L’invasione delle locuste in Africa orientale non accenna a risolversi e, anzi, un secondo arrivo in massa degli insetti è previsto nelle prossime settimane, tanto che l’organizzazione di aiuti umanitari Mercy Corps, citata da Bbc Africa, ha definito il fenomeno la causa della peggiore crisi umanitaria della regione degli ultimi tempi.
Tutto in aree che già vivono emergenze umanitarie dovute alla carenza di cibo o alle guerre. Ad esempio, a preoccupare particolarmente è la situazione in Sud Sudan, dove la popolazione fa già ricorso agli aiuti umanitari a causa del conflitto e delle tensioni interne. In questo contesto, il fatto che le locuste stiano devastando colture e pascoli non fa che aggravare gravemente la situazione. E la situazione non accenna a migliorare: gli esperti affermano che il numero di parassiti potrebbe crescere di 500 volte prima di giugno, quando inizia il clima secco che aiuta a frenarne la diffusione. Le locuste consumano ogni giorno una quantità di cibo equivalente al proprio peso corporeo e secondo la Fao questa è la peggiore invasione degli ultimi 25 anni in Somalia ed Etiopia e degli ultimi 70 anni in Kenya.
Altra situazione critica è quella che riguarda l’Uganda. Gli abitanti del distretto settentrionale di Kitgum stanno mangiando le locuste del deserto che hanno divorato le loro coltivazioni, secondo quanto riportano i media locali. I miseri raccolti nell’area, dovuti proprio all’invasione, hanno costretto gli abitanti della zona a far diventare gli insetti delle fonti alternative di cibo.
Scelta che ha creato ulteriori preoccupazioni, visto che il governo ugandese ha spruzzato pesticidi nelle aree infestate con l’obiettivo di fermare la diffusione delle locuste, ma la popolazione ha spiegato ai media che stanno catturando gli insetti per poi bollirli e asciugarli prima di friggerli.