Sono oltre 1500 i casi positivi al coronavirus in Italia, a poco più di una settimana dall’inizio dell’emergenza. Secondo i dati comunicati dalla protezione civile nella conferenza stampa quotidiana, sono 1577 i contagiati e 83 i pazienti guariti. Le vittime sono invece 41, di cui 31 in Lombardia. Proprio l’assessore lombardo Giulio Gallera, parlando ai giornalisti, ha rettificato il numero dei decessi specificando che in Regione sono 31 e non 24 come comunicato in un primo momento. A questi vanno aggiunti altri dieci decessi avvenuti in Italia. In totale si registrano 140 pazienti in terapia intensiva. Negli ospedali italiani sono state allestite 283 strutture di pre-triage e 21.127 sono i tamponi effettuati dall’inizio della crisi.
In giornata sono stati anche ufficializzati i primi casi in Friuli Venezia Giulia: due pazienti sono risultati positivi a Gorizia, altre tre persone positive a Udine e una a Trieste. Quattro, ha dichiarato il presidente Massimiliano Fedriga, sono riconducibili a un convegno avvenuto nell’ateneo di Udine. In seguito all’accertamento dei sei casi, il governatore ha chiesto la chiusura di scuole e università. Ma il decreto emesso dal governo non prevede la chiusura delle scuole nella sua regione. L’Istituto superiore di sanità in giornata ha confermato anche un terzo caso in Abruzzo, negativi invece i contatti della famiglia di Fiumicino, dove una donna si è ammalata dopo aver fatto visita ai parenti di Bergamo. Intanto nel lodigiano 18 persone sono state denunciato per aver eluso i controlli nella zona rossa, violando il divieto in ingresso e in uscita: le forze dell’ordine che presidiano l’area hanno scoperto diversi casi usciti per andare nei paesi vicini, e altri che al contrario entravano per fare visita ai parenti isolati. A Roma è stata chiusa la chiesa San Luigi dei Francesi perché un sacerdote partito da lì è risultato positivo una volta rientrato a Parigi.
Il primario infettivologo del sacco di Milano, Massimo Galli, in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato di una situazione “francamente emergenziale” dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria. “Una marea montante di pazienti impegnativi” e che anche un sistema sanitario eccellente come quello italiano “rischia di non reggere un tale impatto”.
Lombardia – In Lombardia sono stati rilevati 984 casi, 406 i ricoverati e 106 i pazienti in terapia intensiva. Sono 46 le persone positive nella città metropolitana di Milano, di cui 18 in città. A Bergamo 209, Brescia 49, Como e Lecco 2, Cremona 214, Lodi 344, Monza e Brianza 6, Milano 46 di cui 18 a Milano città, Mantova 4, Pavia 78, Sondrio 3, Varese 4. In verifica 23. L’assessore Gallera ha ribadito che a livello regionale si punta ad assumere “medici in quiescenza e specializzandi” per far fronte alla mancanza di posti. Inoltre ha fatto un appello perché gli “ultra 65enni”, che ha definito “l’anello più vulnerabile della catena”, stiano a casa e “si muovano il meno possibile”: “Potrebbe essere risolutivo per loro e per il contenimento della diffusione del virus. Le persone finora decedute hanno tutte più di 65 anni, quindi il messaggio che oggi lanciamo agli over 65 è di rallentare i momenti di socializzazione, attiveremo tutte le iniziative possibili per far sì che queste persone non abbiano la necessità di uscire di casa”.
Emilia-Romagna – Salgono a 285 i casi di positività su 1.795 test fatti nella Regione Emilia-Romagna. Ai cinque decessi già avvenuti se ne aggiungono tre: due uomini rispettivamente di 79 e 76 anni, già affetti da diverse patologie, residenti nel Parmense e ricoverati in ospedale e un uomo di 74 anni affetto da gravi patologie, residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale. Rimane Piacenza la provincia più colpita, con 174 casi; 59 sono a Parma e due a Ravenna, mentre non ci sono nuovi casi a Modena (24), a Rimini (16), a Reggio Emilia (7), a Bologna (2) e a Forlì-Cesena (1). Sono tredici in totale i pazienti ricoverati in terapia intensiva. La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti, 24 non hanno alcun sintomo e 137 – quasi la metà -stanno seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere.
