Quasi 80 contagi, due vittime, due focolai principali in Lombardia e in Veneto. Il secondo giorno dell’emergenza del coronavirus è quella dell’estensione della crisi a tutto il Centro-Nord che ha spinto il governo a un consiglio dei ministri straordinario e d’urgenza durante il quale è stato approvato un decreto legge con il quale verrà impedito alle persone che si trovano nelle aree di focolaio in Lombardia e Veneto di allontanarsi. “Lo scopo – ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – è tutelare il bene della salute degli italiani”. Tra le varie iniziative che ha preso l’esecutivo la sospensione di tutte le manifestazioni sportive e pubbliche in generale (come anche quelle religiose) nelle due Regioni – tra queste le partite di serie A come Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari – e la sospensione delle gite scolastiche su tutto il territorio nazionale.
Nelle giornata di sabato ci sono state le prime due vittime, un muratore in pensione di 78 anni del Padovano e una 77enne di Casalpusterlengo (Lodi), e ll’esplosione del numero di contagi, con un primo caso di positività a Torino e due a Milano, anche se uno è dubbio perché potrebbe essere un falso positivo. I casi in tutto sono saliti a 76: 54 in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna e uno in Piemonte. A questi vanno aggiunti i due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani e il ricercatore italiano rientrato da Wuhan che proprio oggi è stato dimesso dallo stesso ospedale romano.
Il decreto del governo – “Allo scopo di evitare il diffondersi di epidemie, nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio di virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionale all’evolversi della situazione epidemiologica”. E’ quanto si legge nel decreto varato dal Consiglio dei ministri e contenente le misure che potranno essere adottate per fare fronte all’emergenza Coronavirus.
Ecco quanto previsto dal provvedimento: leggi l’articolo con tutte le misure
Conte: “Circa 50mila italiani interessati da misure” – Sono circa 50mila gli italiani che saranno interessati dalle misure varate dal governo. Lo ha detto il premier Conte al termine del consiglio dei ministri. “I residenti del comune di Vo’ Euganeo sono circa 3.500, nei dieci comuni del Lodigiano stiamo parlando di un numero molto più cospicuo, circa 47mila, i quali potranno peraltro circolare all’interno dei comuni”, ha spiegato. “Se si diffondessero iniziative come quelle della famiglia che si è allontanata – ha aggiunto – rischieremmo di non poter più contenere il rischio epidemico. Per questo dobbiamo adottare misure restrittive per un paio di settimane, perchè sono questi i tempi di incubazione e i tempi che ci permetteranno di contenere il focolaio“, ha concluso.
Conte: “Decreto per tutelare la salute, ce ne assumiamo responsabilità” – “Abbiamo adottato un decreto per tutelare la salute degli italiani, che è quella che ci sta più a cuore e che nella gerarchia dei valori costituzionali è al primo posto”, ha detto il premier Conte ripetendo più volte che gli italiani “devono avere fiducia” della politica e delle istituzioni scientifiche, che stanno facendo tutto il possibile. Le misure di cui parla il presidente del Consiglio riguardano al momento i dieci comuni del lodigiano e l’area di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. Saranno, a tutti gli effetti zone rosse: non si entra e non si esce. Ma come si farà a far rispettare il divieto? Il decreto prevede che siano le forze di polizia a garantire “l’esecuzione delle misure” e, “ove occorra”, si potrà ricorrere anche all’utilizzo dei militari. Prevista una multa e l’arresto fino a 3 mesi. Non ci sarà, invece, la sospensione di Schengen, come aveva chiesto Matteo Salvini quando il governo ha informato l’opposizione delle misure che sarebbero state prese. “E’ una misura draconiana e sproporzionata rispetto alla necessità di contenere contagio. E poi cosa vogliamo fare dell’Italia un lazzaretto? Non ci sono le condizioni”, ha detto chiaramente Conte rivendicando come il governo intero si assume “la piena responsabilità politica” delle scelte fatte. Il premier ha anche annunciato che nei prossimi giorni il governo varerà un altro decreto contenente però le misure economiche e di ristoro che dovranno essere messe in campo per far fronte alla sospensione di tutte le attività nelle aree focolaio.
Le vittime – Sono due le vittime del coronavirus in Italia: dopo la morte di Adriano Trevisan, un muratore in pensione di 78 anni morto alle 22.45 di venerdì 21 febbraio nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, la seconda vittima è una 77enne di Casalpusterlengo: viveva da sola e secondo quanto emerge non avrebbe saputo di essere ammalata ed è deceduta in casa. Il tampone è stato fatto dopo la sua morte, avvenuta il 20 febbraio. Al momento, però, non è chiaro se sia il coronavirus la causa del decesso, visto che la donna è morta d’infarto. L’anziana era la madre di un amico del 38enne di Codogno, primo contagiato in Lombardia.
Due casi a Milano, uno dubbio. Un positivo a Torino – Il paziente torinese è un 40enne che lavora a Cesano Boscone (Milano). È ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia e, ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi, “si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo”. In particolare, “ha avuto contatti con un famigliare di un contagiato della Lombardia”. Al momento ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute. I familiari dell’uomo, che lavora a Cesano Boscone, sono sotto osservazione: la moglie e i due bambini. Ma anche i compagni di squadra sono stati invitati a restare in casa: mercoledì aveva giocato a basket.
