Calcio

Moussa Marega, il calciatore del Porto subisce insulti razzisti per tutto il match: segna e lascia il campo. “Ho difeso il colore della mia pelle”

Il centravanti originario del Mali insultato dai tifosi del Vitoria Guimaraes chiede il cambio dopo aver segnato la rete della vittoria e risponde al pubblico: "Idioti, andate a farvi fot...". L'arbitro lo ammonisce: "Spero di non incontrarlo mai più su un campo di calcio". L'allenatore del Porto, Sergio Conceiçao: "Indignati, ciò che è successo è oltraggioso"

Lo hanno insultato fin dal riscaldamento. Lui è rimasto in silenzio, ha atteso il momento giusto: prima ha segnato il gol della vittoria e poi, beccato nuovamente dal pubblico, ha chiesto il cambio e non ha voluto saperne di sentire i consigli dei compagni che hanno provato a trattenerlo in campo.

Moussa Marega, centravanti del Porto, ha abbandonato il campo e risposto a muso duro ai tifosi del Vitoria Guimaraes che gli avevano rivolto insulti razzisti per oltre un’ora. L’attaccante aveva festeggiato la rete indicando la propria pelle in risposta alle offese che arrivavano dagli spalti, reagendo poi con gestacci rivolti a chi lo stava insultando. La situazione, in tutto questo, è degenerata e anche l’arbitro Luis Miguel Branco Godinho ha finito per capirci poco o nulla punendo la reazione di Marega con un cartellino giallo.

Il centravanti originario del Mali si è poi sfogato su Instagram: “Vorrei solo dire a questi idioti che vengono allo stadio per insultare in modo razzista… andate a farvi fot… E ringrazio anche l’arbitro per non avermi difeso e per avermi ammonito perché difendo il colore della mia pelle. Spero di non incontrarti mai più su un campo di calcio! Sei una vergogna!!!!”.

L’allenatore del Porto, Sergio Conceiçao, che è stato costretto a sostituire Marega, ha commentato così: “Siamo completamente indignati. Hanno insultato Marega a partire dal riscaldamento. Noi siamo una famiglia, non facciamo distinzioni di nazionalità, colore della pelle, altezza o colore dei capelli e tutti meritiamo rispetto. Ciò che è successo è oltraggioso”.