Veneto – Il numero delle persone positive al coronavirus è salito a quota 265, mentre sono 64 i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e 14 in terapia intensiva. I morti sono tre. La terza vittima è un 67enne di Mira è deceduto oggi pomeriggio all’ospedale di Padova. L’anziano era affetto da altre gravi patologie. Sono 25 le persone in cura a Padova. Dei contagiati, 88 sono a Vò, 72 a Treviso, 42 in provincia di Venezia con esclusione di Mirano, 31 a Padova con l’esclusione di Vò e Limena, 14 a Limena,, 6 a Mirano, 4 a Verona, 3 a Vicenza, 2 a Belluno. Altri due casi sono collegati al focolaio lombardo e per uno è in corso l’assegnazione epidemiologica. A rilevarlo il bollettino della Regione aggiornato alle ore 17.
LA CRONACA ORA PER ORA
20.53 Quarto caso in Puglia – Un quarto caso di infezione da Coronavirus è stato accertato oggi in Puglia: si tratta di una ragazzo di 29 anni che lavora in Lombardia ma rientra a Bari ogni fine settimana. La conferma arriva dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro. Il tampone sarà trasmesso all’Istituto superiore della sanità per la controprova. L’infezione – secondo quanto ricostruito – sarebbe stata contratta in Lombardia, nella sede di lavoro del 29enne, riferisce la Regione Puglia. In Puglia il paziente ha avvertito i primi sintomi. Il ragazzo è ricoverato al Policlinico di Bari, l’Asl sta ricostruendo la rete di contatti per l’attivazione della misura di prevenzione dell’isolamento domiciliare. Si tratta del quarto caso in Puglia, dopo il 33enne di Torricella (Taranto), il paziente numero uno, e due suoi parenti, la moglie e il fratello rimasti però asintomatici.
20.52 Marche, 35 positivi – Nelle Marche sale a 35 il numero dei tamponi positivi al Coronavirus (33 in provincia di Pesaro Urbino e due in quella di Ancona) mentre le persone in isolamento domiciliare sono 228. Lo fa sapere la Regione Marche: “Il Gores ha comunicato oggi che la Sod Virologia ha rilevato 11 tamponi positivi al Coronavirus, dieci provenienti dall’Area Vasta 1, provincia di Pesaro Urbino, e uno dall’Area vasta 2 provincia di Ancona. Questi 11 campioni saranno inviati domani all’Istituto superiore di sanità per la conferma”. Nelle Marche son sette i ricoveri in terapia intensiva e nove i ricoveri fuori dalla terapia intensiva. “Ringrazio tutti gli operatori sanitari e tutti coloro che anche in questo fine settimana hanno garantito presenza, assistenza e intervento h24 – ha detto il presidente Luca Ceriscioli – stiamo lavorando tutti insieme per fronteggiare l’emergenza e questo è un grande valore per la nostra regione”
20.41 – Piemonte, “nessuna richiesta di ospitare malati” – Ad ora non abbiamo avuto alcuna richiesta dalla Regione Lombardia”. Lo ha detto il responsabile dell’emergenza sanitaria del Piemonte, Mario Raviolo, rispondendo a chi domandava se erano già arrivate richieste per ospitare malati da altre regioni. Raviolo ha poi precisato che in Piemonte i posti di rianimazione sono circa 200.
20.30 – In Liguria 21 casi positivi – Al momento sono 21 in tutto i casi positivi al coronavirus in Liguria, oltre 300 invece i soggetti in sorveglianza attiva nelle diverse Asl della regione.Sono i numeri forniti questa sera durante il punto stampa dei vertici liguri e della sanità regionale sulla situazione in Liguria. “Le novità – ha spiegato l’assessore alla Sanità Sonia Viale – sono un caso positivo a Rapallo e 2 a Laigueglia. Il tampone effettuato su un soggetto che era in corso di valutazione, proveniente da Singapore in aereo, è risultato invece negativo”.Durante la conferenza stampa è stato confermato che tra i casi positivi c’è anche quello di un operatore sanitario di Savona.