Un 70enne di Mediglia, paese a sud di Milano, è il primo caso certo di contagio nel capoluogo. Era ricoverato all’ospedale di Melegnano e ora è stato trasferito al San Matteo di Pavia, come ha spiegato a La Presse l’assessore al Welfare Giulio Gallera. All’ospedale San Raffaele è invece ricoverato un 78enne residente a Sesto San Giovanni. Oggi è risultato positivo a un test eseguito alla Spallanzani di Roma, dopo essere stato in precedenza negativo a due tamponi eseguiti in Lombardia. Di conseguenza potrebbe essere un falso positivo. Si trova da una settimana al San Raffaele, dove ci sono circa 1500 pazienti e lavorano almeno 3500 persone. Per precauzione “sono in corso le ricostruzioni per capire quali contatti abbia avuto”, ha spiegato il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano. Al momento si sta cercando di capire come l’uomo avrebbe potuto contrarre il virus, se in ospedale o nei giorni precedenti al ricovero.
Il paziente ‘zero’ da trovare – Continua intanto la mappatura del contagio: il manager rientrato dalla Cina il 21 gennaio scorso che è andato a cena con il 38enne di Codogno, il primo contagiato in Lombardia, non può essere il paziente zero. Non può essere lui ad aver portato in Italia il virus perché non lo ha mai avuto: “Dai test effettuati – ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi“.
Tra i provvedimenti già presi c’è anche quello delle università venete e lombarde che resteranno chiuse per una settimana, almeno fino al 2 marzo. Nella giornata ha parlato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiesto “senso di responsabilità e unità di impegno”, sottolineando che “il sistema sanitario è in grado di reagire con efficacia”. Dall’Ue è arrivata la disponibilità a “dare sostegno” e un plauso alle “autorità italiane per la loro azione rapida“.
1 /18 Coronavirus, chiuso il Comune di Codogno
Il ‘paziente uno’ – Resta in prognosi riservata ma in condizioni stabili il 38enne di Codogno, il cosiddetto “paziente uno” che ha trasmesso la malattia anche a sua moglie incinta di 8 mesi. Si sospettava che all’origine del suo contagio ci fossero i contatti avuti dall’1 all’8 febbraio con un suo amico (che lavora alla Mae di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza) rientrato da Shanghai il 21 gennaio. Ma i test hanno dimostrato che il manager non ha mai avuto il virus, neanche nella forma asintomatica. Il 38enne ha infettato anche un compagno di sport, 5 operatori sanitari, 3 pazienti ricoverati in ospedale a Codogno e 3 frequentatori del bar a Castiglione d’Adda del padre dell’amico podista. Secondo quanto scrive Il Cittadino, il 38enne dalla terapia intensiva a Codogno è stato trasferito al San Matteo a Pavia. Dieci comuni del Lodigiano sono isolati (per un totale di circa 50mila persone) e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati.
CRONACA ORA PER ORA
00.10 – Ecco cosa ha deciso il Consiglio dei ministri: emanato un decreto con tutte le misure per far fronte all’emergenza (leggi)
21.48 – Uomo di Mediglia è ricoverato all’ospedale San Matteo di Pavia
Un uomo di una settantina d’anni di Mediglia, nel Milanese è risulttao positivo al test del coronavirus è stato ricoverato all’ospedale San Matteo di Pavia”. A darne notizia a LaPresse è stato l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia Giulio Gallera.
21.30 – Vietato l’accesso a Ospedali riuniti Padova Sud
“L’accesso alla struttura ospedaliera è momentaneamente vietato e tutta l’attività programmata è tassativamente sospesa (attività chirurgica, donazione, prelievi, attività ambulatoriale)”. E’ quanto dispone l’ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza d’intesa con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia per gli “Ospedali Riuniti Padova Sud”.
21.13 – Caso San Raffaele: test ancora non certi
Riguardo il caso di Milano, dell’uomo ricoverato al San Raffaele, ci sarebbero ancora controprove in corso sui campioni biologici. I primi test, secondo quanto si apprende, non hanno dato dato riscontri univoci.
21.01 – Le università lombarde chiuse fino al 2 marzo
Chiudono le università lombarde, almeno fino al 2 marzo. A deciderlo è la Conferenza dei Rettori delle Università lombarde, a seguito della seduta straordinaria del Consiglio dei ministri sulle misure contro l’epidemia di Coronavirus. “Nei giorni da lunedì 24 febbraio a sabato 29 febbraio, saranno sospese le attività didattiche (lezioni, esami e lauree)”, spiega una nota del professore Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo. “In assenza di diverse indicazioni da parte delle autorità, tutte le attività potranno riprendere lunedì 2 marzo. Sedute di laurea ed esami saranno rinviati secondo calendari che verranno predisposti dalle singole sedi”.
20.48 – Cdm lavora a un decreto con misure speciali
Il governo sta lavorando ad un decreto legge con una serie di misure speciali per contenere il diffondersi del Coronavirus. Secondo quanto apprende l’ANSA, il Cdm sta ipotizzando una serie di misure che consentirebbero di intervenire su diversi aspetti: dalla chiusura delle scuole alla sospensione di manifestazioni e attività lavorative fino alla possibilità – sulla quale si sta ancora discutendo – di utilizzare, in caso di necessità, forze di polizia e militari per far rispettare le prescrizioni.
