“Cosa faremo in futuro? Non ho la bacchetta magica. Stiamo scandagliando le situazioni in modo da tutelare al massimo il personale sanitario e ovviamente tutta la popolazione veneta. Quando si parla di picco di influenza, sappiamo che può trattarsi di sovrapposizione di coronavirus e virus influenzale. Ma c’è una bella notizia: i dipendenti dell’ospedale dove ci sono stati i due contagiati e il deceduto al momento sono tutti negativi al coronavirus“. Lo annuncia ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
A chi critica l’eccessiva severità delle misure intraprese nella sua Regione. Zaia risponde: “Siamo pieni di premi Nobel. Il mio unico obiettivo è tutelare la salute dei veneti e lo farò senza se e senza ma. Abbiamo fatto delle scelte impopolari, come la chiusura delle scuole, dei musei, delle fiere, delle chiese, del Carnevale di Venezia, di tutte le manifestazioni. Ho sempre rivendicato l’isolamento come misura utile e fondamentale, anche perché ho studiato i virus all’università. Ricordiamo che il coronavirus ha bassa letalità, circa l’1%, ma è molto aggressivo e soprattutto un contagiato può dare origine a 4 o 5 contagi“.
Riguardo alle decisioni messe in atto da altri Paesi europei sul bloccare l’entrata agli italiani, il politico leghista osserva: “Non credo di essere smentito, ma ho l’impressione che il coronavirus sia ubiquitario. La verità è che noi in Italia l’abbiamo cercato e in medicina si dice che chi cerca trova, chi non cerca non trova. Quindi, credo che anche i nostri vicini di casa, se andassero a indagare, vista la mortalità del virus influenzale, magari qualche sorpresa la troverebbero“.
E chiosa: “Scenari futuri? Non escludo di rinnovare il provvedimento, se necessario, senza esitazione. Ogni giorno si aprono fronti nuovi. Io ho fatto mettere tende riscaldate in prossimità di tutti gli ospedali, perché, se avremo un picco di contagio di questo virus simil-influenzale, avremo necessità di posti letto. Guardiamo con attenzione i dati: c’è un deceduto e alcuni contagiati sono in isolamento fiduciario, ovvero in casa. L’evoluzione dei dati è fondamentale. Bisogna capire se c’è una crescita esponenziale o no. La mia vera preoccupazione è che, se il virus è molto endemico e colpisce molti cittadini, devo tutelare al massimo i miei 54mila dipendenti della Sanità, che ringrazio uno a uno“.