19.53 – In Campania 17 positivi – Sono 17 in totale i casi di contagiati da coronavirus in Campania; sono risultati positivi alle controanalisi i 4 tamponi positivi individuati ieri dal laboratorio dell’ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento regionale per le malattie infettive. I quattro tamponi positivi erano stati inviati a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità, come per i casi precedenti. La conferma della positività è arrivata con il bollettino della Protezione Civile che fotografa la situazione dell’epidemia da coronavirus in tutta Italia, pubblicato sul sito del Ministero della Salute. Altri 5 tamponi sono risultati positivi e, come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo rende noto la task force della Protezione civile della Regione Campania. Se fosse confermata la positività alle ulteriori analisi sarebbero 22 i casi.
19.22 – Il sindaco di Nembro (Bergamo): “Positivo, sto bene” – C’è anche il sindaco di Nembro, poco più di 11.500 abitanti in provincia di Bergamo, tra i contagiati dal coronavirus. Lo stesso primo cittadino, Claudio Cancelli, ha pubblicato un video su Facebook per informare i concittadini della sua positività al virus. “Sto bene, ho avuto due giorni con qualche linea di febbre che da ieri non c’è più e sono in isolamento da giovedì mattina coi primi sintomi. È giusto che lo sappiate da me piuttosto che dagli organi di stampa”, aggiunge il sindaco di Nembro, che si dice “sereno e attivo nel seguire le attività del Comune, anche se ovviamente da casa nella mia camera di isolamento”. “Tutta la giunta, i consiglieri e i dipendenti comunali sono costantemente impegnati. Siamo una squadra forte, coesa e determinata – sostiene ancora il primo cittadino – Quindi il vostro sindaco è qui e vuole guardare al nostro futuro di comunità con speranza. Il periodo è difficile, ma dobbiamo avere tutti fiducia nella nostra capacità di ripresa”.
19.14 – L’assessore Gallera: “Anticiperemo le lauree degli infermieri” – In aprile a Milano si dovevano laureare circa 150 infermieri: abbiamo chiesto di anticipare le lauree per avere a disposizione immediatamente nuovi infermieri – ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, nella consueta conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus. Le lauree, ha spiegato l’assessore, saranno “in teleconferenza già in settimana e ci sarà la possibilità di avere a disposizione un numero molto alto di infermieri, oltre 100 infermieri, già dal 10 marzo“. A quanto riferisce Gallera l’ok per le lauree anticipate è stato concordato con Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo e anche Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Lombarde.
19.07 – In Liguria 21 contagiati – I contagiati in Liguria sono 21. Rispetto a ieri, due nuovi positivi provengono da Laigueglia, uno nuovo da Rapallo, dove è stata trovata positiva una turista di Cremona giunta in vacanza nei giorni scorsi. Lo hanno annunciato il governatore ligure Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Sonia Viale. La partita Sampdoria-Verona sarà a porte chiuse.
18.50 – Per l’Organizzazione mondiale della sanità l’ospedale Sacco è “un modello”
“L’Oms ha visitato il Sacco e dà giudizi molto positivi per il modello messo in campo dalla Regione Lombardia per la gestione di questa emergenza e ci hanno detto che intendono prenderlo come modello per altri Paesi”. E’ quanto emerso dal punto stampa della Regione Lombardia con gli assessori e il governatore Fontana.
18.45 – Gallera: “Assumeremo specializzandi come i medici in quiescenza”
“Questo non è il momento delle polemiche ma di tirarsi su le maniche, quindi benissimo gli specializzandi come i medici in quiescenza”. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, interviene così in merito all’assunzione dei medici in pensione. “C’è un tema di medici qualificati, perché per operare in Rianimazione occorre disporre di competenze specifiche, questo sì, ma stiamo scorrendo anche gli elenchi dei medici specializzandi”, aggiunge Gallera.
18.40 – L’assessore Gallera: “Il dato corretto dei decessi in Lombardia è 31”
“Mi hanno appena dato il dato corretto dei decessi in Lombardia e sono 31”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, correggendo il dato di 24 decessi che aveva dato all’inizio della conferenza stampa.