20.47 – Secondo caso nel Milanese, a Mediglia (sud del capoluogo)
C’è una seconda persona positiva al coronavirus nel milanese. Si tratta di un abitante di Mediglia, a Sud del capoluogo, che era ricoverato all’ospedale di Melegnano e che ora sarebbe stato trasferito al Sacco. Già ieri il sindaco di Mediglia aveva disposto l’annullamento degli eventi aggregativi.
20.43 – Resta vietato l’accesso all’ospedale di Schiavonia
Resta vietato l’accesso all’ospedale di Schiavonia, dove ieri sono stati accertati i due casi di infezione da Coronavirus Covid19 in pazienti ricoverati. Lo stabilisce l’ordinanza emessa oggi dal Ministro Roberto Speranza, di concerto con il presidente del Veneto Luca Zaia. Tutta l’attività programmata è “tassativamente sospesa”, e a tutto il personale in servizio si dovrà misurare la temperatura, valutare eventuali sintomi presenti, effettuare il tampone e attenderne l’esito (circa tre ore).
20.37 – Misure di cautela a Mira (Venezia)
Il Ministero della salute indica misure di cautela per la popolazione del Comune di Mira (Venezia), dove si è verificato il terzo contagio da Coronavirus in Veneto. Tutti i soggetti che dovessero presentare sintomatologia respiratoria lieve – è scritto nell’ordinanza – devono rimanere a casa e contattare il proprio medico curante, che valuterà la situazione clinica e le misure terapeutiche da intraprendere. Per tutti i soggetti asintomatici si raccomandano le misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria.
20.31 – Confermata sospensione delle attività pubbliche a Vò Euganeo
Sono confermate le sospensioni delle manifestazioni pubbliche, delle attività scolastiche e lavorative nel Comune di Vò Euganeo (Padova) dopo i due casi di Coronavirus “verificatisi in una comunità ristretta e delle successive positività riscontrate nei contatti”. Lo ribadisce l’ordinanza emessa oggi dal ministro della Salute, Roberto Speranza, d’intesa con il presidente del Veneto Luca Zaia.
20.05 – Il paziente di Sesto era al San Raffaele da una settimana
Il paziente di Sesto San Giovanni (Milano) che ha contratto il Coronavirus è un uomo di 78 anni ed è ricoverato all’ospedale San Raffaele da circa una settimana. E’ quanto apprende l’Adnkronos. Al momento si sta cercando di capire come l’uomo abbiamo potuto contrarre il virus, se in ospedale o nei giorni precedenti al ricovero.
19.57 – Il 40enne torinese mercoledì aveva giocato a basket
Sotto osservazione la moglie e i due bambini del 40enne ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino affetto da coronavirus. “Il paziente ha manifestato i primi sintomi giovedì sera. Aveva una leggera tosse” spiega il Giovanni di Perri, direttore della clinica di malattie infettive del centro epidemiologico. “Mercoledì l’uomo ha giocato a basket e perciò abbiamo consigliato a tutti i membri della squadra che sono entrati in contatto con lui di restare a casa”. I medici stanno anche visitando i giocatori della squadra per eseguire i tamponi diagnostici che stabiliranno se è avvenuto o meno il contagio.
19.43 – Il manager tornato dalla Cina non ha mai avuto virus: non è lui il ‘paziente zero’
Non ha mai avuto il coronavirus il presunto ‘paziente zero’, l’amico del 38enne di Codogno che era stato a cena con lui dopo esser tornato dalla Cina. Lo ha detto ai cronisti il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Dai test effettuati – ha detto – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi”. L’uomo era già risultato negativo al primo test per il coronavirus. Dunque, non è partita da lui la diffusione del virus nel lodigiano.
19.30 – Ue: “Bene autorità italiane per la loro azione rapida”
“Stiamo seguendo da vicino la situazione in Italia e vorrei inviare le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici per la perdita” dei loro cari. Così la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. “Sono in contatto regolare con il ministro Speranza e sono stata informata che sono state prese le misure necessarie per rintracciare e contenere la diffusione del virus Covid-19 e vorrei lodare le autorità italiane per la loro azione rapida e comunicazione trasparente”, aggiunge la commissaria.
19.26 – Sindaco Sesto San Giovanni: “Stiamo ricostruendo contatti 78enne”
“Sono in corso le ricostruzioni per capire quali contatti abbia avuto l’uomo nell’ultimo periodo, cercando di stabilire se abbia avuto contatti con i contagiati legati al focolaio lodigiano”. Lo scrive Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, un cui residente “ricoverato da una settimana all’ospedale San Raffaele di Milano, è risultato positivo al coronavirus”.
19.15 – Il contagiato a Milano è un 78enne, al San Raffaele da 5 giorni
E’ un uomo di 78 anni l’anziano di Sesto San Giovanni (Milano) risultato positivo al Coronavirus. L’uomo, a quanto si apprende, era ricoverato all’ospedale San Raffaele da cinque giorni.
