Eravamo io, Boy George e Béatrice Dalle. Rettifico: la sottoscritta non c’era ma l’ultima sfilata di Jean Paul Gaultier si poteva seguire in diretta su Instagram ed è stata un capolavoro. Il celebre stilista francese ha celebrato i cinquant’anni di carriera – e l’uscita dalle scene – a fine gennaio con un evento-festa al teatro Chatelet di Parigi.
Gaultier fu il primo a far sfilare in passerella modelle inusuali e poco vicine ai canoni della bellezza perfetta. Ricordiamo tutti per esempio l’attrice Rossy de Palma già musa di Pedro Almodovar.
Al Salone della Lingerie di quest’anno, svoltosi nello stesso periodo della festa dell’enfant terrible della moda francese, hanno sfilato anche donne come noi. L’hanno definita democratic revolution, ovvero che parla a tutte, senza distinzione di età, fattezze, tonicità, di forma a pera o mela.
Ebbene, amanti dell’underwear, ecco a voi le novità per il prossimo autunno/inverno.
Innanzitutto del sado chic neache l’ombra: si punta al comfort con capi ibridi che si possono indossare anche con jeans, tuta da ginnastica o gonna di tulle. Secondo i dati rilevati da Eurovet le massime acquirenti sono donne over 40 che spendono mediamente 64 euro per capo e comprano soprattutto negli store dei centri commerciali.
L’intimo deve essere comodo, tenendo in considerazione anche chi ha il seno molto grosso e vuole sentirsi a proprio agio con un tocco sexy. Quindi viva le curvy, burrose e naturali. Chi al contrario è poco procace, sappia che tornano i reggiseni bustier, non proprio come quelli a cono di JPG indossati da Madonna nel “Blond Ambition tour” del 1990 ma divertenti, sfacciati e intriganti.
Il perizoma è ormai in declino, anche se a mio parere rinascerà per cervi a primavera. Andranno per la maggiore mutandine e mutandone con un occhio attento ai materiali. In generale i colori in auge saranno il navy blue, il verde smeraldo, mille sfumature di color lavanda e tanto rosa. Spiritosa la lingerie bianca con le frasi d’amore impresse sul lato B o sul punto P (pube).
In auge sempre più la “period lingerie” ovvero reggiseni adattabili alle super poppe pre-mestruo (e mini poppe, after) corredati da slip a prova di ciclo. L’idea mi pare ottima e anche un po’ vintage visto che negli anni 70 gli assorbenti si appoggiavano alle mutande cosiddette igieniche, comprate rigorosamente in farmacia. In questo caso però l’assorbente non si acquista, le mutandine sono in tessuto naturale e a prova di perdite. Ovviamente si devono lavare e cambiare spesso ed è necessario averne una scorta.
E per gli uomini? Il boxer e le sue varianti non tramontano mai, tranquilli.
Infine anche nel mercato dell’intimo tutto è ormai focalizzato alla ecosostenibilità e ai materiali riciclati o riciclabili. Si parla già da qualche edizione del Salone di green season e ethical fashion.
Insomma, se la stagione precedente proponeva corsetti, nastri, busti, prepariamoci a un intimo più sobrio, con meno pizzo e tanto cotone. Chissà se piacerà al grande Gaultier.
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