Sarà il giornalista Sandro Ruotolo a sedere sugli scranni del Senato al posto dello scomparso Franco Ortolani (M5s). Questo il verdetto delle suppletive nel collegio uninominale 7 della Campania, oltre 300 mila elettori e una vasta area della città di Napoli al voto, dal Vomero a Scampia. Ruotolo, candidato indipendente appoggiato dal centrosinistra, ha ottenuto oltre 16mila preferenza (pari al 48,4% dei voti). Ha preceduto il candidato del centrodestra Salvatore Guangi, fermo al 24%, e quello dei Cinquestelle, Luigi Napolitano, attestatosi al 22,5%. Ha votato solamente il 9,52% degli aventi diritto distribuiti su 444 sezioni.

Le elezioni suppletive si sono rese necessarie a causa della morto lo scorso novembre del senatore del M5s Franco Ortolani, eletto nel 2018. Ruotolo, volto noto della tv per anni al fianco di Michele Santoro, si è candidato come indipendente e senza simboli di partito sulla scheda, per quello che molti commentatori hanno giudicato come un primo esperimento di centrosinistra allargato. Il giornalista – che in campagna elettorale ha detto di voler confluire, una volta eletto, nel gruppo misto – ha avuto il sostegno di una larga coalizione di centrosinistra appoggiata anche da Dema, il movimento che fa capo al sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Ruotolo non ha avuto invece l’appoggio dei Cinquestelle che hanno preferito correre da soli nel collegio che solo due anni fa avevano conquistato con il 53% dei consensi e dove adesso si fermano poco sopra il 22%. Anche se al termine di una consultazione caratterizzata dal forte astensionismo, dove alle urne si è recato un napoletano su dieci. Da capire adesso come questo voto potrà incidere sulle prossime Regionali campane. E se tra Pd e M5s, per ora divisi sulla scelta del candidato presidente, potrà esserci un riavvicinamento su base locale.

“Questo risultato è straordinario – le prime parole di Ruotolo da senatore – la sinistra in questo collegio partiva dal 20%. L’altro dato è che insieme abbiamo vinto. Questa sinistra dovrà impegnarsi e occuparsi delle persone, delle comunità, delle periferie che sono state totalmente abbandonate”. “Dobbiamo chiedere al governo un piano per le periferie per il Mezzogiorno. Nulla sarà più come prima”, ha aggiunto.

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