Cinema

Cesar, Roman Polanski vince il premio alla regia e Adele Haenel lascia la sala: “Vergogna”

La regia televisiva della premiazione ha subito inquadrato il rapido alzarsi dal proprio posto, e l’allontanarsi addirittura fuori dal teatro, della giovane attrice, candidata come miglior attrice per Ritratto di una giovane in fiamme. Ad alzarsi subito dietro di lei proprio la regista del film, Celine Sciamma, seguita alla spicciolata da alcune decine di donne e uomini presenti alla cerimonia

di Davide Turrini

Roman Polanski vince il Cesar alla regia e diverse attrici lasciano la sala della premiazione. L’ennesimo capitolo dell’affaire Polanski si conclude, per ora, con un ulteriore colpo di scena. Durante la serata dell’assegnazione dei premi Cesar in Francia, l’equivalente dei David di Donatello in Italia o degli Oscar negli Stati Uniti, la protesta è andata in scena pochi istanti dopo la vittoria di Polanski come miglior regista per il film L’ufficiale e la spia, in originale J’accuse.

La regia televisiva della premiazione ha subito inquadrato il rapido alzarsi dal proprio posto, e l’allontanarsi addirittura fuori dal teatro, della giovane Adele Haenel, candidata come miglior attrice per Ritratto di una giovane in fiamme. Ad alzarsi subito dietro di lei proprio la regista del film, Celine Sciamma, seguita alla spicciolata da alcune decine di donne e uomini presenti alla cerimonia. La Haenel in un elegante vestito blu ha esclamato, uscendo: “Vergogna”. Negli stessi secondi in cui si verificava la protesta in diretta tv, la presentatrice della serata, l’attrice e comica Florence Foresti ha pubblicato un post su Instagram con sfondo nero e la scritta: “Disgustata”.

Le nomination per il film di Polanski avevano già creato burrasca ai Cesar diverse settimane fa quando l’intero consiglio direttivo si era dimesso e il regista aveva dichiarato che non avrebbe partecipato alla serata temendo per la sua sicurezza. Anche il ministro francese della Cultura, Franck Riester, aveva dichiarato, prima della serata, che sarebbe stato “simbolicamente negativa” una vittoria di Polanski alla regia “vista la posizione che dobbiamo adottare contro la violenza sessuale e sessista”. L’ufficiale e la spia era candidato a ben 11 Cesar ed oltre a quello per la regia ha vinto quello per la miglior sceneggiatura non originale e per i costumi. Nei giorni scorsi la Haenel aveva ricordato la sua contrarietà a questa celebrazione di Polanski ricordando di essere stata vittima di molestie sessuali dai 12 ai 15 anni da parte di Christophe Ruggia, regista del primo film Devils da lei interpretato. Ruggia l’avrebbe ripetutamente baciata sul collo, toccata sul petto e sulle cosce, sia durante la lavorazione del film che durante le successive presentazioni al pubblico. Il regista, tramite il suo avvocato, ha negato ogni accusa. Polanski che non era presente alla cerimonia dei Cesar, è accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, fatto accaduto a Los Angeles nel 1977. Il regista ammise di aver avuto un rapporto sessuale con l’allora tredicenne Samantha Geimer. Per quel reato passò 42 giorni in prigione e successivamente cercò un accordo per una pena con la condizionale. Polanski però fuggì in Francia e da cittadini francese non può essere estradato dal suo paese.

Diverse le accuse che gli sono state rivolte nei decenni successivi, tra il supposto stupro dall’ex attrice Valentine Monnier, fatto avvenuto nel 1975, che la donna ha dichiarato in un’intervista nel novembre 2019. Rispetto al caso Geimer, nel 1993 Polanski ha raggiunto un accordo economico di risarcimento – 500mila dollari più interessi – con i legali della Geimer, ma, secondo diverse fonti giornalistiche, non ha mai tenuto fede per intero all’accordo. Nel 2008 la Geimer ha dichiarato che per lei Polanski “aveva già pagato abbastanza per il suo crimine” e che desiderava non fosse “condannato ad ulteriori punizioni”.

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