18.38 – I casi in Emilia Romagna
Salgono a 285 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, su 1.795 test fatti. Ai 5 decessi già avvenuti se ne aggiungono 3: due uomini rispettivamente di 79 e 76 anni, già affetti da diverse patologie, residenti nel Parmense e ricoverati in ospedale e un uomo di 74 anni affetto da gravi patologie, residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale. Rimane Piacenza la provincia più colpita, con 174 casi; 59 sono a Parma e 2 a Ravenna, mentre non ci sono nuovi casi a Modena (24), a Rimini (16), a Reggio Emilia (7), a Bologna (2) e a Forlì-Cesena (1). La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti, 24 non hanno alcun sintomo e 137 – quasi la metà -stanno seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere. Sono invece 13 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.
18.35 – Assessore Gallera: “Ultra 65ennni sono l’anello più vulnerabile della catena”
Sono gli ultra “65enni sono l’anello più vulnerabile della catena, devono rimanere a domicilio e muoversi il meno possibile perché potrebbe essere risolutivo per loro e per il contenimento della diffusione del virus”. Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, nella consueta conferenza stampa di Palazzo Lombardia per fare il punto sull’emergenza coronavirus. “Le persone finora decedute hanno tutte più di 65 anni, quindi il messaggio che oggi lanciamo loro è di rallentare i momenti di socializzazione – aggiunge – attiveremo tutte le iniziative possibili per far sì che queste persone non abbiano la necessità di uscire di casa”.
18.31 – Istituto superiore di sanità: “Infezione circolava già nella seconda metà del mese di gennaio”
“I primi casi ricostruiti retrospettivamente risalgono all’inizio del mese di febbraio, ma l’infezione probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche per fare ricostruzioni retrospettive oltre alle proiezioni”. Lo ha detto Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza coronavirus.
18.30 – Borrelli: “283 le strutture pre-triage”
“Un dato importante è relativo alle strutture di pre-triage, fuori dagli ospedali, che sono 283”. Lo afferma il Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, parlando alla Protezione civile.
18.15 – Fedriga: “Prorogata la chiusura delle scuole in Friuli Venezia Giulia”
Le attività didattiche in Friuli Venezia Giulia sono sospese per ulteriori sette giorni. Lo stabilisce, intervenendo su università e scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi i servizi educativi dell’infanzia, un’ordinanza alla firma del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il provvedimento – informa una nota della Regione Fvg – sarà esecutivo dalla mezzanotte di oggi e rimarrà in vigore fino alle 24 di domenica 8 marzo.
18.10 – Protezione Civile: “In totale ci sono 1577 casi di pazienti positivi”
Sono 1.577 le persone che ad oggi risultano positive al Coronavirus. A queste si aggiungono 34 persone decedute – dunque cinque nell’ultimo giorno – e 83 guariti in tutta Italia. E’ il bilancio fornito dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
18.10 – L’assessore della Lombardia Gallera: “A oggi sono stati rilevati 984 casi. 406 i ricoverati, 106 i pazienti in terapia intensiva”
18.05 – Conferenza stampa dalla Regione Lombardia: LA DIRETTA VIDEO
18 – Sbloccati gli esami di abilitazione in medicina
Sbloccati gli esami di abilitazione in medicina, sospesi per l’emergenza coronavirus. Lo annuncia il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che ringrazia “il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, per aver dato seguito alla nostra richiesta, sbloccando gli esami di abilitazione alla professione di medico chirurgo”.
17:00 – Toti: “In Liguria scuole aperte da mercoledì”
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha detto che le scuole riapriranno da mercoledì “per lasciare il tempo agli istituti di dotarsi di tutti gli strumenti utili alla prevenzione anti coronavirus”. L’annuncio è arrivato oggi pomeriggio, al termine del vertice in Prefettura sull’epidemia di coronavirus a cui hanno partecipato i quattro prefetti liguri.
