Francia, Spagna, Germania. Anche altri Paesi europei, oltre all’Italia, riscontrano contagi da coronavirus. Il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, alla luce dei nuovi casi ha dichiarato che “siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”. Le persone risultate contagiate oggi, ha spiegato, hanno avuto “molti contatti”. In Francia c’è la prima vittima non straniera: si tratta di un insegnante di 60 anni di una scuola di Crépy-en-Valois, una cittadina ad un’ottantina di chilometri da Parigi, nel dipartimento de l’Oise. L’uomo, ha fatto sapere il ministero della Salute, non aveva viaggiato nelle aree di contagio. Negli altri paesi si registrano cinque nuovi casi in Germania: il “paziente zero” è un 25enne di Goeppingen di ritorno da un viaggio a Milano con la fidanzata. Un caso anche in Macedonia del Nord – una donna macedone tornata dall’Italia -, uno Algeria – è un dipendente Eni “in buona salute” arrivato il giorno 17 febbraio da Bertonico, comune di Lodi della zona rossa – e tredici in Spagna. L’ultimo è un ragazzo di 22 anni che era stato a Milano tra il 22 ed il 25 febbraio. Il giovane, di nazionalità spagnola e residente nel capoluogo catalano, è ricoverato da ieri all’Hospital Clínic di Barcellona. Secondo caso in Finlandia: la donna contagiata era stata in Italia. In Croazia confermato il terzo test positivo: è un uomo che lavora a Parma, e che è ricoverato in un ospedale di Rijeka (Fiume). I primi due casi registrati si riferiscono a due fratelli gemelli, uno dei quali è risultato positivo al suo ritorno da un soggiorno a Milano tra il 19 e il 21 febbraio. Almeno cinque università americane hanno cancellato i programmi di studio in Italia, mentre la sindaca di San Francisco, London Breed, ha dichiarato l’emergenza nonostante non siano stati registrati casi in città.
E c’è il primo contagiato in Brasile, che è anche il primo in America Latina: è un uomo rientrato da un viaggio di lavoro il 21 febbraio scorso. Cresce il numero dei pazienti affetti da coronavirus in Europa e all’estero. Nel circondario tedesco di Heinsberg si è deciso di chiudere le scuole e gli uffici amministrativi della zona dopo che è stato rilevato il primo caso nel Nordreno-Vestfalia. Misura drastica di Pechino per frenare il “contagio di ritorno”: da oggi chi atterra nella capitale da Paesi colpiti dal coronavirus è tenuto a un periodo di 14 giorni di auto-quarantena. Con il contagio allargatosi anche in Europa, Medio Oriente e Asia – con i primi due casi in Pakistan -, il portavoce della commissione sanitaria di Pechino, Gao Xiaojun, ha spiegato – senza citare i Paesi – che chi arriva “da aree con gravi situazioni epidemiche deve accettare di stare a casa o nei punti di osservazione medica per un periodo di 14 giorni”. Dall’Oms fanno sapere che ieri il numero di nuovi casi segnalati al di fuori della Cina ha superato per la prima volta il numero di nuovi contagi all’interno del Paese.
