di Derek
Il mio amico Chicco ha conquistato la vetta dell’Aconcagua, che con i suoi 6962 metri è la montagna più alta delle Americhe. Lo scorso anno aveva scalato il Kilimangiaro. Lo so, un grandissimo “esticazzi” a questo punto me lo sono guadagnato.
Il fatto è che Chicco, all’anagrafe Christian di Solarolo, un piccolissimo comune della Romagna, benzinaio presso un autogrill, un paio di anni fa, alla vigilia dei 50 anni, ha deciso di voler conquistare le seven summits, le montagne più alte dei sette continenti. Risparmiando tutto l’anno per programmare la prossima impresa ha già smarcato le prime due della lista.
Il parroco disse a Chicco di andare con gli scout, perché “non si sa mai”. Al punto di incontro aspettammo parecchio oltre il tempo stabilito, e dopo una lunga attesa eccoli arrivare: a guidarli c’era Chicco. Perché loro con le loro mappe e le loro bussole non sarebbero mai arrivati, finché lui prese il comando: “io vado, ho fame, se volete seguitemi”.
Chicco da Solarolo è salito sull’Aconcagua senza una preparazione specifica. Non è un alpinista esperto, non passa le sue giornate a prepararsi intensamente alle sue faticose imprese. E’ una persona comune, come chiunque di noi, con un obiettivo ben chiaro in testa e una forte passione. Non proprio comune: è romagnolo e si sa, noi romagnoli siamo “ignoranti” (per il significato di ignoranza vi rimando a un monologo di Giuseppe Giacobazzi facilmente trovabile), non molliamo di un centimetro. Ed è un romagnolo di Solarolo. Un piccolo paese di 4000 anime del faentino che ha prodotto personaggi di un certo peso come Davide Cassani (ct della Nazionale di ciclismo) e Laura Pausini, a cui, mi sia concesso, proprio l’ignoranza di cui parlo non fa certamente difetto.
Chicco da Solarolo non è un supereroe, sia chiaro. Lui come tutti noi ha i suoi difetti, per esempio lui è milanista (lo so, c’è di peggio) e pure un renziano della prima ora (visto?), ma in quello che ha fatto c’è qualcosa di epico e grandioso.
Sono sicuro che tutti possiamo trovare tra le nostre conoscenze esempi di persone apparentemente comuni che nel loro piccolo hanno compiuto una grande impresa e quindi omaggiando Chicco, il mio eroe di paese, voglio rendere omaggio a tutti loro. A tutte quelle persone che compiono piccole grandi gesta, dandoci l’esempio e insegnandoci l’importanza e la bellezza di voler inseguire i propri sogni e dimostrandoci che con la tenacia si possono realizzare davvero.
Auguro a Chicco (tutti noi dovremmo) di riuscire a concludere anno dopo anno il suo sogno, di conquistare un giorno anche la cima più alta di tutte (ma non sarà facile perché i costi di certe imprese sono proibitivi), così anche a me in una piccola, infinitesima parte sembrerà di esserci stato anche solo per un minuto.
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