16:40 – Sesto positivo in Friuli Venezia Giulia
È risultato positivo al test del coronavirus un nuovo caso che era in osservazione: una persona di Gorizia che presentava già sintomi e che è ora in quarantena domiciliare. Il campione del test è stato inviato all’Istituto Superiore di Sanità per la doppia verifica. Finora i tamponi effettuati nella regione sono stati 243, dei quali 16 sono in corso di esame e in tutto le persone in osservazione in quarantena domiciliare sono 122.
16:00 – Sicilia: “Effettuati 291 tamponi, 6 positivi”
L’assessorato regionale alla Salute fa sapere che in Sicilia sono stati effettuati 291 esami su altrettante persone: 6, fino ad oggi, i casi positivi.
15:30 – Teatro alla Scala chiuso fino all’8 marzo
Il Piermarini, dove le rappresentazioni sono sospese per ordinanza regionale e un corista era stato trovato positivo al virus, resterà chiuso “almeno” fino all’8 marzo. “Tutti gli spettacoli e le manifestazioni aperti al pubblico previsti al Teatro alla Scala fino all’8 marzo – si legge sul sito – sono annullati”. Cancellati il concerto del coro e dell’orchestra della Scala diretti da Zubin Mehta il 7 marzo e la prima della Salomè di Richard Strauss diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Damiano Michieletto, una delle produzioni più attese dell’anno.
15:00 – “4 nuovi casi Friuli erano a incontro in Ateneo”
I quattro nuovi casi di coronavirus registrati oggi in Friuli Venezia Giulia lo scorso 20 febbraio avevano partecipato a un incontro all’ateneo di Udine con una persona proveniente dal Piemonte risultata positiva al test. I tre pazienti di Udine sono “asintomatici”, il quarto, una docente triestina, è invece sintomatico. Lo ha detto il governatore Fedriga, precisando che all’incontro non erano presenti studenti. Tutti e quattro si trovano nelle loro abitazioni, come anche il paziente di Gorizia risultato positivo ieri, le cui condizioni sono in deciso miglioramento. Effettuati 218 tamponi, di cui solo 5 sono positivi.
14:45 – Rezza: “Necessario rallentare l’onda dei contagi”
Nel corso della stessa intervista su Rai3, Rezza ha detto che è “difficile dire quando ci sarà il picco” e che le prossime due – tre settimane saranno necessarie per capire “come vanno queste misure di distanziamento sociale che abbiamo messo in campo nelle zone colpite: non darsi la mano, non abbracciarsi, non andare in locali sovraffollati”. Se queste misure avranno successo, dice, dovrebbero abbattere almeno della metà la trasmissione del virus. “Dobbiamo sapere però che in Italia e in Europa potranno scoppiare altri focolai. Lo stiamo vedendo in Germania e in Francia”.
14:40 – Rezza: “Per il vaccino ci vuole un anno”
Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, ha parlato dei tempi per un eventuale vaccino per Covid-19. “Per mettere a punto il vaccino contro il coronavirus “ci vuole un anno”. Ospite di ‘Mezz’ora in Più’ su RaiTre, ha aggiunto: “La tecnologia per svilupparlo c’è, già esiste un candidato vaccino, ma poi occorre testarne la sicurezza e l’efficacia e va prodotto in moltissime dosi. Un anno di tempo ci vuole tutto”.
14:30 – Fedriga: “Chiediamo chiusura scuole”
Dopo i nuovi casi positivi al test del coronavirus – uno a Trieste e tre a Udine – il governatore del Friuli Venezia Giulia ha chiesto la sospensione delle attività didattiche nelle università e nelle scuole ossia la sospensione del servizio. Dobbiamo cercare di abbassare il rischio il più possibile”. ha detto per motivare la richiesta. “Le università prevedono una grande mobilità sia regionale sia extra regionale”, perciò riaprendole “rischiamo di alleggerire troppo le misure di prevenzione visti i nuovi casi emersi”. Per quanto riguarda le scuole, “al loro interno esiste un rischio maggiore di diffusione dei virus”.
