“La valutazione unanime dei vertici del mondo sportivo e calcistico è stata quella di prediligere il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti, tenendo conto anche delle ripercussioni a livello di immagine sul nostro Paese e delle difficoltà nella programmazione di turni supplementari in un calendario mai come quest’anno denso di appuntamenti nazionali e internazionali”. Queste le parole del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, dopo la decisione della Lega di serie A di rinviare al 13 maggio Juventus-Inter e altre quattro partite, inizialmente previste per domani domenica 1 marzo ma a porte chiuse. “L’emergenza a seguito dei casi di Coronavirus in Italia ha costretto il Governo e le altre autorità a prendere decisioni impopolari, ma necessarie – ha spiegato il ministro – Decisioni che devono essere modulate e aggiornate in base all’andamento dei dati e ai consigli della comunità scientifica”.

Una scelta che non ha trovato d’accordo il leader della Lega, Matteo Salvini: “Rinviare #JuveInter a maggio, che senso ha??? Porte aperte o porte chiuse, per me si doveva giocare e offrire agli Italiani qualche ora di serenità e al mondo un’immagine di tranquillità”, ha twittato. Parere diametralmente opposto quello di Paolo Cento di Sinistra Italiana-Leu: “Le polemiche politiche contrarie a questa decisione sono strumentali e incomprensibili perché penalizzano tifosi e sportivi che hanno già pagato biglietto e abbonamento. Semmai dobbiamo augurarci tutti che queste limitazioni siano revocate per il proseguimento del campionato e proprio dallo sport arrivi un segnale di rapido ritorno alla normalità superando gli eccessi mediatici di questi giorni”. È stata una “scelta saggia” quella di optare per il rinvio secondo il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Rinviate le partite di oggi compresa Udinese-Fiorentina. Scelta saggia che ho auspicato fin dall’inizio anche in modo formale. La partita a porte chiuse avrebbe creato danni economici e un’immagine pessima del nostro Paese”, ha twittato.

Non è contento di come è stata gestito il rinvio Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter: “Siamo in un momento delicato in cui ci sono problematiche di salute ed economia e lo sport viene dopo, ma facendo autocritica la cosa poteva essere affrontata prima senza prendere decisioni all’ultimo momento, e questo lo affermo in maniera molto decisa”, ha spiegato.

E la decisione di posticipare al 13 maggio il big match della 26esima giornata Juventus-Inter ha immediatamente scatenato la reazione dei tifosi, soprattutto quelli di fede nerazzurra con gli hashtag #CampionatoFalsato e #FermiamoStaPagliacciata entrati in tendenza su Twitter coi tifosi interisti contrariati dal rinvio al 13 maggio del match che si sarebbe dovuto disputare a porte chiuse. A non piacere al tifo nerazzurro è il calendario serratissimo della squadra di Conte che deve già recuperare la sfida contro la Sampdoria. Nel caso in cui l’11 di mister Conte dovesse arrivare fino in fondo in Coppa Italia ed Europa League, nel mese di maggio si troverebbe a giocare 8 gare dal 3 al 27 maggio senza considerare la sfida contro la Sampdoria il cui recupero non è stato ancora fissato.

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Juventus-Inter rinviata, la Lega di Serie A contro i nerazzurri: “Abbiamo proposto di giocare a porte aperte lunedi. Marotta ha rifiutato”

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