesa, come l’esercizio, che hanno partecipato in senso attivo non solo nel padiglione, dove c'è l'organizzazione del Ministero della Difesa, ma si sono avvicinati al padiglione 1, dedicato al sociale - spiega - Già abbiamo condiviso che l'anno prossimo avremo una partecipazione anche all’interno dell’organizzazione da parte loro. Abbiamo avuto anche l'Aeronautica militare, che con la Fanfara ha aperto il padiglione nella giornata inaugurale”. “Voglio ringraziare tutte le imprese, che rappresentano il senso di questo evento e le aziende che hanno già portato a termine alcuni progetti con la Comunità Lautari e con la Fondazione Grimaldi, ma soprattutto che hanno portato a compimento già con la Fondazione Santobono. C'è un senso pratico e tangibile del lavoro espresso in questo padiglione e in questa fiera, che porta sicuramente dei risultati nel terzo settore, dove ci sono i più fragili”, conclude Grimaldi.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Gruppo Webuild ha chiuso il 2024 con risultati record, superando gli impegnativi obiettivi previsti per l’anno grazie a una crescita a doppia cifra, con ricavi pari a 12 miliardi (+20% sul 2023) mentre l'Ebitda ammonta a 967 milioni (+18%, rispetto a una guidance fissata sopra i 900 milioni), corrispondente a un margine del’8,1%. Il gruppo sottolinea come la struttura finanziaria si è rafforzata ulteriormente mantenendo per il quarto anno consecutivo una posizione di cassa netta, che si attesta a 1.445 milioni nel 2024 (ben superiore agli oltre 400 milioni fissati nella guidance) mentre la leva finanziaria si è ridotta a 2,9x, attestandosi ad un livello migliore rispetto ai principali player internazionali di settore.
La crescita - si sottolinea - è trainata dallo sviluppo delle attività in Italia (Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria MilanoGenova e Verona-Padova, Alta Velocità ferroviaria Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina), in Australia (Snowy Hydro 2.0, SSTOM Sydney Metro, Perdaman e North East Link di Melbourne) e in Arabia Saudita (Trojena Dams e Connector South).
Il Gruppo ha continuato a consolidare la propria leadership in Italia e nei principali mercati internazionali, tra cui Europa, Australia, Stati Uniti e Medio Oriente, che nel 2024 hanno contribuito per oltre il 90% ai ricavi, a conferma del proseguimento dell’impegno nella politica di de-risking.
A fine 2024 il portafoglio ordini totale di Weibuld risultava pari a 63,2 miliardi di euro, di cui 54,3 miliardi relativi a construction e 8,9 miliardi riferiti a concessions e operation & maintenance. Il backlog construction - si sottolinea in una nota - "si conferma tra i più alti rispetto ai principali peers europei nel segmento construction". Peraltro, ricorda Webuild, circa il 90% del backlog construction del Gruppo è relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. In termini di geografie il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti, Medio Oriente ed Australia - principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale - portando i progetti in queste geografie a quasi il 90% del backlog construction.
Alla luce dei risultati record raggiunti nel 2024, ma anche "del consolidato posizionamento in un mercato in forte espansione e della robusta piattaforma costruita nel tempo", Webuild ha rivisto al rialzo i target 2025, definiti nel piano "Roadmap al 2025 – The Future is Now", che già prevedevano obiettivi ambiziosi. La nuova guidance prevede per il 2025 ricavi superiori a 12,5 miliardi (il target precedente era di 10,5-11 miliardi), un Ebitda maggiore di 1,1 miliardi, rispetto ad un precedente target di €990-1.050 milioni, e una solida cassa netta superiore a 700 milioni, rispetto all’indicazione di una cassa netta positiva.
Webuild ha chiuso il 2024 con un utile netto attribuibile ai Soci della Controllante adjusted di 247 milioni di euro contro i 236 milioni del 2023.Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a 434 milioni con un aumento del 10% rispetto all’esercizio precedente mentre le Imposte sul reddito adjusted ammontano a 181 milioni. La Posizione finanziaria netta delle attività continuative al 31 dicembre 2024 era positiva per 1.445 (€1.431 milioni al 31 dicembre 2023), registrando un risultato superiore alle attese. Questo risultato - si sottolinea in una nota - "conferma l’efficacia delle strategie adottate per ottimizzare la gestione del capitale circolante e riflette i successi commerciali conseguiti dal Gruppo anche nel 2024, assumendo ancora maggiore rilevanza alla luce degli investimenti in dotazioni tecniche e beni in leasing (970 milioni) per l’avvio dei grandi progetti in corso".
A fine esercizio l’indebitamento lordo, al netto dell’effetto temporaneo di incremento del debito legato all’operazione di liability management di ottobre 2024, si attesta a 2,765 miliardi (2,609 miliardi nel 2023), con un rapporto Indebitamento lordo/EBITDA di 2,9x, in riduzione rispetto al dato di 3,2x al 31 dicembre 2023. Alla luce dei risultati nell'assemblea che sarà convocata per il 16 aprile sarà proposto un dividendo di 0,081 euro per azione ordinaria (+14%) e di 0,26 euro per ciascuna azione di risparmio.
Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.