13:20 – A Roma chiude San Luigi dei Francesi
La chiesa di San Luigi dei francesi a Roma, dove è conservato un Caravaggio, oggi non aprirà “per misure precauzionali”. Niente messe né visite: sul sito si legge che è chiusa “fino a nuovo ordine” per via di una decisione dell’ambasciata di Francia a Roma. Questa sera non si celebrerà messa neanche a Sant’Ivo dei Bretoni, sempre nella Capitale. Si tratta della prima disposizione del genere nella Capitale dovuta al fatto che un sacerdote della diocesi di Parigi, che era stato a Roma, ora è in ospedale in Francia affetto da coronavirus. Sul sito però non si fa cenno esplicito al coronavirus, né se possa essere stato colpito dall’epidemia un prelato d’Oltralpe.
13:15 – Due nuovi casi in Abruzzo
Positivi anche la moglie e il figlio dell’imprenditore brianzolo in vacanza a Roseto, ricoverato da mercoledì all’ospedale di Teramo. I campioni saranno ora inviati all’Istituto Superiore di Sanità per le controanalisi. Tutta la famiglia si trova attualmente ricoverata in isolamento nel reparto di malattie infettive del Mazzini, ma il test sull’altra figlia ha invece dato esito “dubbio”.
13:00 – Altri due medici positivi al Policlinico di Milano
Dopo il dermatologo risultato positivo al coronavirus la scorsa settimana, altri due medici del Policlinico di Milano, un infettivologo e un neurochirurgo, sono risultati positivi ai tamponi per il virus Sars-Cov-2, eseguiti presso l’ospedale la scorsa settimana. Nessuno dei due medici è ricoverato, si trovano entrambi a casa con sintomi lievi. Tutti gli altri 160 tamponi fatti nei giorni scorsi al Policlinico sono risultati negativi.
12:50 – Una nuova vittima a Piacenza
Salgono a 269 i casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna, su 1.736 test refertati. Ai 4 decessi già avvenuti se ne aggiunge un quinto: un uomo di 79 anni, già affetto da molteplici patologie, era ricoverato a Piacenza, che resta la provincia più colpita con 160 casi. 58 sono a Parma, 24 a Modena, 16 a Rimini, 7 a Reggio Emilia.
12:30 – 18 denunciati per aver eluso i controlli nella zona rossa
Avevano cercato di uscire dalla zona rossa e andare in locali e negozi, o di entrare nella zona isolata per trovare parenti: diciotto persone sono state denunciate in provincia di Lodi. Sono stati tutti scoperti negli ultimi giorni dai carabinieri e dalle altre forze dell’ordine che recintano la zona.
12:17 – Il Papa non parteciperà agli esercizi spirituali ad Ariccia
Il Papa ha annullato la sua visita ad Ariccia per gli esercizi spirituali. “Purtroppo il raffreddore mi costringe a non partecipare quest’anno, mi unisco da qui”, ha detto all’Angelus chiedendo preghiere per il ritiro quaresimale della Curia. Da giovedì Papa Francesco è rimasto a Santa Marta, dove ha proseguito a celebrare messa e ad avere degli incontri, rinunciando invece agli appuntamenti fuori dal Vaticano e anche a quelli previsti nel Palazzo Apostolico.
12:15 – Distanze di sicurezza per i fedeli in Vaticano
Nuove disposizioni per i controlli in Vaticano: lo scopo è evitare assembramenti tra la folla dei fedeli che, anche se meno di altre domeniche, riempie piazza San Pietro. Le forze di sicurezza hanno fatto in modo che ci siano file più ordinate agli ingressi, i pellegrini vengono controllati uno alla volta garantendo una distanza di diversi metri tra chi viene controllato e le persone che sono dietro. Dopo il primo filtro, resta quello dei metal detector, sotto il colonnato, dove gli addetti non sono comunque al momento dotati di termo-scanner.