19.11 – Iniziato il Consiglio dei ministri sul coronavirus
E’ iniziato il Cdm sul coronavirus presso la sede del Comitato della Protezione Civile. Oltre a Conte e Fraccaro, presenti i ministri: Speranza, Di Maio, De Micheli, Boccia, Lamorgese, Franceschini, Bonetti, Spadafora, Provenzano, Amendola, Catalfo. Il resto dei ministri collegati in video conferenza, il ministro Roberto dal G20 a Riad.
19.03 – Primo caso a Milano: uomo residente a Sesto San Giovanni
Primo caso di coronavirus a Milano. Secondo quanto riferisce Regione Lombardia, si tratta di una persona “residente a Sesto San Giovanni”, alle porte della città, ed è “attualmente ricoverato all’Ospedale San Raffaele”.
18.55 – Salgono a 46 le persone contagiate in Lombardia
Sono salite a 46 le persone risultate positive al coronavirus in Lombardia. Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all’assessore al Welfare, Giulio Gallera, l’Unità di crisi e che, in mattinata, ha partecipato ad un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo (Lodi) e che è stata sottoposta a tampone post mortem.
18.49 – Sala: “Consigliamo a milanesi di ridurre socialità”
“Consigliamo ai milanesi non di restare a casa, ma per quanto è possibile di ridurre la socialità e di avere norme igieniche che sono quelle indicate dal ministero”. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, al termine del vertice in prefettura.
18.44 – Rinviata inaugurazione anno accademico Iuss Pavia
Tra i numerosi eventi rinviati a Pavia in conseguenza dell’allarme sanitario legato all’emergenza coronavirus, c’è anche la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2019-2020 dello Iuss di Pavia (la scuola di studi post-universitari). L’appuntamento era in programma martedì 25 febbraio al Teatro Fraschini: sarebbe dovuto intervenire anche Gateano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca.
18.33 – Sardegna, cinque medici in quarantena
Cinque medici sardi – uno in servizio all’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, due all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, uno all’Assl sassarese e uno a Oristano – sono stati momentaneamente sospesi dal lavoro e invitati alla quarantena volontaria dai dirigenti dei rispettivi reparti perché nei giorni scorsi sono rientrati in Sardegna con un volo da Singapore, dopo una crociera nei mari asiatici. I medici coinvolti, che già nei giorni scorsi si erano recati al lavoro, questa mattina hanno ricevuto un avviso per telefono, con il quale appunto gli è stato comunicato di restare a casa.
18.25 – Torino, il 40enne contagiato lavora a Cesano Boscone
Lavora a Cesano Boscone, paese alle porte di Milano, il quarantenne torinese risultato positivo (primo caso in Piemonte) al Coronavirus, ed è un collega di due persone che attualmente risultano ricoverate in Lombardia. E’ quanto è trapelato oggi a margine dell’incontro, a Torino, nella sala operativa della Protezione civile, dove è stata attivata una Unità di crisi. Il quarantenne è sposato e ha due figli, di 8 e 10 anni. Per raggiungere il luogo di lavoro, secondo quanto è stato comunicato, si è servito in numerose occasioni del treno.
18.22 – Terzo caso nel Cremonese
Si tratta di un anziano residente a Soresina, ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Crema. Sono ancora ignote le modalità di contagio. Sono state già attivate le procedure di identificazione dei contatti diretti.
18.08 – Stop servizio per agenti carcerari nelle aree colpite
Esonero dal servizio, fino a nuove disposizioni, per “tutti gli operatori penitenziari residenti o comunque dimoranti nei Comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano”. Lo ha disposto il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in seguito all’emergenza Coronavirus.
Divieto di accedere agli istituti penitenziari anche per il personale esterno, gli insegnanti, i volontari e i familiari di detenuti che provengano da quei Comuni. Sospese, inoltre, con effetto immediato e fino a nuova disposizione, “le traduzioni dei detenuti verso e dagli istituti penitenziari rientranti nella competenza dei Provveditorati di Torino, Milano, Padova, Bologna e Firenze”.
17.54 – Mattarella: “Riconoscenza per medici e operatori. Ministero della Salute e regioni tempestive”
E in una nota il presidente della Repubblica ha aggiunto: “Confido che senso di responsabilità e unità di impegno assicurino la migliore e più efficace risposta a tutela della salute dei nostri concittadini”.
17.52 – Sala: “Ai milanesi consigliamo di ridurre la socialità”
“Noi consigliamo ai milanesi non di stare in casa ma di limitare più possibile, di ridurre la socialità e avere norme igieniche”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine del tavolo in prefettura con il prefetto Renato Saccone e l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. “Siamo in attesa di avere chiarimenti a livello nazionale”, ha aggiunto Sala.
17.42 – Due nuovi casi positivi a Piacenza
L’infermiere, che vive da solo, si era messo in isolamento volontario in casa propria. Lui e il secondo contagiato, residente a Maleo (Lodi) si trovano in isolamento nel reparto Malattie infettive, non sono in condizioni critiche, e stanno ricevendo tutte le cure del caso. Si conferma quindi, al momento, la positività di persone a causa del focolaio lombardo, mentre non si registrano al momento trasmissioni del virus in Emilia-Romagna.
