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Green Data Center
52 milioni di miliardi. È il numero di operazioni che il supercalcolatore avviato da Eni, noto come HPC5, riesce a svolgere in un secondo. Una cifra a 15 zeri, che rende l’idea dell’accelerazione intrapresa dall’azienda verso le energie del futuro. Il supercomputer servirà a elaborare i dati degli asset operativi di Eni, sia nel settore tradizionale che in quello delle nuove fonti di energia a basso impatto ambientale, dal fotovoltaico avanzato, al moto ondoso, alla fusione a confinamento magnetico, proiettando l’azienda verso nuovi traguardi tecnologici.
Il potenziamento dell’infrastruttura di supercalcolo costituisce un passo importante nel percorso di transizione energetica che la società sta affrontando. “Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il traguardo globale che condividiamo con i partner tecnologici e di ricerca: rendere le energie di domani una realtà sempre più vicina”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi.
Le energie di domani: dal moto ondoso alla fusione magnetica
Con l’avvio di HPC5, Eni ora mira ad accelerare anche il time to market della ricerca delle fonti di energia di domani, traguardando nuovi orizzonti strategici. Ne è un esempio il progetto Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), che Eni sta portando avanti per sondare le potenzialità della più grande fonte di energia rinnovabile ancora inutilizzata del pianeta: il moto ondoso. In pratica, il sistema ISWEC permette di convertire l’energia delle onde marine nell’oscillazione del giroscopio che si trova nel cuore del dispositivo e, da qui, a un generatore che la trasforma in elettricità. Quest’ultima è immediatamente disponibile per gli impianti off-shore o può essere immessa nella rete elettrica per dare corrente alle comunità costiere. In questo ambito specifico, una delle sfide tecnologiche più delicate da risolvere consiste nell’ottimizzazione della velocità di rotazione del giroscopio per ottimizzarne la risposta alle condizioni locali del mare: passaggio fondamentale per sfruttare quella disponibilità continua che costituisce la caratteristica più interessante del moto ondoso. Si tratta di analizzare e incrociare fra loro grandi quantità di dati da fonti diverse, quelli meteorologici e quelli relativi al funzionamento della macchina. Un aiuto fondamentale, in questo contesto, arriva dal supercalcolatore HPC5, che grazie all’elevata potenza di calcolo permette di studiare modelli matematici avanzati per elaborare formule di risposta adatte a ogni situazione.
Moto ondoso, ma non solo. Sul supercalcolatore HPC5, infatti, girano sofisticati programmi di modellazione molecolare impiegati per creare nuove molecole e nuovi polimeri da impiegare per le tecnologie fotovoltaiche avanzate inventate da Eni: i pannelli FotoVoltaici Organici (OPV) e i Concentratori Solari Luminescenti (LSC).
Su HPC5 trovano posto simulazioni dei plasmi e dei materiali impiegati per la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico. Si tratta di un processo simile a quello che avviene nel Sole, quando due nuclei di idrogeno si avvicinano al punto da riuscire a fondersi l’uno nell’altro. La grande sfida della fusione è quella di riprodurre l’energia del Sole in modo artificiale. Un’energia, quindi, pulita, priva di emissioni, sostenibile e potenzialmente inesauribile. Per vincere questa sfida, la potenza di calcolo è essenziale per costruire modelli virtuali ad alta efficienza necessari a studiare nel dettaglio i fenomeni coinvolti.
Il Green Data Center: un esempio di sostenibilità
Il supercalcolatore è ospitato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, la struttura di eccellenza energetica che ospita tutti sistemi informatici centrali di Eni, destinati sia alle elaborazioni gestionali, sia al supercalcolo scientifico. Tra i primi in Europa per tipologia e dimensione, il Green Data Center è stato sviluppato da Eni con l’obbiettivo di realizzare un complesso di avanguardia tecnologica che di fatto diventa una delle infrastrutture più innovative per il risparmio energetico a livello mondiale.
L’efficienza energetica del Green Data Center deriva soprattutto dal particolare sistema di raffreddamento che, con le sue 6 torri di ventilazione, caratterizza anche lo skyline dell’impianto.
