“Cosa dovrebbe fare il ministro degli Esteri Luigi Di Maio? L’ho già detto in una videoconferenza col presidente del Consiglio Conte: dobbiamo pretendere dei livelli di reciprocità alle frontiere. Non è che possiamo accettare tutti e gli altri chiudono le frontiere, perché allora vuol dire che qualcosa non funziona. Ne va della credibilità del nostro Paese”. Sono le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenuto stamattina nel programma “Lavori in corso”, su Radio Radio.
Netta anche la risposta dell’amministratore leghista all’ipotesi di spostare l’evento Vinitaly: “Per ora non si sposta. Dopodiché, se avremo dei problemi gravi di natura sanitaria per cui ci sarà da evitare il contagio, valuteremo. Ma dovremo cambiare anche questo termine: contagio. Parliamo di un virus simil-influenzale. Su 100 pazienti, 80 guariscono da soli, 15 necessitano di un medico che li cura, 5 devono essere ricoverati in ospedale. La mortalità è dell’1%, in alcuni casi inferiore a quella di alcune influenze pesanti che abbiamo subito. L’anno scorso sono morte 7000 persone d’influenza. Se mandiamo a letto metà Italia o mezzo Veneto per questa sindrome influenzale finisce che io non ho più i medici per gli ospedali”.