17.35 – Campania, De Luca: “Stop a gite scolastiche”
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha invitato i dirigenti delle scuole a sospendere l’organizzazione delle gite scolastiche per motivi precauzionali. La Campania, insieme alle altre Regioni, è in diretto contatto con la Protezione Civile Nazionale ed il Governo. (ANSA).
17.33 – La regione Griuli Venezia Giulia decreta lo stato d’emergenza fino al 31 luglio
Si tratta di una misura per “fronteggiare il rischio sanitario da Coronavirus, anche in considerazione dei primi casi di contagio nel territorio italiano e in particolare nella vicina regione del Veneto ed in esito della riunione del Comitato operativo di Protezione civile avvenuta oggi”. Lo ha reso noto il vice governatore Fvg, Riccardo Riccardi, che ha agito concordemente con il governatore, Massimiliano Fedriga.
17.15 – Un caso in Piemonte
Il torinese colpito da Coronavirus “ha un pò di febbre ma è in buono stato di salute”. Lo ha detto il governatore Alberto Cirio dalla sala operativa della Protezione civile, dove alle 15 di oggi è stata convocata una Unità di Crisi che “resterà aperta h24”.
17.07 – Cdm straodinario alle 18.30
Si terrà alle 18:30 il Consiglio dei ministri straordinario sull’emergenza coronavirus. La riunione, nella quale saranno assunte misure ad hoc sul dossier, si terrà nella sede della Protezione Civile a Roma
17.04 – Chiusi al pubblico uffici e segreterie pm Milano
Devono restare a casa tutti coloro che lavorano nei tribunali del distretto della Corte d’appello di Milano che risiedono nei comuni del basso lodigiano colpiti dal coronavirus. E’ quanto ha deciso il presidente della Corte d’appello di Milano Marina Tavassi. Nella sua direttiva, Tavassi dispone che “in via precauzionale, il personale di magistratura, togati e onorari, il personale amministrativo nonché tutte le persone che svolgono stage formativi presso gli Uffici e che siano residenti nei suddetti comuni, si astengano dall’attività lavorativa/formativa presso tutti gli Uffici giudiziari del Distretto sino a nuova disposizione”. Nel distretto della Corte d’Appello di Milano operano nove tribunali: Como, Milano, Monza, Pavia, Lodi, Busto Arsizio, Lecco, Sondrio e Varese. La Procura di Milano ha deciso inoltre che gli uffici e le segreterie dei pm restano funzionanti ma saranno chiuse al pubblico e quindi gli atti verranno depositati all’Urp, cioè all’ufficio relazioni con il pubblico.
16.45 – Ordinanze per limitare i contatti dei cittadini anche nel Pavese
Si allarga l’area di Comuni lombardi “chiusi” per Coronavirus. Non solo Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo: anche nel pavese, le cittadine da cui provengono ed esercitano i due medici contagiati, Pieve Porto Morone e Chignolo Po, hanno suggerito ai cittadini di “limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico”. Chi dovesse riscontrate sintomi influenzali non si deve recare assolutamente al pronto soccorso ma deve contattare il 112.
16.29 – Veneto, il paziente morto aveva la polmonite
Nel paziente deceduto ieri notte è stato eseguito il test solo dopo 14 giorni perché – ha spiegato la dirigente del reparto malattie infettive della Regione Veneto Francesca Russo – si è presentato con un quadro di polmonite, non presentava il criterio principale per la diagnosi che è quello epidemiologico cioè che prevede o un viaggio nelle aree a rischio o contatti con soggetti provenienti da aree a rischio”. “Quando poi il paziente non migliorava con le normali terapie messe in atto per la polmonite da influenza si è fatto il test”, ha detto. “Tutti i test effettuati sugli operatori sanitari dell’ospedale di Schiavonia sono risultati negativi”.
16.21 – Scuole chiuse a Piacenza
Scuole chiuse, così come gli impianti sportivi pubblici e privati, fino a martedì 25 febbraio compreso a Piacenza e provincia, e l’invito a evitare i luoghi molto affollati. Sono le decisioni, valide per tutto il Piacentino, che arrivano dal primo incontro della giornata del Comitato allargato di Piacenza per affrontare i problemi legati al Coronavirus, convocato dal prefetto Maurizio Falco. Si tratta di provvedimenti a solo titolo “esclusivamente precauzionale”.
16.11 – Zaia: “Le Università del Veneto chiuse da lunedì”
Il presidente del Veneto ha precisato di essersi consultato con i rettori dei vari atenei della regione: “Abbiamo deciso di tenerle chiuse dalla prossima settimana” ha detto. Rispondendo ai giornalisti su eventuali provvedimenti per manifestazioni come il Carnevale di Venezia, Zaia ha detto che attende le linee guida che saranno diramate dal ministro della sanità, Roberto Speranza, perché le iniziative devono essere uniformi in tutto il Paese.
16.08 – Zaia: “Il cittadino di Mira è grave”
“Il cittadino di Mira, risultato positivo questa mattina al coronavirus, che è stato trasferito in terapia intensiva a Padova ha condizioni di salute che ci preoccupano”. Lo ha confermato il governatore del Veneto Luca Zaia a conclusione di una serie di riunioni operative alla Protezione civile.