Ue: “Misure dell’Italia risolute e veloci” – Dopo le misure di controllo e divieti per i passeggeri italiani nel mondo, anche nei Paesi Ue si fa strada l’ipotesi di fare più test su cittadini e persone che si trovano sul territorio nazionale. Parte la Germania, col portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert secondo cui l’esplosione del virus in Italia ha prodotto “una nuova situazione in Europa. Il coronavirus si è avvicinato. E questo significa per tutti i Paesi e anche per la Germania una nuova sfida. Ci prepariamo alla possibilità di un aumento dei casi e rafforziamo i nostri sforzi”. Da Bruxelles la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, durante la conferenza stampa organizzata al termine dell’incontro di oggi a Roma con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il direttore Europa Oms, Hans Kluge, e il direttore Ecdc, Andrea Ammon ha dichiarato di apprezzare “l’impegno a mantenere le frontiere aperte perché chiuderle sarebbe stata una misura sproporzionata e inefficace”, sottolineando che “se ci fossero approcci divergenti all’interno dell’Ue sarebbe un problema è questo va evitato”. E ha aggiunto: “Vorrei dire che fin da subito la Commissione Ue ha sentito l’esigenza di esprimere assoluta solidarietà all’Italia e al personale sul campo, che hanno messo subito in atto misure risolute e veloci per ridurre la minaccia di questo virus”. L’Oms insiste: “Non bisogna cedere al panico, bisogna fidarsi pienamente di quello che sta facendo il ministero della Salute in Italia, in collaborazione con la Protezione Civile” e il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha ringraziato il ministro della Salute italiano “per la grande trasparenza nel condividere le informazioni, che possono aiutare a capire il virus, di cui non conosciamo ancora tutto, e possono essere molto utili a tutti i Paesi per aggiornare le proprie politiche”. Anche Ammon precisa che “le misure rigide hanno ridotto l’impatto della malattia e l’ulteriore diffusione – afferma – Sebbene stiamo lavorando sul contenimento dobbiamo prepararci però ad altri scenari come cluster più estesi in Italia o in altri paesi europei. Per questo bisogna raccogliere informazioni in maniera standardizzata“. Rispetto al maggiore numero di casi di contagio in Italia, Ammon ha dichiarato: “Bisogna vedere quanti test vengono fatti per scoprire i casi di Covid-19, ma alla domanda sul perché sia accaduto in Italia non so rispondere. Sarebbe potuto accadere ovunque“.
Spagna – Secondo caso di coronavirus in Catalogna dopo la 36enne italiana trovata positiva ieri a Barcellona: si tratta di un giovane di 22 anni che era stato a Milano tra il 22 ed il 25 febbraio. Il giovane, di nazionalità spagnola e residente nel capoluogo catalano, è ricoverato da ieri all’Hospital Clínic di Barcellona, è stato reso noto durante una conferenza stampa. Non vi sarebbero contatti tra questo caso e l’altro caso registrato a Barcellona, quello di una donna italiana di 36 anni. Mentre si stanno cercando tutti i contatti del giovane per far scattare l’isolamento domiciliare. Primo caso anche in Andalusia: è un paziente dell’ospedale Virgen del Rocío a Siviglia. Il giornale Diario de Sevilla scrive inoltre che, stando a sue fonti, ad essere risultato positivo al Covid-19 è un uomo di 62 e che non aveva visitato l’Italia. Nella stessa comunità altre otto persone sottoposte a test sono invece risultate negative. In tutto ci sono 13 contagi.
Germania – Sette nuovi casi confermati in Germania, uno dei quali, un giovane di 25 anni, è stato di recente nel Nord Italia. C’è il primo caso segnalato nella Renania-Palatinato, e si tratta di un soldato della casa della Croce Rossa della Bundeswehr di Coblenza. L’altro test positivo è stato registrato nel Land del Baden-Wuerttemberg: si tratta di un uomo, 32enne, rientrato da una delle zone di contagio in Italia. Sviluppi che hanno portato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn a dichiarare che “siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”. Le persone risultate contagiate oggi, ha spiegato, hanno avuto “molti contatti”. “Le catene delle infezioni, questa è la nuova dimensione della situazione, sono in parte non più ricostruibili”, ha concluso.
