Nel 2019 è cresciuto il numero dei contratti stabili ma ha frenato, pur restando positivo, il saldo tra nuove assunzioni e rapporti di lavoro cessati. E sul fronte della cassa integrazione a gennaio si è registrata una vera impennata. I dati sono contenuti nel rapporto Inps che aggiorna il quadro complessivo del mercato del lavoro in Italia. Nel complesso, lo scorso anno ci sono state 7,17 milioni di assunzioni contro circa 7 milioni di cessazioni, con un saldo su base annua di oltre 161.000 unità, inferiore sia a quello registrato alla fine di novembre (+170mila) sia a quello di dicembre 2018 (+375.000)
Le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato sono state però 706mila, 170mila in più rispetto al 2018, pari a una crescita del 31,8%. In crescita risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+18mila). Dati che confermano, come osserva l’Inps, “il trend di incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato iniziato nel primo semestre 2018 e fortemente accentuatosi tra il secondo semestre 2018 e il primo semestre 2019”.
In generale sono aumentati i contratti a tempo indeterminato, di apprendistato, stagionali e intermittenti, mentre sono risultati in diminuzione i tempi determinati e quelli in somministrazione. Quanto ai motivi di cessazione, su base annua si registra una contrazione dei licenziamenti economici (-4%) e delle risoluzioni consensuali (-15%) a fronte di una crescita dei licenziamenti disciplinari (+3%) e delle dimissioni (+7%). Capitolo a parte per la cassa integrazione che a gennaio ha conosciuto un’impennata con le ore complessivamente autorizzate salite a 21,3 milioni, in aumento del 40,6% rispetto allo stesso mese del 2019 quando erano 15,2 milioni.