15.28 – Allo Spallanzani si studiano gli anticorpi dei pazienti guariti
“Applicando il modello di altre malattie, l’ipotesi è che gli anticorpi in questo caso siano protettivi. Però i casi in cui non sono protettivi sono minimi e noi contiamo grazie alla disponibilità di questi pazienti e al materiale che loro gentilmente decideranno di donare alla ricerca, di valutare come e quanto gli anticorpi sono capaci di eliminare il virus. È uno dei nostri programmi ambiziosi e speriamo di portarlo a termine”. Lo ha detto il direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, al termine della conferenza stampa sulle condizioni mediche della coppia cinese e dei due giovani italiani. Allo Spallanzani, dunque, si studierà l’efficacia di questo componente del sangue dei guariti, un approccio già utilizzato nella struttura nel caso di Ebola.
15.18 – “Due caserme a Milano Baggio e Piacenza per la quarantena”
Tra le proposte fatte da Regione Lombardia al Governo c’è “l’uso di una delle due strutture militari individuate a Milano Baggio e Piacenza. Stiamo aspettando l’ok”. Così il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
15.07 – Vo’ Euganeo: 8 cinesi portati in ospedale per accertamenti
Otto cittadini cinesi che gestiscono un’attività imprenditoriale a Vò Euganeo, comune epicentro del contagio da Coronavirus in Veneto, sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute. Lo riferisce all’ANSA il sindaco, Giuliano Martini. Il laboratorio gestito dai cittadini orientali è uno dei punti che il Comune e le strutture di prevenzione stanno sottoponendo a verifiche, per le indagini sul possibile ‘punto zerò della diffusione del virus. Si tratta di sette uomini e una donna. (ANSA).
15.06 – Ordine dei medici: “Offritevi dove serve”
“I medici che sono venuti in contatto con i casi di nuovo coronavirus nelle aree dei focolai in Lombardia e Veneto devono essere messi in quarantena obbligatoria”. Lo afferma all’ANSA il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, che lancia anche un appello: “La quarantena dei medici, in quegli ospedali o negli studi interessati, potrebbe creare dei problemi di assistenza. Per questo, lancio un appello a tutti i colleghi: mettetevi a disposizione, dove possibile, per sopperire alle eventuali carenze”.
14.57 – Catalfo: “Cassa integrazione per le aree interessate in Lombardia”
“Da ieri, insieme all’Inps, stiamo monitorando gli sviluppi della situazione – ha detto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo – e studiando le contromisure da adottare per i lavoratori delle aziende situate nell’area interessata dall’ordinanza del Ministero della Salute d’intesa con la Regione Lombardia. Una – spiega – l’abbiamo già individuata ed è quella di concedere loro la Cassa integrazione ordinaria (Cigo): trattandosi di un evento imprevedibile, qual è questo, non c’è bisogno di una norma ad hoc”.
14.55 – “Positivo il 13% dei tamponi fatti in Lombardia”
Sono risultati positivi circa il 13% dei tamponi fatti finora per verificare il contagio o meno dal Coronavirus in Lombardia: lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in conferenza stampa sottolineando che c’è una “contagiosità evidente”. Si tratta di un virus “abbastanza virulento ma che nella metà delle persone hanno un decorso ordinario”.
14.55 – Veneto: dodici i contagi accertati
Uno di loro era il 78enne deceduto ieri a Schiavonia. Lo si apprende dalla Regione. Degli altri 11 contagiati, solo uno è al di fuori del comune di Vò Euganeo: il 67enne di Mira (Venezia) portato la notte scorsa dall’ospedale di Dolo a Padova, in rianimazione. I restanti 9, tra cui “altri sette casi registrati oggi” ha spiegato il governatore Luca Zaia, fanno riferimento tutti a residenti del comune di Vò.
14.53 – Lombardia: “Anziana positiva, ma le cause della morte non sono chiare”
Ieri, ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, “è stata rinvenuta nel proprio domicilio una donna di 77 anni deceduta che aveva tutta una serie di sue patologie. A questa persona post mortem è stato fatto il tampone ed è risultato positivo, ma ad oggi non possiamo dire, visto che manca l’autopsia e altri esami, se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni”.
14.52 – Sindaco di Vo’ Euganeo: “Da lunedì screening su tutti gli abitanti”
14.50 – Fontana: “12 contagiati in Veneto”
14.47 – A Vo’ Euganeo verifiche su attività cinese
Verifiche sono in corso da parte dell’amministrazione di Vò per scoprire il possibile punto di partenza del contagio da Coronavirus registrato in paese. Una delle ipotesi, spiega il sindaco Giuliano Martini, ricondurrebbe ad una attività imprenditoriale gestita da cittadini cinesi che potrebbero aver avuto contatti recenti con il paese d’origine. Tra queste persone, secondo il sindaco, alcune frequentavano occasionalmente due bar del paese, punto di ritrovo, tra gli altri, dei due primi contagiati.
14.47 – Gallera: “Focolaio nel basso Lodigiano”
“Abbiamo la conferma che l’area del basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno o avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l’ospedale di Codogno”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione del coronavirus in Lombardia.
