Erano accusati di aver tentato di rovesciare il governo turco con le manifestazioni al Gezi Park di Istanbul nel 2013. Per tutti è arrivata l’assoluzione, compresi i 3 che rischiavano l’ergastolo. I 16 – compresi il difensore per i diritti umani e filantropo Osman Kavala, l’attivista per lo sviluppo dei bambini Yigit Aksakoglu e l’architetto Mucella Yapici – sono stati giudicati non colpevoli per insufficienza di prove.
La manifestazione di protesta per salvare il polmone verde di Istanbul rappresentato dal Gezi Park, attorno a piazza Taksim, dove il governo aveva deciso di costruire un centro commerciale, ben presto si trasformò in una protesta antigovernativa che durò mesi e vide scendere in piazza milioni di persone non solo a Istanbul. La polizia usò la violenza per placare le proteste e disperdere la folla, arrestando 900 persone e provocando 4 feriti gravi. Per gli scontri, nel 2015, sono stati condannati in 244.
L’atto di accusa – composto da 657 pagine – nei confronti dei 16 assolti dopo 5 anni dal tribunale aveva individuato il presidente turco e allora premier Recep Tayyip Erdogan come parte lesa. L’udienza che si è svolta oggi nel carcere di massima sicurezza di Silivri è la sesta, da quando il processo è iniziato a giugno. Tra gli imputati assolti figurano anche un regista, un attore, un urbanista, uno scrittore e un avvocato. La loro assoluzione è stata accolta sui social come “un momento storico per i diritti civili” in Turchia.
A dicembre la Corte europea per i diritti umani aveva chiesto alla Turchia di rilasciare immediatamente Kavala, 62 anni, l’unico imputato in carcere con l’accusa di aver finanziato le proteste del Gezi Park. Ora l’attivista e imprenditore tornerà in libertà, dopo aver scontato circa due anni e mezzo di detenzione. Anche Amnesty International si era pronunciata contro la sua detenzione, definendola “politicamente motivata” e affermando che “l’esito di questo processo mostrerà al resto del mondo se il rispetto dei diritti umani ha un ruolo nel sistema giudiziario turco”.
Nelle stesse ore in cui il tribunale assolveva i 16 imputati per le manifestazioni di Gezi Park, la procura della Turchia ha spiccato 695 mandati di arresto per persone sospettate di essere coinvolte nel tentato golpe del 15 luglio 2016, tra cui soldati in servizio e in congedo, ex agenti di polizia e dipendenti del ministero della Giustizia. Tutti, come riporta l’agenzia di stampa Anadolu, sono sospettati di legami con il predicatore islamico Fethullah Gulen. Nel dettaglio, i mandati di arresto riguardando 157 persone nelle forze armate, tra cui 101 militari in servizio, più altri 71 dipendenti del ministero della Giustizia, di cui 33 ancora in servizio. Altri 467 sospetti sono ricercati per rapporti con Gulen nell’ambito di una indagine sugli esami di polizia condotti nel 2009.
Mondo
Gezi Park, 16 persone assolte: erano accusate di voler rovesciare il governo turco di Erdogan. 695 mandati d’arresto per tentato golpe 2016
La manifestazione di protesta per salvare il polmone verde di Istanbul attorno a piazza Taksim si trasformò in una protesta antigovernativa che durò mesi e vide scendere in piazza milioni di persone. In tre rischiavano l'ergastolo, tra loro anche il filantropo Osman Kavala. La procura spicca 695 mandati di arresto per il tentato golpe del 2016 contro soldati in servizio e in congedo, ex agenti di polizia e dipendenti del ministero della Giustizia
Erano accusati di aver tentato di rovesciare il governo turco con le manifestazioni al Gezi Park di Istanbul nel 2013. Per tutti è arrivata l’assoluzione, compresi i 3 che rischiavano l’ergastolo. I 16 – compresi il difensore per i diritti umani e filantropo Osman Kavala, l’attivista per lo sviluppo dei bambini Yigit Aksakoglu e l’architetto Mucella Yapici – sono stati giudicati non colpevoli per insufficienza di prove.
La manifestazione di protesta per salvare il polmone verde di Istanbul rappresentato dal Gezi Park, attorno a piazza Taksim, dove il governo aveva deciso di costruire un centro commerciale, ben presto si trasformò in una protesta antigovernativa che durò mesi e vide scendere in piazza milioni di persone non solo a Istanbul. La polizia usò la violenza per placare le proteste e disperdere la folla, arrestando 900 persone e provocando 4 feriti gravi. Per gli scontri, nel 2015, sono stati condannati in 244.
