Le Sardine tornano in piazza a Roma, in Santi Apostoli, “in 7mila” secondo gli organizzatori, mentre all’Eur è in corso l’evento della Lega con Matteo Salvini. E la contrapposizione tra i due appuntamenti viene sottolineata proprio dal movimento: “Roma mia nun te fidà, dije che Roma nun se fa Legà!”, è la pasquinata che è spuntata sulle paline turistiche dei palazzi Odescalchi e Colonna. Non è certa la partecipazione dei quattro fondatori bolognesi, tra cui Mattia Santori, impegnati a preparare il sit-in di lunedì a Bologna per la liberazione di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato all’aeroporto del Cairo mentre tornava a casa per fare visita ai propri genitori. Ma la prima richiesta, contenuta in un documento che sarà consegnato al presidente del Consiglio, che gli organizzatori faranno a Conte, secondo fonti interne, è proprio contro i provvedimenti marchio di fabbrica della Lega al governo: i leader del movimento chiedono l’abolizione totale dei decreti Sicurezza. Santori domani viaggerà invece in direzione Scampia, dove incontrerà la cittadinanza in vista dell’evento nazionale della Sardine, il 14 e 15 marzo, che si terrà proprio nel quartiere napoletano.
Sulla volontà del movimento di cancellare i decreti Sicurezza risponde lo stesso Salvini, a margine del suo evento all’Eur. “Non so se le cosiddette Sardine vogliono depotenziare l’agenzia che combatte mafia, camorra e ‘ndrangheta“, ha dichiarato. Gli organizzatori dell’evento in Santi Apostoli, però, si riferivano soprattutto alle conseguenze che i due provvedimenti voluti dal leader del Carroccio hanno avuto in tema di immigrazione. “Le Sardine ci sono o ci fanno? – ha continuato Salvini – Abolire i decreti sicurezza significa togliere soldi, poteri e competenze a sindaci e forze dell’ordine, oltre che dimezzare la forza e gli uomini dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Forse qualcuno tifa per mafiosi e delinquenti?“.
Gli risponde Lorenzo Donnoli: “Vogliamo ricordare a Salvini che questi decreti permettono ai privati, quindi ai prestanome, di ricomprarsi i beni confiscati, picconando la legge Pio La Torre. Rimandiamo al mittente accuse infondate come quelle di dire che chi vuole l’abolizione dei decreti Sicurezza non vuole la lotta alla mafia”. Poi aggiunge: “Nell’anno in cui è stato ministro dell’interno non mi pare ci sia stata un’intensificazione della lotta alla mafia, lo dicono i fatti”.
Jasmine Cristallo, una delle leader presenti all’evento, sempre in riferimento ai decreti Salvini si è rivolta però ai Cinquestelle al governo: “Noi non parliamo di cambiare i decreti sicurezza, noi chiediamo di abrogarli. La differenza è sostanziale. Mi rendo conto che è una scelta che i Cinquestelle hanno fatto e ritrattarla può essere complicato per loro, però forse potrebbe servire per mostrare una volontà reale di discontinuità rispetto alla loro alleanza con Salvini, potrebbe essere utile per ricostruire qualcosa”.
L’esponente calabrese ha poi risposto a chi le chiede un paragone con la manifestazione di sabato contro i vitalizi, sempre in piazza Santi Apostoli, del M5s e con quelle della Lega: “Non mi va di fare paragoni con nessuno, nemmeno con la piazza di ieri. Le piazze sono belle, le nostre non sono riempite con i pullman, sono spontanee, sono vere. Ma bisogna sempre rispettarle”.
Contro l’operato di un altro Cinquestelle, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si scaglia Donnoli: “Di Maio invece di occuparsi di sciocchezze si occupasse di Patrick Zaki, di tenere alta l’attenzione sul suo caso. È ridicolo, è vergognoso che un ministro degli Esteri, mentre Zaki è in mano ai torturatori, sia in piazza a farsi i selfie a una manifestazione di partito. Una parte del M5s, del loro elettorato, non si riconosce nella linea sovranista di Di Maio, infatti vediamo che sono ridotti a un partitino che fa buffonate“.
“Questa è una piazza politica, quella è una piazza partitica – ha detto invece la Sardina siciliana Massimiliano Perna – Il nostro è un movimento spontaneo, non abbiamo nessuno dietro. “. Concetto ripreso anche sul palco da Maura Cossutta, presidente della casa internazionale delle donne: “La casa è un patrimonio delle donne ma anche della storia democratica. Oggi siamo sotto attacco, non abbiamo più la convenzione e ogni giorno rischiamo di essere sgomberate ma nonostante questo continuiamo a dare i nostri servizi”, ha detto in riferimento al blocco dell’emendamento Pd al Milleproroghe per saldare il debito contestato dal Campidoglio.
Perna continua dicendo che quella in Santi Apostoli “non è una piazza contro qualcuno, è una piazza per l’umanità. Provvedimenti disumani sono di tutta la politica, oggi. Non vogliamo essere complici di nessuno”, ha aggiunto citando anche i provvedimenti dell’ex Guardasigilli Pd, Andrea Orlando, che “riducono i gradi di giudizio per i ricorsi” dei migranti e ” il Memorandum sulla Libia” dell’ex ministro dell’interno Marco Minniti. “È una vergogna, possono anche ringraziarci per avergli dato una mano in Emilia e invitarci alle assemblee, ma bisogna cambiare strada”.
Nel testo satirico apparso per l’appuntamento di oggi, in romanesco, si legge: “Roma mia, te stai a fà Legà. Nun t’aricordi quanno stavi a fà la resistenza sett’antanni fa? Te vojo di na cosa, ascorta bene: quello è ‘no stronzo, nù je devi crede! Te vole vedé morta, credulona da quanno te chiamó Roma ladrona. Ce sei cascata e mo me viè da piagne, damme ‘na mano, mannalo a le fogne! Mò scenni ne le strade, tra le case, prima che quello ce fa morì de fame. Ché dice sempre prima l’italiani e che er problema sò li mussulmani. N’è vero gnente: mentre s’ammazzamo, quello ce leva pure le mutanne. Credi a pasquino tuo, nun te fidà, dije che Roma nun se fà Legà!”.
Ad aprire la manifestazione, come colonna sonora dell’evento, la ‘Bella Ciao’ nella versione recentemente cantata da Tosca:“La versione cantata da Tosca ci è piaciuta molto – dicono gli organizzatori – Oggi pomeriggio la potremo sentire risuonare in questa piazza. Solo l’audio, purtroppo, perché Tosca non riuscirà a venire per precedenti impegni. L’abbiamo avvertita troppo tardi”.