12:00 – Spallanzani: “Negativi i test ai contatti della famiglia di Fiumicino”
“Al momento sono solo tre i nuovi casi di positività al coronavirus – inclusa la donna e la figlia – non destano preoccupazioni”. Nell’ultimo bollettino medico, l’Istituto romano specializzato in malattie infettive dice di aver sottoposto a test 204 pazienti fino ad oggi, di cui 177 risultati negativi – e quindi dimessi – e 27 ancora ricoverati. Negative anche le persone entrate in contatto con la famiglia di Fiumicino: rimangono sotto sorveglianza attiva in 51 – tra insegnanti, compagni di classe dei figli e conoscenti – ma nessuno di loro, al momento, ha contratto la malattia. L’ospedale ha anche ricordato del miglioramento dei primi due casi in assoluto di covid-19 in Italia, la coppia cinese, che “continua il percorso riabilitativo. Sono in buone condizioni cliniche e sono stati ricoverati in un’unica stanza”.
11:30 – Piacenza chiude tende per triage
La Usl di Piacenza ha deciso di riportare il triage del pronto soccorso dentro l’ospedale, chiudendo quindi la postazione medica che era stata aperta nei giorni scorsi all’esterno, come in molti altri ospedali italiani. La decisione è stata presa per il consistente numero di accessi non legati al coronavirus e soprattutto per via della pioggia, che rende difficile e scomodo usare la tensostruttura.
Nella camera calda, spiega l’azienda, viene fatta una prima valutazione, utile per smistare i pazienti all’interno dei servizi ospedalieri, rispettando tutti i criteri di sicurezza e salvaguardia. La postazione esterna sarà eventualmente riaperta se le condizioni dovessero cambiare.
11:05 – A Venezia tavolo per valutare l’impatto economico
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha convocato per domani, lunedì 2 marzo alle ore 9.30, nella sede della Città Metropolitana di Venezia, i rappresentanti delle categorie economiche e sociali del territorio per comunicazioni in merito all’impatto dell’emergenza Covid-19.
11:00 – In Veneto 223 positivi e 7 dimessi
Salgono a 223 i casi di positivi al coronavirus, di cui 59 sono ricoverati in ospedale. “Quindi la diffusione del contagio cresce ma non in maniera esponenziale”, ha detto ai cronisti il presidente del Veneto Luca Zaia, sottolineando che ci sono i primi 7 dimessi.
10:55 – 24 positivi nelle Marche
13 nuovi tamponi positivi nella Ragione Marche, che si sommano agli 11 già inviati all’Iss: ora si attende la conferma dell’Istituto. Di questi, 23 sono in provincia di Pesaro Urbino e, per la prima volta, uno è anche nella provincia di Ancona.
10:50 – San Marino impone la quarantena fiduciaria
“Al fine di prevenire la diffusione di Covid-19, le Autorità di San Marino hanno introdotto alcune misure preventive, che hanno una validità di 90 giorni a partire dal 22 febbraio”. Si legge sul sito Viaggiare sicuri della Farnesina. “Per tutti coloro che rientrano da zone di contagio è stato disposto l’obbligo della quarantena fiduciaria, con isolamento obbligatorio all’interno della propria abitazione e il divieto di qualsiasi contatto per un periodo di 20 giorni”. L’obbligo, si legge sul sito, vale indipendentemente dalla nazionalità, per chiunque abbia soggiornato o transitato nelle aree definite a rischio dall’Oms.
10:42 – Gismondo: “Non richiamiamo pensionati, assumiamo nuove energie”
“I medici della terapia intensiva hanno bisogno di una formazione adeguata, per cui non è così possibile dirottare persone da altri reparti” ha detto la dottoressa Maria Rita Gismondo, virologa del Sacco, a Sky Tg24. “Piuttosto che richiamare i medici pensionati, assumiamo nuove energie che pronte”. Sulla dichiarazione del professor Vincenzo D’Anna che a Dagospia ha parlato di virus “padano”, cioé domestico e diverso da quello cinese, la virologa non ha commentato: “Quello che sappiamo è che il primo focolaio è stato in Cina e che il virus muta rapidamente: lo stiamo studiando, ma per deontologia parleremo dei risultati solo alla fine”.
