Una startup spagnola si sta preparando a realizzare gli innovativi generatori eolici Vortex, sviluppati nell'ambito di un progetto dell'Unione europea. Privi di pale, trasformano la forza del vento in energia elettrica grazie alle proprie oscillazioni, producendo energia pulita a costi inferiori del 30% rispetto a quelli delle turbine tradizionali.
Vortex Bladeless è una startup spagnola con sede a Madrid, che si sta apprestando a portare sul mercato spagnolo gli innovativi generatori eolici sviluppati nell’ambito dell’omonimo progetto dell’Unione europea di cui è stata capofila. La particolarità di questi generatori è di essere completamente privi di pale e di sfruttare invece le oscillazioni della propria struttura al fine di trasformare la forza del vento in energia elettrica. Grazie alla loro struttura semplificata e alla presenza di pochissime parti in movimento, riescono ad abbattere fortemente i costi di produzione, installazione e manutenzione, assicurando la produzione di energia pulita a un costo del 30% inferiore rispetto a quello ottenibile con le classiche turbine eoliche.
Invece di sfruttare il vento per far girare le pale, i generatori eolici Vortex sfruttano il cosiddetto Vortex Shadding (letteralmente spargimento di vortici), un fenomeno ben noto in fluidodinamica, in cui un flusso oscillante si genera quando l’aria scorre attorno a un corpo non aerodinamico, a determinate velocità. L’oggetto immerso in questo flusso creerà dei vortici a bassa pressione alternati su entrambi i lati, nella parte posteriore. Se la struttura che genera i vortici non è saldamente ancorata a terra tenderà a spostarsi proprio verso le zone a bassa pressione generate alle sue spalle. In questo modo si crea un moto oscillatorio, che poi un alternatore provvede a trasformare in elettricità.
Il tutto è facilitato dalla struttura stessa del generatore, un cilindro leggero in fibra di vetro e fibra di carbonio fissato verticalmente su un’asta elastica che oscilla sulla sua base. Poiché le diverse velocità del vento variano la frequenza di oscillazione, alcuni magneti provvedono a ottimizzare dinamicamente la velocità di movimento per una generazione di elettricità più efficiente.
Attualmente sono in fase conclusiva i test per la realizzazione dei primi 100 dispositivi di pre-produzione, mentre a breve inizierà anche la fase di beta test di una variante più piccola, il Vortex Nano, alto appena 85 cm, che mira ad applicazioni distribuite a bassa potenza in combinazione con il solare. “Dal punto di vista ambientale, la superiorità dell’energia rinnovabile rispetto alle fonti non rinnovabili è indiscutibile, ma la prossima sfida è quella di generare questa energia vicino al punto di consumo, ad esempio a casa propria“, ha spiegato a tal proposito David Yáñez, co-fondatore e responsabile del progetto. “È chiaramente essenziale disporre del maggior numero possibile di strumenti per affrontare i cambiamenti climatici. Ognuno di loro avrà caratteristiche uniche che li renderà adatti a circostanze specifiche”.