Alleanza col Pd sì, alleanza col Pd no. È questo il nodo da sciogliere all’interno del Movimento 5 Stelle ligure in vista delle Regionali di primavera. Da una parte gli ‘ortodossi’, che preferiscono andare al voto da soli, dall’altra chi invece spera in un’alleanza con i Dem nel tentativo di contrastare il centrodestra. A risolvere la diatriba potrebbe essere il voto sulla piattaforma Rousseau, invocato da chi spera nell’alleanza perché convinto che questo sia il sentimento degli iscritti liguri. Ma, fino a ora, il capo politico Vito Crimi lo ha escluso.
Il tema è stato oggetto di discussione di una lunghissima assemblea dei portavoce regionali. La decisione sulla Liguria ha una duplice importanza: il sì al Pd renderebbe consequenziale la candidatura di Ferruccio Sansa e, allo stesso tempo, potrebbe trascinare anche la Campania sulla stessa linea. Una linea che, all’interno del Movimento, vede tuttavia ancora un nocciolo duro contrario, quasi interamente identificabile con l’ala che fa capo a Luigi di Maio, a livello nazionale, e ad Alice Salvatore in Liguria, candidata votata sulla piattaforma e da anni la referente dei vertici nazionali nella regione. È sbagliato far passare come maggioritaria l’idea di essere favorevoli all’alleanza con il centrosinistra, ha dichiarato Salvatore all’assemblea: con il Pd ci sono divergenze.
Ma tra i liguri sembra prevalere un’altra opinione, più vicina a quella del deputato Sergio Battelli: “Io credo che dobbiamo tornare a vincere. Al punto in cui siamo, partecipare non basta più”, ha dichiarato. A pensarla come lui è la grandissima parte del gruppo parlamentare (da Mattia Crucioli a Matteo Mantero, fino a Marco Rizzone) e il gruppo M5s al Comune di Genova. Il facilitatore regionale, Marco Mesmaker, nelle prossime ore porterà a Crimi il parere dell’assemblea. Poi sarà lui, insieme ai vertici, a decidere se far votare gli iscritti liguri su Rousseau.