Altro caso è quello del padre della ragazza che ha accompagnato a Milano il “paziente zero”: è un aiuto primario del reparto di Patologia della clinica universitaria di Tubinga. Anche lei è in isolamento. “Abbiamo reagito immediatamente. Entrambi i pazienti sono in isolamento e tutte le persone che sono venute in contatto con l’aiuto-primario sono state mandate a casa”, ha detto il professor Michael Bamberg, responsabile medico della clinica universitaria di Tubinga. Nello stato del Nord Reno Westfalia, sono state contagiate due persone, marito e moglie. L’uomo, un 47enne, aveva problemi pregressi di salute, e lei, lavora in un asilo che è stato chiuso. La maestra e i suoi due bambini sono ora in quarantena a casa, così come tutti i bambini dell’asilo e le rispettive famiglie. La donna nei giorni scorsi aveva partecipato ad una festa di carnevale. Lunedì, l’uomo – che presentava sintomi di polmonite grave – è stato ricoverato in un ospedale di Erkelenz nel distretto di Heinsberg vicino ad Aquisgrana e isolato nell’unità di terapia intensiva. Per questo si è decisa la chiusura di scuole e degli uffici amministrativi nella zona. La notte scorsa è stato trasferito all’ospedale universitario di Duesseldorf. L’uomo – riferiscono le autorità locali – sarebbe stato in contatto con un conoscente che era stato in Cina di recente per lavoro. In Germania erano stati segnalati inizialmente diversi casi di contagio in Baviera, tra i dipendenti di una società che lavora con la Cina.
Regno Unito – Sono 7.132 le persone testate nel Regno Unito in relazione all’emergenza coronavirus, con non più di 13 persone risultate finora contagiate, incluse 4 dei 32 rimpatriati dal Giappone fra i passeggeri della Diamond Princess. Lo ha detto il ministro della Sanità, Matt Hancock, aggiornando i dati a oggi ai Comuni. Hancock ha precisato che una persona è stata già dichiarata guarita, ma che si attendono ulteriori contagi nel Paese. Confermate poi le indicazioni precauzionali per chi arriva nel Regno dal nord Italia.
British Airways ha deciso di cancellare 22 voli per Milano, previsti fra oggi e l’11 marzo, a causa della mancanza di prenotazioni. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando fonti della stessa compagnia di bandiera britannica. Il governo del Regno Unito ha peraltro confermato proprio oggi di non voler imporre alcun provvedimento di stop dei collegamenti aerei con l’Italia, ritenendola una misura controproducente in termini di sicurezza.
Kuwait – Il Kuwait manda a Milano un aereo della compagnia di bandiera Kuwait Airways per evacuare i propri connazionali a causa dell’emergenza coronavirus. Lo ha annunciato in una serie di tweet la Kuwait Airways che ha predisposto un volo speciale, d’intesa con il ministero degli Esteri e della Sanità, che partirà domani alle 14.25 da Milano, atterrando nell’emirato alle 22.15 ora locale.
Israele – Israele sconsiglia tutti i viaggi all’estero in un tentativo di isolare il Paese dall’epidemia di nuovo coronavirus e annuncia che da domenica chiunque ritorni dal nord Italia sarà sottoposto a quarantena. In una nota diffusa sulla sua pagina il web, e ripresa dai media israeliani, il ministero della Sanità dello Stato ebraico chiede ai connazionali di prendere seriamente in considerazione la possibilità di astenersi dal viaggiare all’estero. “Se non dovete realmente partire, non lo fate”, fa sapere il ministero nell’ultimo travel warning, avvertendo poi che da domenica primo marzo saranno sottoposti a quarantena in casa tutti gli israeliani che tornino dal nord Italia.
Norvegia – La Norvegia ha annunciato il primo contagio da nuovo Coronavirus nel Paese.
Finlandia – Le autorità finlandesi hanno annunciato di aver registrato un secondo caso di contaminazione da coronavirus nel paese: “È una donna in età lavorativa che ha viaggiato nel nord Italia”. La donna è ricoverata in un ospedale nella capitale Helsinki ed è “in buone condizioni”, ha dichiarato il National Institute of Health and Welfare. Alla fine di gennaio, la Finlandia aveva registrato il suo primo caso di contagio, una turista cinese di Wuhan, epicentro dell’epidemia, in viaggio in Lapponia.
Macedonia del Nord – Un primo caso di positività al coronavirus si è registrato nella Macedonia del Nord. Come ha reso noto nel pomeriggio il ministro della salute Venko Filipche, si tratta di una donna macedone intorno ai cinquant’anni tornata dall’Italia dopo un lungo soggiorno, che è stata ricoverata alla Clinica per le malattie infettive di Skopje.
