Tende per il triage fuori dall’ospedale di Mantova: la Protezione Civile allestisce una tensostruttura esterna dedicata ai casi sospetti di coronavirus, in modo da limitare i rischi di contagio, e riorganizza i percorsi ospedalieri per fronteggiare il maggiore afflusso di pazienti. La separazione dei due percorsi facilita l’attività del personale, abbreviando i tempi necessari alla presa in carico. Le tende sono state montate anche in altri ospedali in Italia – 31 solo a Roma, ma anche a Cremona, Napoli, Torino – e di fronte a vari istituti penitenziari della Lombardia. Venti tende autostabili a quattro campate, di circa 40 mq, dotate di doppio ingresso e relativo impianto elettrico, che verranno montate per avere uno spazio sicuro dedicato ai necessari controlli previsti dalla legge sui detenuti in ingresso, sugli arrestati e su quelli provenienti da altri istituti.

Le tende per il triage infettivologico sono una delle disposizioni dell’Unità di crisi della Protezione civile e servono ad accogliere solo i pazienti con sintomi sospetti: tosse, febbre, difficoltà respiratorie. Tutti gli altri, invece, vengono accolti al triage ordinario, che a Mantova è stato collocato temporaneamente nella hall dell’ospedale. Nella sala d’attesa del Pronto Soccorso sono stati allestiti posti letto per i pazienti in attesa di tampone che non presentano sintomi respiratori gravi. Da lunedì saranno riaperte le seguenti attività ambulatoriali e di sportello: screening, medicina legale con commissioni patenti e invalidi, ma restano sospese le vaccinazioni. All’ospedale di Mantova si lavora anche per aumentare il numero dei posti letti in isolamento, visto il carico di lavoro a cui sono sottoposte altre province.

Anche a Cremona, davanti all’ospedale, è attiva una tensostruttura per gestire l’emergenza. La Asl Torino 4 ha montato tende pneumatiche”per le attività di pre-triage” davanti ai pronto soccorso di Chivasso, di Ciriè, di Ivrea e di Cuorgnè e del Punto di primo intervento di Lanzo. A Roma sono state allestite 31 tende, gonfiabili simili a quelli usati per il terremoto dalla protezione civile, che serviranno a fare filtro e creare un percorso separato per i potenziali infetti: le prime sono apparse nel cortile dello Spallanzani, poi al ‘Grassi’ di Ostia, al Sant’Andrea, a Tor Vergata, al Gemelli e al Cristo Re, ed entro oggi tutte e 31 dovrebbero essere in piedi.

L’ospedale “Cardarelli” di Napoli una tensostruttura per il pre-triage filtra gli arrivi al pronto soccorso in caso di sospetta infezione da coronavirus. La Protezione civile ha provveduto, oggi, ad allestire tende da campo in una zona all’aperto poco distante dal pronto soccorso, normalmente molto affollato. Se al pronto soccorso dovesse recarsi un paziente con evidenti sintomi riconducibili al nuovo coronavirus, dopo la valutazione del personale sanitario, il caso sospetto sarà poi trasferito all’ospedale “Cotugno”, centro di riferimento per le malattie infettive.

In Puglia, i medici di base e i pediatri hanno approvato i nuovi protocolli operativi: stabilendo, tra l’altro, che il triage di possibili pazienti che hanno contratto il virus dovrà avvenire telefonicamente, per evitare la concentrazione di persone negli ambulatori e studi medici. Per quanto riguarda la guardia medica, pur rispettando gli orari di apertura previsti, in caso di febbre e tosse non ci dovrà essere accesso diretto in ambulatorio ma sempre un primo triage telefonico o al citofono, quindi restando all’esterno della struttura.

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