Per raffreddare gli apparati informatici, i comuni Data Center tradizionali utilizzano ininterrottamente sistemi di raffreddamento ad acqua oppure condizionamento e ventilazione forzata. Il Green Data Center Eni, invece, vanta un sistema “free cooling” che regola la temperatura usufruendo, per almeno il 92% del tempo, direttamente dell’aria esterna senza alcuna necessità di raffreddamento. Un risultato ancor più d’eccellenza se si considera la sua collocazione nella pianura padana, al 45° parallelo.
Il sistema di “free-cooling” restituisce anche aria più pulita all’ambiente. Infatti, prima di arrivare ai computer, l’aria viene filtrata dalle polveri, eliminandone circa 3 mila chilogrammi all’anno.
Inoltre questo sistema, che consente di limitare l’utilizzo di condizionatori a meno dell’8% del tempo e di aumentare l’efficienza complessiva della struttura, impedisce l’emissione nell’ambiente di circa 7.000 tonnellate annue di CO2 che, combinate con il risparmio energetico dovuto all’efficienza informatica, superano le 20.000 tonnellate annue.
Per soddisfare il fabbisogno energetico dell’intera infrastruttura, Eni ha scelto soluzioni a basso contenuto carbonico. L’infrastruttura viene alimentata dal parco fotovoltaico da circa 1 MW in grado di fornire fino al 50% della potenza necessaria ai supercalcolatori installati e, per il fabbisogno restante, dalla centrale termoelettrica di Enipower, situata accanto al centro.
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Eni avvia HPC5, il supercalcolatore per l’energia del futuro
Il supercomputer, in grado di elaborare 52 milioni di miliardi di operazioni al secondo, primo al mondo in ambito industriale, è uno strumento fondamentale per accelerare la transizione di Eni verso le energie del futuro
52 milioni di miliardi. È il numero di operazioni che il supercalcolatore avviato da Eni, noto come HPC5, riesce a svolgere in un secondo. Una cifra a 15 zeri, che rende l’idea dell’accelerazione intrapresa dall’azienda verso le energie del futuro. Il supercomputer servirà a elaborare i dati degli asset operativi di Eni, sia nel settore tradizionale che in quello delle nuove fonti di energia a basso impatto ambientale, dal fotovoltaico avanzato, al moto ondoso, alla fusione a confinamento magnetico, proiettando l’azienda verso nuovi traguardi tecnologici.
Il potenziamento dell’infrastruttura di supercalcolo costituisce un passo importante nel percorso di transizione energetica che la società sta affrontando. “Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il traguardo globale che condividiamo con i partner tecnologici e di ricerca: rendere le energie di domani una realtà sempre più vicina”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi.
Le energie di domani: dal moto ondoso alla fusione magnetica
Con l’avvio di HPC5, Eni ora mira ad accelerare anche il time to market della ricerca delle fonti di energia di domani, traguardando nuovi orizzonti strategici. Ne è un esempio il progetto Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), che Eni sta portando avanti per sondare le potenzialità della più grande fonte di energia rinnovabile ancora inutilizzata del pianeta: il moto ondoso. In pratica, il sistema ISWEC permette di convertire l’energia delle onde marine nell’oscillazione del giroscopio che si trova nel cuore del dispositivo e, da qui, a un generatore che la trasforma in elettricità. Quest’ultima è immediatamente disponibile per gli impianti off-shore o può essere immessa nella rete elettrica per dare corrente alle comunità costiere. In questo ambito specifico, una delle sfide tecnologiche più delicate da risolvere consiste nell’ottimizzazione della velocità di rotazione del giroscopio per ottimizzarne la risposta alle condizioni locali del mare: passaggio fondamentale per sfruttare quella disponibilità continua che costituisce la caratteristica più interessante del moto ondoso. Si tratta di analizzare e incrociare fra loro grandi quantità di dati da fonti diverse, quelli meteorologici e quelli relativi al funzionamento della macchina. Un aiuto fondamentale, in questo contesto, arriva dal supercalcolatore HPC5, che grazie all’elevata potenza di calcolo permette di studiare modelli matematici avanzati per elaborare formule di risposta adatte a ogni situazione.
Moto ondoso, ma non solo. Sul supercalcolatore HPC5, infatti, girano sofisticati programmi di modellazione molecolare impiegati per creare nuove molecole e nuovi polimeri da impiegare per le tecnologie fotovoltaiche avanzate inventate da Eni: i pannelli FotoVoltaici Organici (OPV) e i Concentratori Solari Luminescenti (LSC).