Parlamento Ue – Rispettare una quarantena di 14 giorni: questa la raccomandazione rivolta dal questore dell’Europarlamento agli eurodeputati che negli ultimi 14 giorni hanno visitato le quattro Regioni italiane considerate a rischio (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto). Tali misure preventive sono raccomandate anche allo staff degli eurodeputati interessati.
Grecia – Primo caso: si tratta di una donna che ha viaggiato di recente nel Nord Italia. Un portavoce del ministero della Salute ha riferito che la paziente di 38 anni è ricoverata in un ospedale di Salonicco ed è in buone condizioni.
Algeria – Il primo italiano positivo al coronavirus in Algeria è un dipendente di Eni “al momento dislocato nel campo di MLE, nel deserto algerino. Non ha febbre e gode di buone condizione di salute”. È arrivato il giorno 17 febbraio da Bertonico, comune in provincia di Lodi che dal 21 febbraio fa parte della zona rossa di diffusione della regione Lombardia. E’ quanto rende noto un portavoce della compagnia. “Dal 21 febbraio – fa ancora sapere un portavoce di Eni – in accordo anche alle disposizioni delle istituzioni italiane il dipendente è rimasto in isolamento all’interno del campo”. “In stretto contatto e coordinamento con le autorità algerine, e in accordo con i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in tema di malattie infettive, Eni sta attivamente collaborando per la gestione operativa del caso”.
Brasile – Il governo di Brasilia ha confermato che un 61enne brasiliano che di recente è stato in Italia è stato contagiato dal nuovo coronavirus, nel primo caso in America Latina. “Ora vedremo come questo virus si comporterà in un Paese tropicale nel mezzo dell’estate, quale sarà la sua evoluzione”, ha detto il ministro della Salute, Luiz Henrique Mandetta, in conferenza stampa. Il contagiato ha trascorso due settimane in Lombardia per lavoro, dove ha contratto il virus, ha aggiunto. Le autorità avevano già dato notizia martedì pomeriggio di un primo test positivo ed erano in attesa del secondo test per la conferma. L’uomo ha sviluppato sintomi compatibili con la malattia Covid-19 come tosse tecca, mal di gola e sintomi influenzali. È stato sottoposto a test respiratori all’ospedale Albert Einstein di San Paolo, dove è stato curato; la clinica della stessa città Adolfo Lutz ha condotto i test per confermare il contagio. Il 61enne è in condizioni stabili e in isolamento nella propria abitazione a San Paolo. L’agenzia per la salute nazionale brasiliana Anvisa sta lavorando per ricostruire tutti i contatti dell’uomo con altre persone all’ospedale, a casa, sull’aereo di ritorno in Brasile. Per Brasilia, devono essere considerate casi sospetti tutte le persone che hanno febbre e sintomi influenzali dopo esser tornate da Italia e altri Paesi (Germania, Francia, Australia, Malesia, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Cina, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Corea del Nord, Thailandia, Vietnam, Cambogia).
Austria – Una turista italiana di 56 anni del Friuli-Venezia Giulia è morta la scorsa notte in un residence a Bad Kleinkirchheim, in Austria. La donna si trovava in villeggiatura in Carinzia. non è risultata positiva: tutti i test effettuati dalle autorità sanitarie austriache sono risultati negativi.
Belgio – Non ci sono casi accertati, ma le mascherine chirurgiche sono introvabili. Il farmacista di Rue de la Science, nei pressi del Quartiere Europeo a Bruxelles, scuote la testa e allarga le braccia: “Le abbiamo esaurite – dice – prima di due o tre settimane non ne arriveranno”. “Non le hanno neppure i grossisti”, spiega. E non è nemmeno sicuro che arrivino: “Il governo sta facendo scorta, le sta comprando per gli ospedali”, dice. Eppure la ministra della Salute belga, Maggie de Block, ha spiegato che, anche se la sanità belga è “pronta a tutto”, per ora “non c’è nulla da segnalare”. L’obiettivo del governo belga (facente funzione dalle scorse elezioni, maggio 2019) è quello di “ritardare il più possibile” l’arrivo del coronavirus sul territorio nazionale, preparandosi nel frattempo. La paura della Covid19, però, in Belgio serpeggia, fomentata anche dai media: Rtbf si premura di informare il lettore che il coronavirus “si avvicina” al Belgio, dato che è ieri stato accertato un caso in Svizzera.
