Si chiamava Peng Yinhua, aveva 29 anni e lavorava “in prima linea” per contenere l’epidemia di coronavirus. Ma è stato contagiato ed è morto nel reparto di terapia intensiva del First People’s Hospital di Wuhan. I media statali avevano reso noto che il medico aveva ritardato il matrimonio per continuare a lavorare. Era stato ricoverato il 25 gennaio, ma dopo alcuni giorni era peggiorato. È deceduto ieri sera. Il 6 febbraio è morto Li Weinliang, l’oftalmologo 34enne che tra i primi denunciò l’epidemia. Era stato censurato dalla polizia, che lo aveva invitato a non proseguire in quelle che gli agenti avevano definito “attività illegali”. Per lui lo Stato cinese ha previsto un risarcimento di 114mila dollari. Le proteste sui social relative alla sua morte sono state cancellate. Migliaia di medici sono stati contagiati finora, almeno altri sei sono morti.
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Coronavirus, morto a Wuhan medico di 29 anni: lavorava “in prima linea” contro l’epidemia
I media statali avevano reso noto che il medico aveva ritardato il matrimonio per continuare a lavorare. Era stato ricoverato il 25 gennaio, ma dopo alcuni giorni era peggiorato. È deceduto ieri sera
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