Ridurre il peso complessivo di un veicolo per limitare il consumo del motore e le conseguenti emissioni inquinanti. Una perfetta (e nota) equazione con cui i costruttori dovranno imparare a fare maggiormente i conti per essere allineati ai limiti imposti dall’Europa in tema di anidride carbonica e ossidi di azoto generati allo scarico. È per questo che, come evidenzia uno studio di Trends Market Research, il mercato globale delle tecnologie che permettono di limitare la massa dell’auto – dall’adozione di compositi alle leghe intelligenti – dovrebbe raggiungere un valore di 250,9 miliardi di dollari (232,5 miliardi di euro) entro il 2024, crescendo a un tasso annuo composto pari al 13,6%.

Un trend molto robusto se si pensa che, come indica lo studio, nel 2019 il settore delle tecnologie di alleggerimento valeva 132,8 miliardi di dollari (123 miliardi di euro). Un processo che coinvolge, evidentemente, tutta la filiera attraverso cui le auto e i mezzi commerciali sono progettati e fabbricati. E che, in un certo senso, dà seguito a un circolo virtuoso, perché meno peso totale significa motori più piccoli ma anche componenti più piccoli: freni, sospensioni, telai e trasmissioni sono, infatti, dimensionati di conseguenza.

“La tendenza all’alleggerimento è evidente e particolarmente nel settore dei trasporti”, ha affermato a sua volta Piyada Charoensirisomboon, vicepresidente Innovation Campus Asia Pacific di BASF, colosso tedesco della chimica: “La leggerezza è un must per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dato che si stima che, in media, una riduzione di peso di 100 kg permetta di ridurre le emissioni di CO2 di 10 g/km”. Dato che costituisce uno sprone importante per i fabbricanti d’auto, impegnati affinché la ricerca di pesi ridotti possa portare allo sviluppo e all’implementazione di tecnologie avanzate per la riduzione della massa dell’auto, che siano anche economicamente sostenibili per la produzione generalista.

Le applicazioni chiave prevedono acciai speciali, alluminio, magnesio, polimeri e materie plastiche avanzate, oltre ai tradizionali compositi. “Non c’è dubbio che i consumatori preferiscano oggetti più leggeri, ma a una condizione: che prestazioni e sicurezza non siano influenzate negativamente”, afferma Ates Erk, responsabile del centro di ricerca e sviluppo tecnico del poliuretano di BASF. Anche se è chiaro come l’applicazione di queste tecnologie possa essere percorribile solo se il prezzo finale dei prodotti rimanga in linea con gli standard di mercato.

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