Novecento bambini ascoltati per casi di maltrattamenti in famiglia e molestie sessuali, 262 procedimenti penali per pedo-pornografia minorile e 117 per atti sessuali con minorenni: Questa è la fotografia scattata dal pm Maria Monteleone, sostituto procuratore a Roma e coordinatrice del pool che si occupa dei diritti dei minori, nel corso dell’audizione alla commissione parlamentare di inchiesta per l’infanzia e l’adolescenza. Nell’ultimo anno sono aumentati i reati in cui sono vittime i minori di 18 anni: tra questi ci sono reati di maltrattamento violenza sessua, adescamento, violenza economica, corruzione di minore e sfruttazione di minore. “La prostituzione minorile – spiega la Monteleone – è uno dei fenomeni più inquietanti che ha come vittime i minori, sia bambine che bambini, anche con meno di 14 anni“. Ci sono pochissimi casi, due o tre all’anno, in cui sono coinvolti anche adolescenti con meno di 13 o 12 anni. Nell’ultimo anno giudiziario, aggiunge, ci sono stati 31 nuovi procedimenti per prostituzione aperti nel circondario del tribunale e della Procura di Roma.
“A Roma sulla base degli ultimi rilievi statistici reali in questi ultimi anni abbiamo registrato un costante e significativo incremento dei reati che vedono come persone offese i minori di 18 anni, in particolare maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale”. Tra le cifre più allarmanti, il costante aumento dei delitti di adescamento attraverso Internet: “Solo nel 2019 c’è stato un incremento del 12,8% dei procedimenti penali, passati da 117 a 132 – spiega il magistrato – Un aumento inquietante”.
Dopo aver segnalato gli sviluppi del fenomeno nell’ultimo anno, la pm ha anche ricordato che “negli anni precedenti abbiamo avuto un’impennata di procedimenti nuovi in questa materia, connessa alla nota vicenda delle baby squillo“. Quest’ultimo riferimento riguarda l’inchiesta che nel 2013 portò alla luce la vicenda di due adolescenti fatte prostituire nel quartiere romano dei Parioli. “Dal 2013 a Roma – ha sottolineato il magistrato – abbiamo creato un sottogruppo di tre pm che si occupano in via esclusiva dei reati di pedopornografia, per la necessità di avere un’altissima specializzazione giuridica, tecnica e informatica. La gravità di questi fenomeni criminosi che impone un costante collegamento con forze di polizia anche loro altamente specializzate, e con una uniformità di interventi sul territorio di tutto distretto”.
A Roma è stata creata anche una sala di ascolto con modalità protette riservata a tutti i minori che vengono ascoltati come vittime o come testimoni di reati: “Dal 2015 al 2018 – ha riferito Monteleone – sono stati ascoltati ben 903 minorenni, di cui 570 bambine, per episodi di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale nel suo significato più esteso. Tra questi 903 bambini, non sono pochi quelli che hanno meno di 6 anni mentre sono tanti quelli di età compresa tra i 7 e i 13 anni”.