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Coronavirus, l’assonanza del nome fa crollare le vendite della birra messicana Corona: “Perdite dei ricavi per circa 285 milioni di dollari”

Il marchio risente degli effetti negativi del nome simile quello del virus soprattutto in Cina e negli Stati Uniti dove, stando a quanto riportato dalla Cnn, il 38% dei consumatori non la comprerebbe "in nessun caso"

di F. Q.

Effetti negativi del Coronavirus sulle vendite. È quello che sta accadendo alla birra messicana Corona, soprattutto in Cina. Il motivo? L’assonanza del nome. Questo quanto reso noto dal gigante delle bevande Anheuser-Busch InBev che detiene anche il marchio Corona. “Per i primi due mesi del 2020 stimiamo che la diffusione del virus ha causato perdite dei ricavi per circa 285 milioni di dollari“, ha comunicato la multinazionale, come si legge sui media americani. Il calo ha riguardato in particolare la Cina, sin dal periodo del capodanno cinese che è coinciso con l’inizio dell’epidemia.

Numeri che rispecchiano quelli di un indagine della 5W Public Relations. La messicana Corona, secondo la Cnn che riporta l’indagine, sarebbe in sofferenza anche sul mercato Usa. Il 38% degli americani non acquisterebbe Corona “in nessun caso” a causa dell’epidemia, mentre un altro 14% non ordinerebbe una Corona in pubblico. Il campione del sondaggio è formato da 737 bevitori di birra statunitensi. E sempre secondo la Cnn, in febbraio ci sarebbe stato un aumento delle ricerche su Google di “Corona beer virus” poi diminuito. YouGov ha condotto un altro sondaggio che mostra come l’intenzione di acquisto della birra Corona è al livello più basso degli ultimi due anni. Intanto Ab InBev è crollato in borsa del 18,49%.

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