Anno bisesto, anno funesto. Perché? Cosa avete da lamentarvi del 2020? Perché questi musi lunghi? Sì, vabbè, c’è il coronavirus, ma passerà anche questo, come son già passate millemila altre cose, basta solo aver pazienza e tenere presente che l’universo ha 13 miliardi e mezzo di anni e non è che possiamo stare a spaventarci per ogni minimo incidente di percorso (che la natura è terribile).

Cerchiamo di veder la cosa in positivo, provate a fare come il mio coetaneo Giancarlo, classe 1968, che oggi sabato 29 febbraio 2020 compie 13 anni. Giancarlo ha avuto una vita molto intensa e riesce a vivere con lentezza questa modernità che non lo scalfisce e gli fa cavalcare gli anni nel migliore dei modi, alla faccia delle cassandre dell’anno bisesto anno funesto.

“Sembri ancora un ragazzino Giancarlo”, gli diciamo noi che siamo cresciuti insieme a lui in tutto questo tempo. E Giancarlo un ragazzino lo è davvero – e infatti oggi compie tredici.

Giancarlo è passato attraverso l’Austerity, il terrorismo degli anni Settanta, la Guerra Fredda, i mondiali dell’82, il cretinismo anni Ottanta, Chernobyl, l’Aids, il berlusconismo anni Novanta, il grunge, internet, gli anni zero, le torri gemelle, le guerre (sempre lontane da casa sua), i mondiali del 2006, gli smartphone, i social network ed eccolo qui alle prese con il coronavirus chiuso in casa davanti alla Playstation che aspetta che tutto passi (e tutto passerà) e non vede l’ora di diventare grande.

A settembre Giancarlo farà la prima superiore, studierà cose che hanno a che fare con mestieri che molto probabilmente non ci saranno più. “Ma chi se ne frega”, mi ha detto, “io ho tanta fiducia nel futuro”. Io lo voglio seguire a ruota. E voi? Pensateci, intanto buon 29 febbraio a tutti.

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