Mary Poppins se n’è andata (e non ritorna più?). Dal 30 gennaio al 15 marzo, il musical amato da grandi e piccini sarebbe dovuto tornare a Milano con 54 repliche previste al Teatro Nazionale Che Banca. Solo pochi giorni prima del debutto, però, gli spettatori hanno avuto la brutta notizia: lo spettacolo è stato annullato e non andrà in scena. “Siamo dispiaciuti di non poter presentare “Mary Poppins” un’altra volta a Milano, ma circostanze non prevedibili all’interno di Wec lo rendono impossibile”, ha fatto sapere il presidente di Wec, la World Entertainment Company che si occupa della produzione del musical.
Erano ventimila i biglietti già venduti. Non tutti, però, sarebbero stati rimborsati. Sebbene chi aveva comperato il biglietto al botteghini ha già avuto indietro i soldi spesi per lo spettacolo mai andato in scena, non è stato altrettanto fortunato chi invece si era affidato al ticketing online. Coloro i quali hanno acquistato il musical da TicketOne è rimasto (almeno per ora) senza rimborso. “Avevo preso due biglietti da 150 euro l’uno. Ho scritto prontamente a TicketOne, ma mi hanno dirottato sulla produzione, la Wec”, ha raccontato un cliente. Infatti da TicketOne spiegano: “Si rammenta che TicketOne, quale soggetto che agisce in nome e per conto dell’Organizzatore in relazione alla vendita dei titoli di ingresso, non può sostituirsi a quest’ultimo nella responsabilità dei rimborsi, come specificato nei termini e condizioni d’acquisto”. La società di produzione rimpalla e promette: “TicketOne, quale soggetto che agisce in nome e per conto dell’Organizzatore, procederà ai rimborsi non appena ricevute chiare istruzioni che dipendono da WEC S.r.l.”.
E mentre i clienti sperano che la situazione si risolva al più presto, sul caso scendono in campo anche Federconsumatori e il Codacons, pronti a tutelare i 20mila utenti delusi ed amareggiati. “Abbiamo intenzione di porre la vicenda all’ attenzione della Agcm, l’ autorità governativa competente in materia”, ha fatto sapere Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano. “Si assiste ad un intollerabile rimpallo di responsabilità tra venditori di biglietti e organizzatori dello spettacolo, di cui fanno le spese i consumatori che vedono allontanarsi la possibilità di ottenere il rimborso di quanto pagato”, aggiungono dal Codacons, che starebbe preparando un esposto in Procura.