Corea del Sud – La Corea del Sud ha annunciato altri 115 nuovi casi accertati di infezione: in base agli aggiornamenti forniti dalle autorità sanitarie, il totale delle infezioni nel Paese è salito a quota 1.261.
Georgia – Anche in Georgia si è registrato il primo caso di contagio accertato di coronavirus.
Pakistan – Primi due casi di contagio. Uno è tratta di un 22enne ricoverato a Karachi. Il ministero della Salute ha precisato che il paziente è tornato dall’Iran pochi giorni fa.
Cina – Pechino, oltre all’auto-quarantena per gli stranieri in arrivo da Paesi colpiti dal coronavirus, ha approvato più misure per contenere il rischio del contagio nella città, tra cui la messa al bando della folla nei supermercati. Da oggi, infatti, c’è la regola sul rispetto dell’area di sicurezza nei supermercati tra un cliente e l’altro, pari al almeno due metri quadrati, ha reso noto il Beijing Municipal Commerce Bureau in una nota postata online. I negozi, in questo contesto, devono usare “strumenti intelligenti, rapidi e automatici per migliorare l’efficienza nella misurazione della temperatura corporea e per prevenire gli affollamenti”.
Iran – Il ministero della Salute di Teheran ha annunciato che altre quattro persone che avevano contratto il coronavirus sono morte. Il totale delle vittime confermate nel Paese sale così a 19. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono 44, di cui 15 a Qom, che resta la provincia più colpita. I contagi complessivi salgono così a 139.
Usa – Almeno cinque università americane hanno cancellato i programmi di studio in Italia. L’elenco comprende la Elon University, la Fairfield University, la Florida International University, la New York University e la Syracuse University, quasi tutte con programmi a Firenze. La sindaca di San Francisco, London Breed, ha dichiarato l’emergenza “per garantire che la città sia più pronta possibile nel caso” sia necessario rispondere a casi del nuovo coronavirus. Breed, secondo una nota, ha dichiarato che “sebbene non ci siano casi confermati tra gli abitanti di San Francisco, il quadro globale cambia rapidamente, dobbiamo rafforzare i preparativi”. La dichiarazione d’emergenza locale è un documento legale che permette di mobilitare risorse, accelerare piani d’emergenza, gestire il personale e altre misure straordinarie. Anche le contee di Santa Clara e San Diego hanno emesso ordini con cui rafforzare i preparativi. La misura di San Francisco ha effetto immediato ed è valida per sette giorni.
Vietnam – Il premier vietnamita Nguyen Xuan Phuc ha chiesto al ministero degli Esteri di predisporre il divieto di ingresso nel Paese ai cittadini dei Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia di coronavirus. Tra questi, Italia, Iran, Corea del Sud e Giappone. Attualmente, ci sono 83 persone in quarantena a Ho Chi Minh City e nella città costiera di Da Nang. Si tratta di viaggiatori recentemente arrivati in Vietnam con voli provenienti da Daegu, la città epicentro dell’epidemia in Corea del Sud. Altri 18 sudcoreani che al loro arrivo in Vietnam hanno rifiutato di sottoporsi alle misure di quarantena sono stati rimpatriati. Inoltre, le navi cargo provenienti dalla Corea del Sud saranno sottoposte a screening per verificare l’eventuale presenza del virus.
I 16 pazienti affetti da Covid-19 finora individuati in Vietnam sono tutti usciti dalla quarantena e sono ora in buone condizioni. L’ultimo paziente, un uomo di 50 anni, è stato dimesso ieri. Nelle ultime due settimane non è stato individuato nessun nuovo caso nel Paese.
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