14.44 – “In Lombardia 39 casi di contagio”
È salito a 39 il numero di contagiati da Coronavirus in Lombardia: lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Regione Attilio Fontana, sottolineando che si sono “tutti verificati” nella stessa area a sud di Lodi.
14.14 – Piacenza, vescovo vieta lo scambio di pace
Distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace. Sono alcune delle misure disposte dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio per le messe nelle chiese della Diocesi. A seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura di Piacenza sul Coronavirus, il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.
13.59 – Accettazioni selettive al Sacco di Milano
L’Ospedale Sacco di Milano ha bloccato le accettazioni di nuovi pazienti, ma in modo selettivo, per disporre al meglio dei posti letto a disposizione. E’ in corso di applicazione, come si apprende da fonti qualificate, il piano previsto quando si deve gestire un elevato flusso di pazienti in ospedale.
13.57 – Milano, le aziende: “Chi è a rischio resti a casa”
Le aziende di Milano e dell’hinterland si stanno attrezzando per fronteggiare l’epidemia del coronavirus che ha colpito la Bassa lodigiana in accordo con le disposizioni del Ministero della salute e della Regione Lombardia. Da questa mattina gli uffici del personale dei grandi gruppi come Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio. L’indicazione che viene data loro è di rimanere a casa ed evitare il più possibile i contatti sociali.
13.43 – Chiuso ospedale di Schiavonia
E’ stato chiuso al pubblico l’ospedale di Schiavonia a Monselice, in provincia di Padova, dove era stato l’uomo di 78 anni di Padova morto per Coronavirus. All’interno ci sono 300 pazienti e 150 dipendenti. Intanto in tre reparti sono cominciati i tamponi.
13.43 – In Cina ipotizzata incubazione fino a 27 giorni
L’incubazione del coronavirus potrebbe durare 27 giorni, e non solo 24, ipotizzano le autorità sanitarie cinesi che operano nella provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia. Un quotidiano locale riferisce il caso di un uomo di 70 anni che ha sviluppato i sintomi solo il 19 febbraio, dopo un unico incontro con la sorella il 25 gennaio. La conferma del contagio della sorella era arrivata poco dopo questa data.
13.28 – Vietato l’accesso a una casa di riposo a Piacenza
Ingresso interdetto, per chiunque tranne gli operatori, alla più importante struttura cittadina per anziani, la Vittorio Emanuele di Piacenza: si tratta di una misura precauzionale decisa d’urgenza da Asp Città di Piacenza per tutelare gli ospiti della struttura, e dovuta alla situazione di rischio contagio da Coronavirus in corso da ieri in tutta la zona, in considerazione del fatto che, come è noto, gli anziani sono i soggetti più a rischio di vita in caso di contagio.
13.18 – Guardia medica di Codogno: “Chiusi accessi ai parenti dei pazienti ricoverati”
12.58 – Allo Spallanzani valutati 77 test, 63 negativi
All’Istituto Spallanzani di Roma sono stati valutati, ad oggi, la 77 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Ieri erano 68, c’è stato quindi un aumento degli accessi. È quanto risulta dal bollettino quotidiano dello Spallanzani di Roma. “Dei 77 pazienti sottoposti a controllo, 63 sono risultati negativi al test, sono stati dimessi – prosegue il bollettino – Quattordici pazienti sono tutt’ora ricoverati: tre sono i casi confermati di Covid-19 (la coppia cinese ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola che verrà dimesso oggi); Nove sono i casi sottoposti al test che risulta tutt’ora in corso; due sono i casi che rimangono ricoverati per altri motivi.
12.47 – Nell’ospedale di Schiavonia 450 persone chiuse dentro
Di questi, 300 sono pazienti e 150 i dipendenti della struttura. Per tutti è prevista l’effettuazione del tampone per accertare l’eventuale contagio. L’ospedale di Schiavonia ha complessivamente 300 posti letto e 600 dipendenti. Anche il personale che non si trovava ieri nei reparti sarà sottoposto ai test.
12.36 – Due medici contagiati nel Pavese
Due contagiati da coronavirus anche nel Pavese: si tratta di due medici di Pieve Porto Morone (Pavia), un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive del San Matteo. I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).
12.32 – Piacenza, positiva al test una 82enne di Codogno
All’ospedale di Piacenza è risultata positiva al tampone per accertare la presenza del Coronavirus una donna 82enne, residente in uno dei Comuni lombardi particolarmente colpiti dal virus, Codogno. L’anziana lombarda si era recata ieri presso l’ospedale piacentino, ed è stata ricoverata nel Reparto Malattie infettive. Immediatamente, da parte dell’ospedale piacentino, sono partiti tutti i controlli interni.
12.17 – Un caso sospetto in isolamento al San Raffaele
Per la possibile positività del paziente, di cui non sono certe le generalità, si attendono conferme da Roma.
12.06 – Conte: “Valutiamo misure straordinarie”
“Fra poco sarò nuovamente al Comitato operativo della Protezione civile per un aggiornamento sull’emergenza Coronavirus e per valutare nuove misure straordinarie”. Così il premier, Giuseppe Conte, su Facebook.
