Il governo non ha dato sufficienti rassicurazioni sull’impegno a tenere in conto, nell’esecuzione del progetto, gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi sul clima in materia di riduzione di emissioni nocive. Con queste motivazioni una Corte d’appello britannica ha accolto il ricorso presentato da gruppi di ecologisti, e sostenuto fra gli altri dal sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, contro il via libera dato di recente dopo molte esitazioni del governo Tory di Boris Johnson al progetto per la terza pista dell’aeroporto londinese di Heathrow.

Secondo i vertici di Greenpeace Uk e di altre associazioni ambientaliste promotrici del ricorso, il verdetto della Corte d’appello “fa a pezzi” il controverso progetto – contestato a suo tempo anche da parte dei deputati della maggioranza Tory in Parlamento – dell’espansione dello scalo. Mentre il sindaco Khan ha commentato la sentenza come un un fatto positivo, augurandosi che a questo punto il premier Boris Johnson “abbandoni definitivamente” l’idea della terza pista a Heathrow in favore di altri progetti.

Il governo, tuttavia, non cede. “La corte – ha sottolineato un portavoce del progetto Heathrow – ha respinto tutti i ricorsi contro il governo, inclusi quelli sui rumori e sulla qualità dell’aria, tranne che su una questione (quella delle rassicurazioni sul rispetto dell’Accordo di Parigi) chiaramente risolvibile. Faremo appello alla Corte Suprema, fiduciosi di avere successo. Espandere Heathrow, il maggior hub britannico, è compatibile con l’obiettivo emissioni zero entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi, ed è essenziale nella visione del primo ministro di una Gran Bretagna globale”. “La realizzeremo nel modo giusto, senza mettere a rischio il futuro del pianeta: Let’s get Heathrow done”, ha concluso con lo slogan di rito.

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