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Coronavirus, i bar milanesi riaprono dopo le 18. Ma intanto c’è chi si è inventato ‘l’aperivirus’: “Un modo per non avere il locale vuoto”

Un cartello esposto nel bar “Metrocubo” di corso Garibaldi a Milano, mostrato da TgLa7, è diventato virale sui social. “Aperivirus dalle ore 14 alle ore 18”, si legge. Uno dei proprietari del locale, Ivo Franceschi, racconta a FQMagazine: “È una nota di colore in un momento di lavoro triste"

di Giulio Pasqui

Da stasera i bar a Milano potranno tornare a stare aperti con servizio assistito al tavolo anche dopo le 18: la Regione Lombardia chiarisce alcuni punti dell’ordinanza che, a causa dell’emergenza coronavirus, aveva imposto la chiusura di tutti i bar a partire dalle 18 fino alle 6 del mattino. Per evitare assembramenti, il servizio bar dovrà essere gestito solo al tavolo dal personale e non direttamente al bancone. Ma fino a oggi molti sono i locali che hanno dovuto fare i conti con l’ordinanza e restare chiusi dalle 18 in poi. Così qualcuno ha provato a “sdrammatizzare” e si è inventato un cartello che è diventato virale: l’aperivirus.

Un tempo c’erano le apericene, ora c’è l’aperivirus. Addio a spritz e noccioline? Macché. Un cartello esposto nel bar “Metrocubo” di corso Garibaldi a Milano, mostrato da TgLa7, è diventato virale sui social. “Aperivirus dalle ore 14 alle ore 18”, si legge. Uno dei proprietari del locale, Ivo Franceschi, racconta a FQMagazine: “È una nota di colore in un momento di lavoro triste. Cerchiamo di sdrammatizzare, ma non esiste alcun aperivirus. Non vogliamo speculare su un momento delicato. Gli aperitivi torneremo a farli da stasera. Com’è la situazione? La chiusura anticipata è stata un danno enorme agli incassi del locale, ma abbiamo rispettato la direttiva. Vale per noi così come per tutti gli altri. Questo, tra Porta Garibaldi e Moscova, è un posto di passaggio. Ma di gente, per strada, se ne vede molta meno. Qualcuno arriva con la mascherina, ma noi dietro al bancone non abbiamo né guanti né altro per coprire il volto”.

Eppure c’è chi l’aperivirus l’ha fatto davvero. Francesco e Aldo, i proprietari de “La Vineria della Bovisa”, si sono inventati l’aperivirus day. “Il nostro locale solitamente apre alle 17.30. Con l’ordinanza di chiusura alle 18, ci siamo dovuti inventare qualcosa per reagire. Così abbiamo cercato di metterci un po’ di ironia e abbiamo lanciato l’aperivirus, dalle 12. In questi giorni, di gente, se n’era vista pochissima. Ma ieri, tra le 17 e le 18, c’è stato un mini afflusso estemporaneo di persone. Erano tutti già esauriti da questi giorni di preoccupazione. Sono venuti a farsi quattro risate con un calice e alle 18 in punto tutti a casa”, ci hanno raccontato. Ma già da oggi, con o senza aperivirus, i locali potranno rifiatare: secondo le nuove disposizioni, i bar potranno restare aperti anche dopo le 18.

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