La maggioranza si riunisce a Palazzo Chigi per cominciare a trattare il tema della modifica dei due decreti Sicurezza varati da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno del governo gialloverde. Durante il tavolo, terminato intorno alle 20 e durato circa tre ore, le diverse forze di maggioranza hanno illustrato la propria posizione, ma ancora non c’è un accordo, né la ministra Luciana Lamorgese ha proposto un testo da cui partire. “Siamo nella fase istruttoria“, dicono fonti interne, spiegando che restano “diverse sfumature” per arrivare a una sintesi comune. Si è registrata una condivisione di massima sull’esigenza di riscrivere i decreti Salvini, in base alle criticità che hanno provocato, in primis il grande aumento degli stranieri irregolari per la cancellazione della protezione umanitaria. “Tornare indietro vanificherebbe i positivi risultati ottenuti”, ha però sottolineato il capo politico M5s Vito Crimi, aggiungendo che “ciò che può essere migliorato, perfezionato, incontrerà il nostro pieno appoggio“. Resta ferma l’intenzione del governo Conte 2 di recepire le osservazioni del Quirinale, ma anche la volontà di Pd, Leu e Iv di andare oltre. Non c’è ancora un testo, ma il tavolo si riunirà nuovamente per lavorare alle misure da inserire. I partecipanti hanno definito comunque l’incontro “positivo” e sottolineato che ora la discussione interna alla maggioranza per modificare i decreti proseguirà su “due filoni, uno riguardante la sicurezza e uno l’immigrazione“.

“I dl sicurezza sono stati concepiti sulla scorta di un’esigenza reale, per affrontare criticità a tutti evidenti e rispetto a cui il nostro Paese aveva bisogno di compiere passi in avanti e trovare soluzioni. Tornare indietro vanificherebbe i positivi risultati ottenuti. Per questa ragione ritengo che si debba affrontare questo grande tema senza assumere posizioni preconcette, ma lavorando oggi in vista del prossimo futuro”, ha spiegato Crimi. “L’odierno tavolo che si è tenuto a Palazzo Chigi ha rappresentato un momento di confronto importante che sarà oggetto di ulteriore approfondimento. Al tavolo sono state avanzate diverse richieste e proposte ma non è stata assunta nessuna decisione. Andiamo avanti con spirito collaborativo“, ha concluso il capo politico M5s e viceministro dell’Interno.

Alla riunione, che faceva parte della serie di incontri convocati dal premier Giuseppe Conte per definire l’agenda 2023, hanno partecipato i ministri dell’Interno e della Difesa, Lamorgese e Lorenzo Guerini, i viceministri Crimi e Matteo Mauri, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Sul tavolo non si è materializzato un testo, ma si sono raccolte le opinioni e le proposte dei vari esponenti. Ora ci saranno altre riunioni e si lavorerà per metterle nero su bianco. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è detto ottimista: “Si ricomporrà la distanza con il M5S? Io credo assolutamente di sì”. La ministra Lamorgese ha da tempo messo al lavoro l’ufficio legislativo del Viminale per predisporre una bozza di provvedimento che può essere minimale, intervenendo solo sui punti dei decreti finiti nel mirino del Quirinale, oppure più larga disegnando una riforma più complessiva del dossier immigrazione.

Serve comunque un accordo politico tra le forze della maggioranza che hanno sensibilità molto diverse sul tema, come si visto anche oggi a Palazzo Chigi. I punti su cui si può registrare un consenso all’interno della maggioranza sono la cancellazione della maxi-multa da un milione di euro alle navi che violano il divieto di ingresso nelle acque italiane (si torna alle multe da 10mila a 50mila euro). Via anche la confisca della nave ‘rea’ di non aver rispettato il divieto. Previsto inoltre l’ampliamento della tipologia dei permessi speciali per frenare la netta crescita del numero di irregolari determinata dalla cancellazione della protezione umanitaria operata dal primo decreto Salvini. Infine, ok al ripristino della discrezionalità del magistrato chiamato a decidere la tenuità o meno dei reati di oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. A Palazzo Chigi si è parlato anche del memorandum Italia-Libia. La delegazione Leu ha ribadito la posizione già espressa nelle scorse settimane: il memorandum, rinnovato automaticamente lo scorso 2 febbraio, va cambiato in quanto non dà garanzie sulla tutela dei diritti dei migranti.

Salvini – “Chi dice di voler cancellare i decreti sicurezza, dimezza la potenza di fuoco dell’Agenzia antimafia”, ha detto Matteo Salvini a ‘Stasera Italia’ su Rete4. “Cancellare i decreti sicurezza – ha sostenuto – significa aiutare la mafia e gli spacciatori di droga. Ovviamente non si parla solo d’immigrazione, evidentemente chi vuole modificarli… non li ha letti bene”. “Nei decreti – ha proseguito Salvini – c’erano soldi per le telecamere nei comuni, più poteri ai sindaci, assunzioni di donne e uomini delle Forze dell’ordine, raddoppio dei fondi per Agenzia per beni confiscati alla mafia, tutele per agenti in servizio nelle piazze violente”.

Le reazioni – “Dobbiamo discutere di tante cose, ma è stato un ottimo punto di partenza perché c’è stata convergenza su tanti punti, ora ci confronteremo sul testo che elaborerà la Lamorgese. È sbagliato dire cancelliamo i decreti sicurezza tout court, non ha senso, perché ci sono tante norme che servono alle forze di polizia, che non riguardano l’immigrazione: su quello c’è tanto da lavorare e lo stiamo facendo”, ha commentato Giuseppe Brescia, deputato M5s, al termine del tavolo. “Ora si continuerà il confronto ma separando i due temi, immigrazione e sicurezza, che non vanno sovrapposti”. “Serve un ragionamento complessivo, sicurezza e immigrazione sono temi che non devono andare insieme“, ha ribadito anche Nicola Fratoianni (Leu). “È stato un incontro positivo, nessuna tensione“, ha proseguito il capogruppo di Leu, Federico Fornaro. “Il tema non è l’abolizione dei dl Salvini, si tratta di mettere mano ai testi”, ha aggiunto.

“Abbiamo avviato un confronto per modificare radicalmente le parti che riguardano l’immigrazione, in particolare i due decreti sicurezza”, ha detto Gennaro Migliore, di Italia Viva, al termine del tavolo a Palazzo Chigi. “Con Iv – ha aggiunto – abbiamo chiesto la revisione complessiva degli accordi sottoscritti con la Libia”, in sintonia con Leu. “Noi chiediamo che le multe alle ong vengano eliminate – ha proseguito Migliore – chi salva vite umane non deve pagare multe. Mentre i trafficanti di esseri umani devono essere duramente repressi”. Nel tavolo, “abbiamo avuto un approccio sistematico su quelle che sono state le inefficienze e le violazioni della logica dei decreti Salvini”.

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