L’atto di accusa – composto da 657 pagine – nei confronti dei 16 assolti dopo 5 anni dal tribunale aveva individuato il presidente turco e allora premier Recep Tayyip Erdogan come parte lesa. L’udienza che si è svolta oggi nel carcere di massima sicurezza di Silivri è la sesta, da quando il processo è iniziato a giugno. Tra gli imputati assolti figurano anche un regista, un attore, un urbanista, uno scrittore e un avvocato. La loro assoluzione è stata accolta sui social come “un momento storico per i diritti civili” in Turchia.
A dicembre la Corte europea per i diritti umani aveva chiesto alla Turchia di rilasciare immediatamente Kavala, 62 anni, l’unico imputato in carcere con l’accusa di aver finanziato le proteste del Gezi Park. Ora l’attivista e imprenditore tornerà in libertà, dopo aver scontato circa due anni e mezzo di detenzione. Anche Amnesty International si era pronunciata contro la sua detenzione, definendola “politicamente motivata” e affermando che “l’esito di questo processo mostrerà al resto del mondo se il rispetto dei diritti umani ha un ruolo nel sistema giudiziario turco”.
Nelle stesse ore in cui il tribunale assolveva i 16 imputati per le manifestazioni di Gezi Park, la procura della Turchia ha spiccato 695 mandati di arresto per persone sospettate di essere coinvolte nel tentato golpe del 15 luglio 2016, tra cui soldati in servizio e in congedo, ex agenti di polizia e dipendenti del ministero della Giustizia. Tutti, come riporta l’agenzia di stampa Anadolu, sono sospettati di legami con il predicatore islamico Fethullah Gulen. Nel dettaglio, i mandati di arresto riguardando 157 persone nelle forze armate, tra cui 101 militari in servizio, più altri 71 dipendenti del ministero della Giustizia, di cui 33 ancora in servizio. Altri 467 sospetti sono ricercati per rapporti con Gulen nell’ambito di una indagine sugli esami di polizia condotti nel 2009.
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Roma, 24 dic (Adnkronos) - "Bisogna ricordare che il Ministro dell'interno Salvini del governo Conte 1, dati alla mano, è stato l'unico a riuscire a ridurre drasticamente gli sbarchi in Italia e, così facendo, a diminuire rilevantemente il numero dei morti in mare svolgendo un'opera ben più umanitaria di tutte le ONG". Lo dice Roberto Vannacci a Affaritaliani.it.
"Un eventuale rimpasto di governo non dovrebbe essere innescato dall'esito di una vicenda giudiziaria ma se le future opportunità politiche porteranno a una riconfigurazione delle cariche ministeriali nulla impedirebbe di prendere in considerazione il ritorno dell'attuale Ministro dei Trasporti al Viminale, fermo restando che ritengo che Salvini stia già operando ottimamente nell'incarico attuale", ha aggiunto l'eurodeputato della Lega.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos/Afp) - Un tribunale russo ha condannato un cittadino americano a 15 anni di prigione per "spionaggio". Gene Spector dovrà scontare la pena "in una colonia penale in regime 'severo'", secondo il verdetto riportato dall'agenzia Ria Novosti. Secondo la stessa fonte, l'uomo ha ricevuto anche una multa di 14 milioni di rubli, ovvero circa 134mila euro.
(Adnkronos) - La nave cargo russa Ursa Major, di proprietà della compagnia SK-Yug, è affondata nel Mar Mediterraneo dopo un'esplosione nella sala macchine, ha affermato il Centro di gestione delle crisi del Ministero degli Esteri russo. Il quotidiano spagnolo El Espanol ha riferito che la nave si è capovolta in acque internazionali tra la Comunità autonoma spagnola di Murcia e l'Algeria.
La nave aveva lasciato San Pietroburgo circa due settimane fa, diretta al porto di Vladivostok, dove era attesa per il 22 gennaio.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - "In queste ore che precedono il Santo Natale e l’arrivo del nuovo anno, è consuetudine riflettere sui dodici mesi appena trascorsi. Il Natale è il periodo dei bilanci, delle riflessioni e talvolta della malinconia e dei nodi alla gola. È il momento di guardare indietro con gratitudine per i piccoli traguardi raggiunti e di proiettarci verso il futuro con speranza e determinazione. Con il suo messaggio universale di pace, rinnovamento e comunità, ci invita a considerare il nostro ruolo nelle Istituzioni al servizio della Sicilia e dei suoi cittadini. È occasione per valorizzare anche i risultati ottenuti, pur nella consapevolezza che tanto resta ancora da fare". Inizia così il messaggio di auguri del Presidente dell?Ars Gaetano Gavagno. "Quest’anno, l’Assemblea Regionale Siciliana ha affrontato sfide significative, e grazie all’impegno comune ha raggiunto risultati concreti. Bisogna però migliorare e si lavorerà per questo- dice Galvagno -Desidero rivolgermi a tutti i Siciliani: a chi vive e lavora nella nostra splendida terra e a chi, pur lontano, conserva nel cuore il legame indissolubile con la propria isola".