Su HPC5 trovano posto simulazioni dei plasmi e dei materiali impiegati per la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico. Si tratta di un processo simile a quello che avviene nel Sole, quando due nuclei di idrogeno si avvicinano al punto da riuscire a fondersi l’uno nell’altro. La grande sfida della fusione è quella di riprodurre l’energia del Sole in modo artificiale. Un’energia, quindi, pulita, priva di emissioni, sostenibile e potenzialmente inesauribile. Per vincere questa sfida, la potenza di calcolo è essenziale per costruire modelli virtuali ad alta efficienza necessari a studiare nel dettaglio i fenomeni coinvolti.
Il Green Data Center: un esempio di sostenibilità
Il supercalcolatore è ospitato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, la struttura di eccellenza energetica che ospita tutti sistemi informatici centrali di Eni, destinati sia alle elaborazioni gestionali, sia al supercalcolo scientifico. Tra i primi in Europa per tipologia e dimensione, il Green Data Center è stato sviluppato da Eni con l’obbiettivo di realizzare un complesso di avanguardia tecnologica che di fatto diventa una delle infrastrutture più innovative per il risparmio energetico a livello mondiale.
L’efficienza energetica del Green Data Center deriva soprattutto dal particolare sistema di raffreddamento che, con le sue 6 torri di ventilazione, caratterizza anche lo skyline dell’impianto.
Per raffreddare gli apparati informatici, i comuni Data Center tradizionali utilizzano ininterrottamente sistemi di raffreddamento ad acqua oppure condizionamento e ventilazione forzata. Il Green Data Center Eni, invece, vanta un sistema “free cooling” che regola la temperatura usufruendo, per almeno il 92% del tempo, direttamente dell’aria esterna senza alcuna necessità di raffreddamento. Un risultato ancor più d’eccellenza se si considera la sua collocazione nella pianura padana, al 45° parallelo.
Il sistema di “free-cooling” restituisce anche aria più pulita all’ambiente. Infatti, prima di arrivare ai computer, l’aria viene filtrata dalle polveri, eliminandone circa 3 mila chilogrammi all’anno.
Inoltre questo sistema, che consente di limitare l’utilizzo di condizionatori a meno dell’8% del tempo e di aumentare l’efficienza complessiva della struttura, impedisce l’emissione nell’ambiente di circa 7.000 tonnellate annue di CO2 che, combinate con il risparmio energetico dovuto all’efficienza informatica, superano le 20.000 tonnellate annue.
Per soddisfare il fabbisogno energetico dell’intera infrastruttura, Eni ha scelto soluzioni a basso contenuto carbonico. L’infrastruttura viene alimentata dal parco fotovoltaico da circa 1 MW in grado di fornire fino al 50% della potenza necessaria ai supercalcolatori installati e, per il fabbisogno restante, dalla centrale termoelettrica di Enipower, situata accanto al centro.
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Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "La vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti. Anche Don Mattia Ferrari, prete attivo con Mediterranea, è stato spiato con un software installato sul suo telefono". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein.
"È urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte".
"Che cosa sta coprendo? Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a Don Mattia Ferrari".
Milano, 24 feb. (Adnkronos) - Supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, attraverso iniziative di promozione e sostegno finanziario e strategie di cooperazione nazionale e internazionale, per contribuire alla crescita economica del Paese, mettendo in stretta connessione mondo accademico e produttivo. E' la mission della Fondazione Bicocca, il nuovo ente costituito dall'università di Milano-Bicocca presentato oggi nell’Aula Magna dell’ateneo, durante l’evento 'Connessioni per il futuro', alla presenza della rettrice Giovanna Iannantuoni, del presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo Marco Orlandi, del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli, dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi e dell’assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello.
La Fondazione Bicocca è una fondazione di partecipazione, senza scopo di lucro, e nasce per favorire la partnership tra ateneo e soggetti esterni, la collaborazione tra pubblico e privato. Sue finalità principali sono il sostegno all’imprenditorialità accademica e alla valorizzazione della proprietà intellettuale, il supporto ai servizi per gli studenti e alle iniziative di orientamento e la partecipazione a progetti internazionali, europei e nazionali per attrarre finanziamenti a sostegno della ricerca e dell’innovazione.
