È accaduto a Genova nel quartiere Molassana. A notare il corpo dell’anziano, che soffriva da tempo di depressione e aveva problemi di vista e di udito, sono stati alcuni abitanti dell’edificio. Sono quattro i casi di omicidio - suicidio avvenuti in Liguria negli ultimi tre mesi
“Ti ringrazio per la vita passata insieme, è stata bella. Ma ora c’è un mostro che cresce dentro di me e che non mi fa stare tranquillo né di giorno né di notte”. Pietro Maroli, 84 anni, ha lasciato una lettera prima di uccidere la moglie, Rosa Sanscritto, 80 anni, e poi lanciarsi nel cavedio del condominio. È accaduto a Genova nel quartiere Molassana. A notare il corpo dell’anziano, che soffriva da tempo di depressione e aveva problemi di vista e di udito, sono stati alcuni abitanti dell’edificio. Sono stati loro a chiamare i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i militari del nucleo radiomobile e della compagnia Centro e quelli del nucleo investigativo.
La donna è stata trovata in cucina: è stata colpita con una mazzetta da muratore. La coppia non aveva figli e la donna non era malata: nell’appartamento gli investigatori hanno trovato solo farmaci per le patologie dell’uomo. Quando i carabinieri sono arrivati nell’appartamento il rubinetto del lavabo era ancora aperto. Dopo l’omicidio l’uomo ha preso una sedia l’ha portata vicino alla finestra ci è salito sopra e si è buttato nel cortile del palazzo. Il caso è seguito dal sostituto procuratore Marco Airoldi. Nella lettera anche la frase: “Ti amo, ma soffro tanto”.
Sono quattro i casi di omicidio – suicidio avvenuti in Liguria negli ultimi tre mesi con un unico filo conduttore, quello che unisce l’avanzare degli anni e la malattia. Prima del caso scoperto questa mattina c’era stato l’episodio che aveva coinvolto una coppia ultraottantenne in via Piombelli, nel quartiere di Certosa il 19 gennaio scorso. Lui 88 anni, lei 87. Il marito strangolò la moglie malata e poi tentò di uccidersi perché temeva di diventare un peso per i figli. Salvato, dopo due giorni tentò di nuovo il suicidio, poi il decesso. Il 20 gennaio scorso a Carcare (Savona) un uomo di 72 anni ha ucciso la madre di 95 sparandole con un fucile. La donna era da anni malata di Alzheimer e veniva accudita dal figlio. L’uomo ha poi rivolto l’arma verso di sé suicidandosi.
Il settantenne era depresso. Aveva lasciato un biglietto alla figlia con scritto: “Con la nonna non ce la faccio più, ho il cuore a pezzi, non voglio finire su una sedia a rotelle anch’io, la nonna la porto via con me”. Il 9 dicembre alla Spezia, in un appartamento di via Nazionale, un uomo di 75 anni sparò alla moglie coetanea, malata di Alzheimer. L’uomo, che da anni accudiva la moglie, da un po’ di tempo aveva scoperto di avere un tumore.
Foto di archivio