"Il mio pensiero va anche, in modo particolare, a chi oggi si trova senza lavoro, a chi lotta ogni giorno per superare le difficoltà e a chi non perde mai la speranza - aggiunge - Siamo una Comunità ricca di cultura, tradizioni e risorse, e il nostro impegno deve essere quello di creare opportunità per tutti e soprattutto per le nuove generazioni affinché queste possano costruire il loro futuro qui, senza dover lasciare radici ed affetti per cercare altrove una vita migliore. Affettuosamente mi rivolgo anche a chi soffre, agli anziani, a chi vive nella solitudine o affronta momenti di difficoltà e incertezza. Il nostro compito, come Istituzioni, ribadisco, è quello di non lasciare indietro nessuno. Politiche orientate all’equità, alla solidarietà e all’inclusione sono fondamentali per garantire che ogni cittadino si senta parte di una collettività e possa contare su un sostegno concreto nelle sfide quotidiane".
E ancora: "Con questi sentimenti di speranza e rinnovato impegno, vi auguro un Natale sereno, da trascorrere accanto alle persone che vi sono più care, circondati dall’affetto che rende questo periodo così speciale. Non rimandiamo a domani ciò che possiamo fare oggi. Cerchiamo di godere, quindi, delle piccole cose che sono quelle che realmente arricchiscono la nostra vita. Che sia un momento di vera riflessione, gioia e serenità, capace di rafforzare i legami familiari e comunitari. Per l’anno nuovo, auguro un cammino ricco di opportunità e realizzazioni: che ogni giorno del 2025 porti nuove sfide, ma anche la forza per affrontarle con determinazione e coraggio. Con l’impegno quotidiano di ciascuno di noi potremo costruire una Sicilia più forte, più giusta e più prospera. Ogni contributo sarà un tassello fondamentale per la crescita collettiva, per superare le difficoltà e per cogliere le opportunità che ci attendono. Buon Natale e Felice Anno Nuovo!".
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "Non esiste un’Italia - che già non voti Pd - disposta a mandare Landini a fare il ministro del Lavoro solo se a chiederglielo è qualcuno vestito meglio e che si auto-definisce 'centro'. E l’attuale maggioranza non ha nel Dna politico le riforme che servono davvero al Paese". Lo scrive Luigi Marattin sui social.
"Ecco perché serve un nuovo progetto politico, di stampo chiaramente liberale e riformatore, che già ha riunito migliaia di persone a fine novembre a Milano e che nascerà formalmente nel 2025. Con l’obiettivo di unire - e non più dividere - chi vuole rompere questo bipolarismo delle curve ultra", aggiunge il deputato e fondatore di Orizzonti liberali.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La risposta di Meloni a Salvini smanioso post sentenza “ora occupati del ponte” e’ più o meno l’equivalente del “vai giocare con i Lego in camera tua e non dare fastidio” che si usa con i bambini capricciosi. Appropriata. Purtroppo il Lego costa 15 mld e lo paghiamo noi. Ma sono dettagli". Lo scrive Carlo Calenda sui social.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "E' la vigilia di Natale e voglio fare a tutti voi i miei auguri". Lo dice Giorgia Meloni in un video sui social. La premier ringrazia prima di tutto "chi non riuscirà a stare in queste ore con i propri cari", quindi le forze armate, le forze dell'ordine, medici e operatori sanitari e quei "lavoratori, del pubblico o del privato, che garantiscono servizi essenziali ai cittadini: grazie per tutto quello che fate e che farete anche in questi giorni di Natale".
La presidente del Consiglio rivolge poi un ringraziamento a "quanti, e sono tantissimi, che in questi giorni doneranno una parte di loro stessi per essere al fianco di chi ha più bisogno, di chi sta vivendo un momento di difficoltà, di chi è malato, di chi è solo. Voi siete uno dei volti più belli di questa nazione. Voglio ringraziarvi di cuore per quello che fate perchè come scriveva Flaubert il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra mai si regala", aggiunge la premier.