Fondazione Bicocca avrà il suo quartier generale nella sede principale dell'università, nell'edificio U6 Agorà. A poca distanza, in Bim, il grande progetto di rigenerazione urbana promosso da Aermont Capital e Kervis Sgr che sta trasformando un iconico edificio di Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia, troverà casa il Bicocca Pavilion, il nuovo innovation hub della Fondazione Bicocca, che mette in relazione le eccellenze dell'ateneo con il mondo delle imprese. Il pavilion, progettato da Piuarch e costruito al centro della piazza, immerso nel verde, è uno spazio polifunzionale dal design distintivo e flessibile, pensato per ospitare un ecosistema evoluto di imprese e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie. L’inaugurazione del Bicocca Pavilion avverrà il 14 aprile.
Nello specifico, la Fondazione opera nei seguenti ambiti: alta formazione, con la gestione e la promozione di tutti i master di I e II livello, corsi professionalizzanti, summer e winter school e convegni accademici, con l’obiettivo di aumentare del 10 per cento l’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2025-2026; ricerca e trasferimento tecnologico, con la promozione e la valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria attraverso il supporto alla brevettazione e alla partnership con imprese ed enti pubblici, con lo scopo di incrementare del 10 per cento i proventi da collaborazioni con aziende; eventi e public engagement, con il coordinamento e l'organizzazione di hackathon, workshop e conferenze per promuovere la ricerca, condividerne la conoscenza con il pubblico e attrarre sponsorizzazioni private.
E' prevista l’organizzazione di almeno 10 eventi sponsorizzati all’anno. "La creazione della Fondazione Bicocca rappresenta un passo strategico per il nostro ateneo -afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni- introducendo una serie di vantaggi operativi, gestionali e strategici che integrano e potenziano le attività già svolte. La Fondazione potenzia e amplifica l’impatto dell’Università sul territorio e nel panorama accademico nazionale e internazionale. Milano-Bicocca si pone all’avanguardia nella creazione di un ecosistema accademico-innovativo, in grado di rispondere alle sfide del futuro con strumenti più efficaci e competitivi".
"Grazie alla Fondazione -dichiara il presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo, Marco Orlandi- potremo ottimizzare la gestione di iniziative chiave per la formazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, consolidando il ruolo dell'università di Milano-Bicocca come polo di eccellenza. Vogliamo che la Fondazione diventi un punto di riferimento per la valorizzazione della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, promuovendo sinergie con il mondo imprenditoriale e con le istituzioni pubbliche".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine -aggiunge il Capo dello Stato- sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva".
Montaione, 24 feb. (Adnkronos) - “Papa Francesco l’ho conosciuto, per due volte ho avuto la fortuna di stringergli la mano, quando sei davanti a lui, se ti metti in silenzio, riesci a sentire quella energia del suo modo di essere della persona che è. Sono uno che un po’, a modo suo, delle volte prega anche, e voglio dire una preghiera per Papa Francesco”. Anche il ct della Nazionale azzurra di calcio Luciano Spalletti, in un incontro con i giornalisti nella sua tenuta di Montaione, ha voluto dedicare un pensiero e una preghiera per la salute di Papa Francesco ricoverato da giorni al Gemelli.
Roma, 24 feb (Adnkronos) - Domani, martedì 25 febbraio, alle 16.30 presso la sala della Regina di Montecitorio, si svolge il convegno 'In ricordo di Luca Attanasio - Un uomo delle istituzioni che ha onorato l'Italia nel mondo'. Lo rende noto la Camera.
Saluti in apertura del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Intervengono Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, Orazio Schillaci, Ministro della Salute, Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, Fabio Marchese Ragona, giornalista e autore del libro "Luca Attanasio, storia di un ambasciatore di pace", che sarà commentato durante il convegno, Ettore Sequi, già Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente Sace. Coordina i lavori Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore del Tg2. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tre anni fa Putin ha scelto la guerra, l’Ucraina ha scelto la resistenza. La storia non si riscrive: l’Europa deve stare dalla parte della libertà e della democrazia, o rischia di essere irrilevante e indifesa". Lo scrive sui social Debora Serracchiani del Pd.