Ogni volta che nomino Renzi, lui mi fa due cause civili e mi chiede 100mila euro, anche quando mi limito a nominare il suo nome e cognome. Quindi, vorrei astenermi dal rinominarlo”. E’ la risposta ironica che, nel corso di “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, dà alla conduttrice Lilli Gruber, che gli chiede un’opinione sul silenzio del leader di Italia Viva in questo momento critico del Paese per via dell’emergenza del coronavirus.


“Ho cominciato a chiamarlo “l’Innominato” o “l’Innominabile” – continua, sempre in riferimento a Matteo Renzi – nella speranza che la smetta di farmi causa, anche perché purtroppo io non ho centinaia di migliaia di euro da dargli. Non li ho proprio. Vivo del mio lavoro e non ho potuto nemmeno nominare gente a Cassa Deposito e Prestiti, che possa farmi dei prestiti per comprarmi una villa”.

E chiosa: “Quindi, dico che lo trovo molto bravo, molto geniale, sempre più intelligente, molto umile e soprattutto molto bello. E’ un bellissimo uomo che mette a repentaglio l’eterosessualità degli eterosessuali più impenitenti che ci siano in Italia. Spero che questo lo accontenti e che almeno per stasera mi eviti la causa quotidiana in sede civile, il che veramente sta diventando abbastanza seccante. Gli faccio, quindi, i miei complimenti perché è il più bravo di tutti”.

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