“Se avessimo avuto allora i daspo per i corrotti non sarebbe stato necessario mettere tante persone in galera“. Antonio Di Pietro, tra i pm simbolo di Mani Pulite, sottolinea come all’epoca di Tangentopoli i magistrati hanno dovuto combattere la corruzione senza avere gli strumenti poi introdotti con la Spazzacorrotti. Lo fa intervenendo al Senato all’evento organizzato dal M5s sulla legge voluta dal ministro Alfonso Bonafede a un anno dalla sua approvazione. “Per evitare la reiterazione del reato, dicevo al corrotto ‘stai un po’ a pane e acqua” , dice Di Pietro, che poi parla anche delle sue dimissioni dalla magistratura: ” Se non mi dimettevo, entro 1-2 mesi sarei stato arrestato, perché mi hanno accusato di reati gravissimi”.