11.57 – Fontana: “Situazione di grande difficoltà in Lombardia”
“Cari lombardi in queste ore stiamo affrontando una situazione di grande difficoltà. Occorre non farsi prendere dal panico, tenere i nervi saldi ed essere pragmatici, come noi lombardi sappiamo essere”. E’ l’appello del governatore lombardo Attilio Fontana su Facebook.
11.45 – Spallanzani: “Il ricercatore italiano è negativo. Dimesso oggi”
“L’uomo cinese, ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani, si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute”, ha aggiunto l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in conferenza stampa allo Spallanzani.
11.42 – Sala: “In Comune di Milano sospese le attività dei dipendenti dalle zone del contagio”
11.05 – A Dolo corsa nei supermercati. “Chiuderanno tutto”
Sono in molti, questa mattina ad essere corsi al supermercato per fare scorte di alimenti e generi di prima necessità “nel caso, molto probabile, dovessero ‘chiudere’ esercizi commerciali e scuole anche i comuni del Veneto interessati dai contagi”, racconta all’Adnkronos Salute S.G., papà di due bimbi già col carrello in mano dalle prime ore di oggi. A Dolo, comune veneto dove si è registrato un caso di positività al virus in un paziente che si trova ora in terapia intensiva, è attivo un gruppo Whatsapp con le ultime notizie che i cittadini si scambiano per aggiornarsi sulla situazione.
10.32 – Nel Lodigiano inviati 80 carabinieri. “Contingente di rinforzo”
L’Arma dei Carabinieri sta inviando un contingente di rinforzo di 80 uomini a Lodi, “preventivamente istruiti ed equipaggiati” per far fronte all’emergenza Coronavirus. A questo dispositivo si aggiunge un ambulatorio mobile e supporto medico per il personale impiegato.
10.28 – Il ‘paziente uno’ è stabile
Per il trasferimento del 38enne positivo al Coronavirus ricoverato all’ospedale Civico di Codogno (Lodi) e in gravi condizioni ma stabile, si attende il miglioramento del quadro clinico per il trasferimento all’ospedale Sacco di Milano, uno dei due centri individuati per l’emergenza insieme all’ospedale San Matteo di Pavia.
10.12 – C’E’ LA SECONDA VITTIMA
Si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno. Era ricoverata con una polmonite, ancora in attesa dell’esito del test sulla malattia.
10.00 – Nuovo caso accertato: si tratta di un uomo del Lodigiano
Areu Lombardia ha disposto il trasferimento di un paziente positivo al Coronavirus all’ospedale Sant’Anna di Como. L’uomo, proveniente dal Lodigiano, è arrivato questa notte alle tre ed è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive. Il paziente che non presenta al momento febbre ed è tranquillo, necessita, per una pregressa patologia, di essere sottoposto a dialisi.
09.35 – Zaia: “I tre casi in Veneto avvenuti senza contatti “primari”
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, conferma un terzo caso di coronavirus in Veneto. “È confermato il caso di un uomo di 67 anni che è ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. Adesso arriveranno anche i test sui familiari degli altri due pazienti, uno dei quali, purtroppo, è deceduto”. “Questo ultimo caso è un altro caso che fa ‘scuola’ – ha rilevato – perché non c’è alcun contatto da portatore primario e quindi si può dire che questi tre casi che il virus è ubiquitario come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi la si è presa”. “Immagino che avendo casi di questo tipo senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti – conclude – dia dimostrazione che avere altri casi di contagio sia assolutamente possibile visto che sarebbero dei contagi avvenuti fortuitamente”. Zaia è al Centro regionale della Protezione Civile del Veneto per coordinare l’emergenza anche in videoconferenza con il ministro della Salute Roberto Speranza e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
09.30 – Ultimo caso accertato in Lombardia è di Sesto Cremonese
È residente a Sesto Cremonese l’uomo accertato come il 16esimo lombardo trovato affetto da Coronavirus. Da 5 giorni è ricoverato nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Cremona. A comunicarlo su Facebook è stato il sindaco del Comune. In una nota, il sindaco ha spiegato di aver ricevuto la notte scorsa “notizia telefonica dal direttore generale dell’Ats Valpadana di Cremona che è stato rilevato un caso di Coronavirus sul territorio del Comune di Sesto ed Uniti. In attesa di ulteriori provvedimenti che saranno presi da Regione Lombardia -Assessore alla sanità ed in via provvisoria e precauzionale invita la cittadinanza intera a limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico (es. bar, impianti sportivi, luoghi religiosi,…). Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori Non si rechi assolutamente al Pronto Soccorso, ma si rivolga al 112”, ha scritto il sindaco.
08.35 – Nuovo caso accertato a Dolo, in Veneto
Un nuovo caso positivo di coronavirus è stato registrato in Veneto, a Dolo nel veneziano. Là positività è stata confermata dal Centro regionale di Padova. I campioni sono stati inviato all’Istituto superiore di sanità di Roma. A confermarlo la regione Veneto.
08. 30 – Arrivato in Italia volo con 19 italiani della Diamond Princess
È atterrato alle 6.37 all’aeroporto di Pratica di Mare il velivolo dell’Aeronautica militare con i diciannove italiani provenienti dal Giappone. I connazionali, dopo aver terminato le visite, saranno trasferiti presso il Centro Sportivo dell’Esercito alla Cecchignola.