Cronaca

Napoli, studentessa delle Belle Arti denuncia il professore per molestie sessuali: lui si dimette

La ventenne ha raccontato la sua versione dei fatti in un video pubblicato da Fanpage la scorsa settimana. La decisione del professore, spiegano i suoi legali, è dettata dalla volontà di fare chiarezza: ha anche consegnato spontaneamente i tabulati telefonici

“Mandami le foto di nudo, altrimenti ti boccio”. Una studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli ha raccontato di essere stata molestata e sessualmente abusata da un suo docente: la sua al momento è l’unica denuncia, anche se altre ragazze, ascoltate, hanno confermato simili episodi. Il caso è deflagrato dopo che il sito Fanpage ha pubblicato un video in cui la ragazza racconta – di spalle e con la voce contraffatta – le minacce subite, i messaggi osceni e infine racconta una violenza sessuale avvenuta a casa del professore. Ieri sera il docente dell’Accademia ha rassegnato le sue dimissioni. Secondo il suo legale, la decisione del suo assistito è motivata dalla volontà di “fare chiarezza il prima possibile”: per questo ha depositato spontaneamente i tabulati delle conversazioni telefoniche con la ragazza.

La ventenne per ora non aveva mai voluto esporsi: ma quando gli avvocati difensori del docente hanno diffuso una nota in cui smentiscono qualsiasi ipotesi di abuso o violenza, lei ha voluto raccontare la sua versione (rimanendo anonima) in un lungo video su Fanpage, pubblicato il 16 febbraio e poi acquisito dalla Procura. Racconta di essere stata contattata sui social dall’uomo, che le chiedeva immagini esplicite sotto la minaccia della bocciatura agli esami. La ragazza racconta anche di aver avuto problemi psichiatrici, che aveva confidato all’uomo: “Un momento prima era come un padre, e ci teneva, un attimo dopo diventava disgustoso”. La ragazza, spaventata e intimidita, racconta di essere anche andata nell’appartamento del professore, dove avrebbe avuto un rapporto non consensuale con l’uomo.

La ragazza ha denunciato la vicenda ai carabinieri di Posillipo: sarà l’accertamento irripetibile sui telefoni cellulari di entrambe le parti in causa, il punto di svolta delle indagini. Il pm Cristina Curatoli, procuratore aggiunto Raffaello Falcone, inquirenti della sezione “fasce deboli” hanno iscritto il professore nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale. Entrambi, dicono i loro legali, si stanno avvalendo di un sostegno psicologico.