di Enzo Marzo

Altro che coronavirus, che imperversa in tutto il mondo. In Italia ha debuttato un altro morbo, il Sallustivirus, che è in grado di annichilire la personalità di qualsiasi individuo perché, non si sa come, riesce ad insinuarsi nella mente di una persona e ne legge le intenzioni, i pensieri più riposti, le volontà occulte come un giornale stampato. Non ci si salva.

Se diventasse una epidemia, potete immaginare il terrore che si spargerebbe per il paese? Nessuno sarebbe in grado di sottrarsi. Sui giornali potrebbero uscire titoli così: “Il signor Rossi medita di tradire sua moglie tra 5 anni” oppure “Il signor Verdi non ha alcuna volontà di saldare il debito che scade tra tre anni” oppure “Il signor Gialli è convinto di farcela a evadere le tasse del 2022”. E non c’è rimedio: alcuni scienziati sostengono che questa nuova arma batteriologica sia stata coltivata nei laboratori di Arcore, tra una cena elegante e un’altra.

Questa domenica è stata sperimentata dal Giornale di famiglia proprio sul presidente del Consiglio. E così i pochissimi imprudenti che ancora comprano il Giornale, con una mascherina per non farsi riconoscere, si sono trovati domenica per le mani la prima vittima eccellente. A tutta pagina, ovviamente la prima, il Direttore ha intitolato: “Delirio di onnipotenza – CONTE MIRA AL COLLE – Il premier è convinto di farcela. E per questo ‘liscia’ il Pd”.

Evidentemente il Sallustivirus ha colpito Conte, si è incuneato nella sua mente (mentre dormiva?) e ha letto nel pensiero la volontà a più di due anni di distanza. Nella sua prima uscita ha voluto dimostrare tutta la sua potenza. E sembra che per ora non ci sia antidoto. Neppure i fatti e le informazioni possono debellarlo.

Domenica il Sallustivirus, senza uno straccio di pezza di appoggio, è riuscito a evitare le mille notizie che si aggiravano per il mondo ricacciandole nelle pagine interne, ha preso il sopravvento persino sul suo rivale coronavirus, sulle sorti del governo, su Donald Trump e le imposte doganali, ha fatto uno scoop mondiale dando un “buco” clamoroso a tutti i giornali italiani e stranieri.

Chi ci salverà? Il giornalismo? Ma no, quello è morto.

Ps. Molti lettori del fattoquotidiano.it hanno criticato il mio ultimo articolo che era a favore di un nuovo approccio politico-comunicativo, facendo proprio l’implicito invito di Elly Schlein a fare “le domande giuste” ai politici. Lei l’ha rivolta, una “domanda giusta”, a Salvini e lo ha impallinato. Io, come esempio, offrivo molte altre domande che si potrebbero rivolgere ma che nessuno osa fare. “Domande giuste” perché non corrive e non “prudenti” (i giornalisti televisivi soprattutto pubblici troppo spesso non fanno le “domande giuste”, perché non si sa mai chi sarà il prossimo “padrone”).

Forse non ho espresso bene le mie intenzioni. Così molti mi hanno criticato per il fatto che avessi scritto quesiti esclusivamente per mettere in difficoltà o ridicolizzare personaggi dell’estrema destra o della destra. Sia della politica sia dell’informazione. Evidentemente a un giudizio affrettato sono apparso faziosamente antidestra (io sono antidestra, ma non in quel post): invece l’intento dell’articolo mirava proprio al contrario, ovvero a denunciare che, per incapacità o per meschini interessi, “certa sinistra” ha rinunciato da tempo a incalzare la destra, a metterla in difficoltà, a sottolineare le incoerenze o le menzogne. Insomma a porle “le domande giuste”.

Rileggetelo, quel mio articolo, e, mutando punto di osservazione, sarà facile riconoscere che l’obiettivo non era quello che mi è stato criticato ma, anzi, il suo opposto.

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