Una frode fiscale da oltre 55 milioni di euro sull’Iva nel settore carburanti è stata scoperta da un’inchiesta della Guardia di Finanza di Pistoia che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni, quote di società e disponibilità finanziarie nei confronti di diciassette persone indagate tra Toscana, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Lazio e Lombardia. L’operazione è stata condotta insieme alla direzione di Toscana, Sardegna e Umbria dell’Agenzia delle Dogane.

Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di Iva, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e autoriciclaggio i reati ipotizzati nell’ambito dell’inchiesta, denominata ‘Oil flood’ e coordinata dal pm di Pistoia Claudio Curreli. L’indagine è partita da una verifica fiscale a una società portando poi alla scoperta della presunta frode fiscale e evasione di Iva che ha coinvolto “soggetti operanti nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di carburanti, con sede nella provincia di Pistoia”, spiega un comunicato delle fiamme gialle.

La frode sarebbe stata realizzata mediante l’utilizzo di “societàcartiere‘ e/o ‘filtro‘ amministrate da prestanomi che venivano fittiziamente interposte negli acquisti di notevoli quantità di prodotti petroliferi, nonché, mediante l’utilizzo di false ‘dichiarazioni di intentò che consentivano l’acquisto di carburante senza l’applicazione dell’Iva”. L’indagine, che ha preso in esame gli anni 2018 e 2019, ha in totale coinvolto 18 società, tra cui un’azienda titolare di più distributori, ditte operanti nel commercio dei carburanti e quelle cartiere che venivano utilizzate per frodare il fisco per poi essere chiuse nel giro di poco tempo.

Tra i beni sottoposti a sequestro, in esecuzione del decreto emesso dal gip di Pistoia Patrizia Martucci, figurano 16 immobili, tra cui una villa con piscina nel Pistoiese e una casa in Costa Smeralda, 5 distributori di carburante e un deposito di oli minerali. Sequestrati anche 18 orologi di particolare pregio per un valore complessivo di 400 mila euro, acquistati con i proventi frutto dell’evasione fiscale accertata.

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