Tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone 'focolaio' italiane - quindi nei 10 comuni lombardi e a Vò Euganeo - devono comunicarlo alla Asl che dispone la "sorveglianza sanitaria". Ecco le novità nelle regioni non colpite: dai disinfettanti per le mani negli uffici della pubblica amministrazione alla distanza di sicurezza durante i concorsi
Tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone ‘focolaio’ italiane – quindi nei 10 comuni lombardi e a Vò Euganeo – devono comunicarlo alla Asl che dispone la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario” nella propria abitazione. È il principale provvedimento previsto nella bozza della nuova ordinanza che il governo sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle regioni fuori dall’area del contagio da coronavirus e che dovrebbe essere emanata in serata.
Una volta disposta la permanenza domiciliare, l’Asl informa il medico di base e l’Inps e rilascia una dichiarazione in cui si dichiara che per “motivi di sanità pubblica” il paziente “è stato posto in quarantena”. Agli operatori sanitari spetta il compito di accertare le condizioni delle persone in isolamento, informandoli sui sintomi e sulle caratteristiche del virus, misurando la febbre e facendo verifiche quotidiane. In caso di sintomi, la persona in quarantena deve avvisare immediatamente la Asl, indossare la mascherina, stare lontano dagli altri familiari e rimanere nella sua stanza fino al trasferimento in ospedale.
Tra le altre indicazioni, l’ordinanza prevede disinfettanti per le mani negli uffici della pubblica amministrazione, la pulizia straordinaria dei mezzi pubblici, lo stop alle gite scolastiche fino ad almeno il 15 marzo, una distanza di sicurezza tra le persone durante i concorsi pubblici e l’esposizione del decalogo del ministero della Salute negli esercizi commerciali, l’intensificazione del monitoraggio delle forze di polizie e, in caso di necessità, anche l’uso delle forze armate.
Nel dettaglio, il testo spiega che “nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso a strutture del Servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani”. Le aziende di trasporto pubblico locale, invece, “devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi”. Scuole, università e uffici pubblici dovranno esporre le linee guida per la prevenzione del coronavirus diffuse dall’Istituto superiore di sanità: le informazioni siano esposte presso gli ambienti aperti al pubblico o nei luoghi di maggiore affollamento. Dispone, inoltre, che i sindaci e le associazioni di categoria promuovano la diffusione delle stesse informazioni anti contagio presso gli esercizi commerciali, negozi e supermercati.
Inoltre, il governo dispone che i “viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospese fino al 15 marzo 2020; quanto previsto dall’articolo 41, comma 4, del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, in ordine al diritto di recesso del viaggiatore prima dell’inizio del pacchetto di viaggio, trova applicazione alle fattispecie previste dalla presente disposizione”, si legge nella bozza.
“Nel monitoraggio dell’isolamento, per chi è in quarantena perché di rientro, negli ultimi 14 giorni, da un’area a rischio epidemiologico di coronavirus, sono coinvolte le forze di polizia e, se necessario, anche le forze armate”, continua la bozza di ordinanza. “L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente per avere notizie sulle condizioni di salute della persona in sorveglianza – si legge nel documento – In caso di comparsa di sintomatologia il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto”. Spetta al prefetto assicurare “l’esecuzione delle misure” avvalendosi delle “forze di polizia e, ove occorra, con il possibile concorso dei nuclei regionali Nbcr (Nucleare biologico clinico radiologico)” dei vigili del fuoco “nonché delle forze armate”.