Il piccolo era nell’ovetto messo sul sedile del passeggero anteriore ed è stato investito dalla deflagrazione
È morto a Pisa un neonato che avrebbe compiuto 2 mesi proprio oggi a causa delle gravi ferite riportate in un incidente stradale ieri pomeriggio. Il bimbo viaggiava nell’auto dei familiari coinvolta in un tamponamento fra almeno tre vetture. La polizia municipale sta facendo gli accertamenti ma secondo una ricostruzione a determinare le gravi ferite al bambino sarebbe stato lo scoppio dell’airbag esploso nell’urto. Il piccolo era nell’ovetto messo sul sedile del passeggero anteriore ed è stato investito dalla deflagrazione.
Il bambino è morto ieri sera in ospedale, diverse ore dopo l’incidente. Sempre secondo le ricostruzioni il padre guidava, mentre la madre con un altro figlio erano seduti dietro. Sempre secondo le ricostruzioni dei vigili urbani quando c’è stato il tamponamento, è scoppiato l’airbag che ha investito il neonato procurandogli un trauma cranico e toracico gravissimi. Portato in ospedale, i medici hanno tentato di salvargli la vita ma non c’è stato niente da fare e il bimbo è morto intorno alle 22.30 per le ferite riportate. La famiglia del piccolo è originaria dell’Albania ma da molto tempo è residente nel Pisano. Secondo il codice della strada l’airbag doveva essere disattivato e solo i bambini che sono alti più di 1,50 metri possono occupare il sedile anteriore.
Il pallone salvavita si apre in pochi millesimi di secondo in caso di urto ed è tarato per sostenere il peso del corpo di un adulto che viene proiettato in avanti. Con tutta evidenza, però, un bambino di pochi chili viene schiacciato – come drammaticamente avvenuto a Pisa – dalla pressione in caso di incidente. Nonostante le prescrizioni, però, ancora 4 bambini su 10 non viaggiano in maniera corretta. Nel 2016, ricordano i ministeri di Trasporti e Salute assieme all’Istituto superiore di Sanità, il 75% degli incidenti stradali si è verificato in ambito urbano, facendo registrare il 45% delle vittime. I piccoli spostamenti e le ridotte velocità sono infatti solo apparentemente i più innocui: nel caso di impatto a 56 Km/h un bambino del peso di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 kg: un peso impossibile da trattenere con le braccia.