Nel 2018 si appellarono alla Consulta 37 deputati del Partito democratico. E anche in quel caso i giudici definirono inammissibile la contestazione In quel caso al governo c'era il Carroccio insieme ai 5 stelle
Secondo la Corte costituzionale, i ricorsi di Lega-Fi-Fdi sulle modalità di approvazione del disegno di legge di bilancio 2020 sono inammissibili. Per i giudici della Consulta non sono emerse “gravi e manifeste violazioni delle prerogative parlamentari fatte valere nei conflitti”. A dicembre scorso era stato lo stesso Matteo Salvini a denunciare la compressione dei tempi di discussione del disegno di legge alla Camera e ad annunciare il ricorso.
Il centrodestra aveva protestato per la decisione del governo di mettere la fiducia sul testo e sul poco tempo concesso all’Aula e alle opposizioni. L’anno precedente erano stati 37 deputati del Partito democratico a fare ricorso alla Consulta contestando la stessa modalità di approvazione della manovra. Solo che in quell’occasione al governo c’era proprio il Carroccio. E anche in quel caso, la Corte costituzionale aveva stabilito che il ricorso fosse inammissibile.