10:30 – Sileri: “I posti in terapia possono essere aumentati, anche di migliaia”
“I casi di positività al coronavirus, che oggi sono oltre mille, sono destinati ad aumentare”, ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Sky Tg24. Per questo, aggiunge, “i posti negli ospedali destinati alla terapia intensiva sono al 90% oggi già occupati ma, in caso di bisogno, possono essere aumentati anche di migliaia“. e ha aggiunto: “Qualcuno che ha un’altra patologia ad esempio – ha aggiunto – può essere spostato in altre regioni dove non c’è epidemia”.
10:15 – Rizzoli: “In Lombardia 85 pazienti in rianimazione”
Melania Rizzoli, assessore all’Istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, ai microfoni di Sky Tg24 ha detto: “Al momento ci sono 85 pazienti ricoverati in rianimazione in Lombardia”.
09:45 – Lopalco: “Il problema del virus non è letalità ma diffusione”
“Basta traccheggiare sulle misure di contenimento. Più si alza la barriera, più si rallenta la velocità di diffusione e l’impatto della pandemia”. In un post su Facebook l’epidemiologo Pierluigi Lopalco ha scritto che più che della letalità, bisogna preoccuparsi della diffusione del contagio, perché sono i pazienti “a mandare in tilt il sistema”. E aggiunge: “Basta discutere su quanto sia letale questo coronavirus. Basta ripetere la sciocchezza che si tratta di una influenza: l’influenza è una malattia stagionale, non pandemica. Anche se l’impatto sul singolo individuo del virus influenzale fosse lo stesso del coronavirus (e non lo è), l’impatto sulla popolazione non sarebbe comunque paragonabile”.
09:30 – Galli: “Situazione emergenziale, è come uno tsunami”
Intervistato dal Corriere della Sera, il professor Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano ha detto che il virus “ha dimostrato di aver eluso i criteri di sorveglianza” in Italia. Sta succedendo “qualcosa di grave, non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni. Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi“. L’infezione in Italia circolava già da gennaio e i quadri clinici gravi, sostiene, non fanno pensare che l’infezione sia recente: “È verosimile che i ricoverati abbiamo alle spalle dalle due alle quattro settimane di tempo” intercorso tra il contagio e lo sviluppo di sintomi seri. La situazione “è francamente emergenziale dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria. È l’equivalente dello tsunami per numero di pazienti con patologie importanti ricoverati tutti insieme”. Con le misure disposte dal governo “è stato fatto tutto ciò che era possibile” ma bisogna continuare con le restrizioni. La malattia “si sviluppa lentamente” e “si esprime nella sua massima gravità anche a 7-10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. È molto probabile che dietro tutti i pazienti gravi ce ne siano altrettanti infetti ma meno gravi”. Anche un sistema sanitario eccellente come quello italiano “rischia di non reggere un tale impatto”.
08:45 – Gualtieri: “Pronti aiuti per 3,6 miliardi”
In un’intervista a Repubblica, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato che il governo è pronto per la “fase due” dell’emergenza: messo a punto un pacchetto di risorse “da 3,6 miliardi, pari allo 0,2% del Pil, con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni di categoria ed enti locali”. Il decreto relativo sarà varato entro venerdì. Stanziamenti aggiuntivi, spiega, per i quali sarà chiesta l’autorizzazione parlamentare e compatibili con la flessibilità del patto di stabilità: ‘Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta – spiega – “È una cifra coerente e sostenibile“.
08:15 – Conte: “Serve terapia d’urto”
Il governo lavora per mitigare l’impatto negativo sull’economia dell’emergenza coronavirus, il Paese va “sbloccato” e serve “una terapia d’urto”: lo ha detto il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano. Il presidente ha annunciato anche che è in arrivo un secondo decreto con finanza aggiuntiva a sostegno di settori e imprese, ma serve l’autorizzazione del Parlamento per ampliare il deficit. E si chiederà di poterlo fare in accordo con le autorità europee.
08:05 – Confermato terzo caso in Abruzzo
È positivo al Covid 19 il secondo test, eseguito dall’Istituto Superiore di Sanità, sull’uomo ricoverato in isolamento all’ospedale di Pescara. Il paziente, residente in un comune dell’area metropolitana Chieti-Pescara, aveva riferito di essere rientrato la scorsa settimana da un viaggio di lavoro in Lombardia.