Rallentano i contagi di coronavirus in Cina, ma aumentano quelli a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera bloccata in quarantena dal 5 febbraio a Yokohama, a sud di Tokyo: in un solo giorno sono stati riscontrati altri 88 casi e il numero totale delle persone infettate sale così a 542. Tra loro c’è anche un cittadino italiano che era tra i passeggeri ed è risultato positivo al test. Dei 35 italiani connazionali a bordo, 22 torneranno in Italia prossimamente su un volo speciale e domani saranno in circa 500 a lasciare la nave. “Il nostro obiettivo è riportare a casa le persone che sono su quella nave, che ha una situazione sanitaria molto complessa – ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza – Ed è chiaro che sarà necessario un periodo di 14 giorni di quarantena. Questo perché abbiamo fin dall’inizio adottato una linea di massima precauzione”. Il processo di sbarco dalla Diamond Princess per i passeggeri negativi al coronavirus si completerà “probabilmente entro sabato 22”. A quel punto una parte dell’equipaggio – tra cui alcuni italiani – rimarrà a bordo per mantenere la nave in sicurezza poi entrerà in una nuova quarantena con le stesse procedure usate per gli ospiti, isolati nelle cabine. Dopo Stati Uniti e Canada, anche l’Australia rimpatrierà i suoi cittadini a bordo. La Russia ha invece deciso lo stop all’ingresso dei cittadini cinesi a partire dal 20 febbraio.

Oms: “Presto per dire che contagi in calo” – Dallo Spallanzani, intanto, fanno sapere che le condizioni dei due cinesi ricoverati sono in miglioramento, mentre il ricercatore rientrato da Wuhan e risultato positivo a Covid-19 e il 17enne Niccolò, “sono entrambi in ottime condizioni di salute e di umore”. Tra le vittime degli ultimi giorni, anche il direttore dell’ospedale di Wuhan, Liu Zhiming, 51 anni. Altri cinque decessi sono stati registrati fuori dai confini, di cui uno solo in Europa, in Francia. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, frena: “Serve cautela, è troppo presto per dire se questo calo segnalato continuerà”. In tutto, i casi di infezione nel mondo sono più di 71mila, di cui 70.548 nella Cina continentale, dove i morti sono 1.800. E al momento l’Oms fa sapere che “abbiamo 92 casi di contagio da coronavirus da uomo a uomo in 12 Paesi fuori dalla Cina”.

Italiano in auto-quarantena – Ma c’è anche un’altra nave da crociera che fa paura: è la MS Westerdam, attraccata in Cambogia dopo che vari Paesi le avevano rifiutato l’ingresso. Il ministro della Sanità cambogiano ha reso noto che sono 1.010, su un totale di 2.257 a bordo, le persone autorizzate a sbarcare negli ultimi tre giorni. Nessuno di loro è stato sottoposto né a quarantena né a controlli, e l’allarme è scattato dopo che una passeggera statunitense 83enne è sbarcata e ha raggiunto la Malesia in aereo, risultando positiva al test. A bordo, scrive Repubblica che riporta quanto confermato dall’ambasciatore italiano in Thailandia, Lorenzo Galanti, c’erano cinque italiani: due sono italo-brasiliani, mentre gli altri tre pare che siano già ritornati in Italia. Uno di loro, fanno sapere dal ministero della Sanità, è rientrato in Italia ed è monitorato costantemente dalle autorità sanitarie locali. Non presenta alcuna sintomatologia e si è sottoposto ad isolamento domiciliare volontario a Sanremo, dove vive. L’uomo, fa sapere l’Agenzia ligure per la sanità, sarà sottoposto alle misure di sorveglianza sanitaria previste dal protocollo implementato da Regione Liguria”. Un secondo italiano è rientrato direttamente in Germania, anch’egli senza alcuna sintomatologia. È in isolamento volontario domiciliare, monitorato dal servizio sanitario tedesco. Nella stessa condizione è il terzo italiano rientrato dalla Cambogia direttamente in Slovacchia. Gli ultimi due, italo-brasiliani, sono ancora a bordo, in attesa del risultato dei test e in contatto costante con la nostra ambasciata ed in procinto di tornare direttamente in Brasile.

In Cina – Il sistema sanitario cinese è duramente messo alla prova: sono arrivati migliaia di sanitari negli ospedali di Wuhan per aiutare a fronteggiare l’emergenza, ma cominciano a mancare le forniture. La Cina perciò ha deciso l’esenzione dai dazi sull’import di attrezzature mediche dagli Usa necessarie per il monitoraggio dei pazienti, per le trasfusioni di sangue e per misurare la pressione. Dal 2 marzo saranno accettate le domande delle società cinesi importatrici per ottenere l’esenzione dai dazi addizionali imposti durante la guerra commerciale su alcuni prodotti Usa. In molte città fabbriche rimangono chiuse, gli uffici vuoti: per provare a ripartire si punta sullo smart working. Le scuole di Shanghai, chiuse ormai da tre settimane, hanno annunciato lezioni online a partire dal 2 marzo: nell’impossibilità di prevedere una riapertura, si attivano piattaforme e-learning per cercare di mantenere una specie di normalità per gli alunni.

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