La figura dell’attuale governatore della Campania Vincenzo De Luca “è divisiva”. Così le Sardine si inseriscono nel dibattito su un possibile accordo tra M5s e Pd in vista delle prossime elezioni regionali. Il Movimento 5 stelle ha messo sul tavolo la carta del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il Pd campano ha ribadito che il candidato del centrosinistra è De Luca. E mentre i democratici nazionali tacciono, la posizione viene bocciata dalla Sardine. De Luca è una figura divisiva, spiegano, “verso un percorso di unità che contrapponga un pluralismo di forze politiche e sociali alle destre, al sovranismo e ai valori ai quali ci opponiamo dal 14 novembre. Crediamo di non dovere nessuna risposta nel merito dei suoi pregi o demeriti amministrativi”, scrivono in un comunicato.
“Le sardine campane avranno modo e tempo di rimarcare le problematiche emerse in questi 5 anni! Abbiamo molto da ridire sul linguaggio spesso adottato dal presidente della Regione Campania; anche questo è un tema sul quale sempre ci batteremo – prosegue la nota del movimento – Quello che ci preme ribadire è la richiesta di un atto di generosità da parte di De Luca, nel fare un passo di lato e mettersi a disposizione di un processo unitario“. Una posizione molto più netta di quella espressa dal leader Mattia Santori che, interpellato sull’argomento, aveva replicato: “Non sosteniamo candidati, ma programmi“.
Intanto Costa in un tweet ha commentato la proposta del capogruppo regionale del M5s di candidarlo come governatore: “Ringrazio Valeria Ciarambino che è la candidata presidente naturale del Movimento 5 Stelle per l’attestato di stima. Da uomo dello Stato sono sempre a disposizione della mia terra”. Il ministro dell’Ambiente ha poi sottolineato: “Credo che il cambiamento passi per un più ampio coinvolgimento politico. Vedremo se ci saranno le condizioni“. Parole in linea con quanto detto dal capo politico reggente Vito Crimi e dal presidente della Camera Roberto Fico. Entrambi ieri hanno lasciato intendere la possibilità di aprire a un “progetto condiviso”.