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Bugo, qui ti si vuole un gran bene da tempi insospettabili. Però bisogna avvisare i “signori della tv”: non sei primo in classifica (e va bene lo stesso)

Per scrupolo abbiamo guardato anche la Top Viral su Spotity, una classifica che ha la stessa importanza di un piccione moribondo sul sagrato del duomo di Milano (facilmente manovrabile) ma niente, non è primo nemmeno lì. Allora, Bugo, qui ti si vuole bene. E ce ne frega molto poco che tu sia primo, a metà classifica, ultimo. Ci piace il pezzo, e ci piaci tu

Bugo, oh Bugo. Come già avevo scritto la notte dell’epico scazzo tra lui e Morgan sul palco dell’Ariston, Bugo è uno che ha avuto la sfortuna di arrivare troppo presto alla festa e quando sono arrivati gli altri, pronti a ballare, lui era troppo stanco. Oggi che l’”indie è diventato pop radiofonico” e il primo che passa per strada riempie i palazzetti, per lui sarebbe stata un’altra storia, senza nemmeno ‘bisogno’ del duello televisivo con Morgan (pura epica). Solo che le sue “Nel giro giusto“, “Comunque io voglio te“, “Me la godo” sono arrivate un bel po’ prima che il nostro Paese si ritrovasse alle calcagna l’ItPop e tutti i suoi 123467 esponenti. Ai suoi tempi, ai tempi di Bugo dico, c’era ancora una scena ‘alternative’ e le sonorità che proponeva Bugatti, così pop, smaccatamente ‘figlie di Beck’, orecchiabili, sembravano né carne né pesce né niente alle radio, alle discografiche, al grande pubblico. Eppure Bugo aveva talento. Se dovessimo fare un paragone con tanti nomi d’oggi, vedi Pinguini Tattici Nucleari, dovremmo dire Bugo, ai suoi tempi, ‘se li mangiava’.

Poi, quando pensavamo che ormai ‘l’occasione Bugo’ fosse perduta, è arrivato Sanremo. Morgan. Lo scazzo. Una canzone tra le migliori del Festival. Il pubblico totalmente in balia delle parole del brano. Non si può che essere contenti che Bugo si sia quindi finalmente “preso la scena”, perché vedere qualcuno restare bloccato al palo per mancanza di tempismo e fortuna lascia sempre una sensazione amarognola in bocca. Quindi, vai Cristian. Il disco per altro ha una tracklist godibile, con due o tre pezzi che ascolteremo fino all’estate e oltre e che sentiremo alla radio. E il tour ha una discreta quantità di date.

C’è però una cosa che qualcuno deve dire: Bugo non è primo in classifica. O almeno, a noi non risulta. Al momento in cui scrivo, Bugo con il singolo “Sincero” è 27esimo su Spotity “Top 50 Italia”. Su ITunes è in decima posizione sia con l’album che con il disco. Nella classifica Airplay (ovvero quella dei passaggi in radio), al momento risulta 43esimo. E su Tidal 17esimo. Per scrupolo, abbiamo guardato anche la Top Viral su Spotity, una classifica che ha la stessa importanza di un piccione moribondo sul sagrato del duomo di Milano (facilmente manovrabile) ma niente, non è primo nemmeno lì. Allora, Bugo, qui ti si vuole bene. E ce ne frega molto poco che tu sia primo, a metà classifica, ultimo. Ci piace il pezzo, e ci piaci tu. Da tempi insospettabili. Però avvisa i signori della tv che non sei primo. E che oggi le classifiche sono in continuo mutamento. Se, come da screenshot gentilmente inviatoci dall’ufficio stampa, sei stato secondo su Itunes mercoledì 12, non è che si tratta di un’informazione che resta buona sæcula sæculorum. Così, per amor di correttezza. E si sappia, se primo nei nostri cuori.

ps. Se qualcuno ha una classifica nella quale Bugo risulta primo ce la faccia pervenire, per cortesia. Grazie